Apertura dei lavori - Emma Colonna

Apre il 34° Convegno Nazionale del Cidi, Emma Colonna, che passa la parola a Vito Michele Abrusci, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia che saluta a suo nome e a nome della facoltà: "il saluto viene portato ai convenuti con piacere anche per un motivo di lavoro che ci stimola a fare ancora di più nel difficile compito per la formazione degli insegnanti. Noi come università dobbiamo mettere a punto un canale serio di formazione degli insegnanti e non possiamo perdere questa occasione di confronto. I primi laureati sono usciti senza consapevolezza del mestiere. Impegno dell'università, con il vostro aiuto, quello di approfondire su questo livello di consapevolezze. Sicuramente ci perverranno stimoli interessanti".

Prende la parola Guido Fabiani, Rettore dell'Università di Roma Tre. "A tutti voi un caloroso benvenuto a nome dell'intera comunità scientifica di Roma Tre. Questa aula è espressione del nostro lavoro quotidiano, aperto alla città, alle richieste del territorio culturale, economico, produttivo. L'università è un laboratorio per i giovani e gli adulti, luogo in cui al di là degli steccati disciplinari, si scambiano esperienze. Funzione storica dell'università trasmettere ai giovani cultura e spirito critico. Noi, la scuola, l'alta formazione, l'università, siamo un sistema che guarda al futuro nella tradizione, un sistema che vive un momento difficile in cui si registrano danni irreparabili. Ci troviamo di fronte a modifiche spesso contraddittorie, con spirito punitivo nei confronti della formazione nazionale. Ci si allontana dal criterio europeo e dalle esigenze della società della conoscenza. In questi giorni l'università si sta battendo per l'autonomia istituzionale, la libertà di pensiero… noi riteniamo di dover essere autonomi dal potere politico ed economico, lavorare per acquisire il sostegno delle famiglie e le condizioni per acquisire un sapere critico, delle competenze, cittadinanza. La scuola e l'università stanno crescendo con l'impegno di chi ci lavora. Quanto si può ancora durare in queste condizioni? È vitale il confronto, la riflessione sul progetto culturale. Il sistema formativo è la leva imprescindibile per lo sviluppo del lavoro".

Riprende la parola Emma Colonna:
"Dedichiamo i lavori di questo convegno alla liberazione di Giuliana Sgrena e a tutti coloro che come lei rischiano la vita in Iraq. E' un convegno importante, è già detto nel titolo, perché si parlerà di cultura della scuola, di democrazia, di cultura della contemporaneità e di sapere critico, con tanti ospiti e relatori che ringraziamo tutti fin da ora, per avere accettato il nostro invito. La scuola italiana sta attraversando un momento particolarmente delicato ed importante: c'è bisogno infatti che essa torni ad occuparsi, da sola e senza interferenze, mobilitando le sue migliori forze intellettuali e professionali, del proprio sapere, che costituisce la sua ragione di vita. Consentitemi però di ringraziare in particolare uno fra tutti, sia perché per essere qui ha affrontato un volo da New York (non essendo più un giovanotto), sia perché, quando ha accettato il nostro invito, ci ha scritto che lo ha fatto anche per sottolineare, con la sua presenza, la solidarietà, in questo momento politico, alla scuola e alla università italiane. E di questo lo ringraziamo. Sto parlando, lo avrete già capito tutti, del prof. Jerome Bruner. La sua presenza qui assume un grande valore simbolico. In questo momento, contemporaneamente all'apertura del convegno, il prof. Bruner sta incontrando, insieme all'assessore Maria Coscia e al vice-presidente del Cidi Giancarlo Cerini, circa 400 insegnanti della scuola dell'infanzia del Comune di Roma. Si crea quindi un ponte ideale fra questa sala, in cui tantissimi insegnanti provenienti da tutta Italia parlano di cultura della scuola, e la Protomoteca del Campidoglio, in cui c'è un incontro che rappresenta sicuramente un momento molto significativo per le politiche della scuola in questa città. In questo scambio, Bruner che incontra le insegnanti del Comune in Campidoglio mentre il Cidi apre il suo 34° convegno nazionale, si materializzano una collaborazione ed una sintonia che vengono da lontano. A questo punto ho l'obbligo, e lo faccio con grande piacere, di ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato in questa impresa, a cominciare dal Comune di Roma (assessorato alle politiche giovanili e della scuola), alla vice-presidenza della Provincia di Roma, all'assessorato alle politiche giovanili e della formazione professionale della Provincia, all'assessorato alle politiche culturali, della comunicazione e dei sistemi informativi, sempre della Provincia. Ringrazio inoltre le case editrici Zanichelli, Loescher e D'Anna, l'Università RomaTre che (dal rettore, al preside della facoltà di lettere, a tutti i funzionari) ci ha accolti e ci ha fatti sentire a casa, la Fondazione Sigma Tau e tutti quelli che insieme a noi, fin dal primo momento, hanno creduto in questa impresa.



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