Corrado Sinisgaglia - Razionalità

Dai precedenti interventi e in particolare da quello di D. Chiesa emerge l'esigenza di un allargamento della nozione di cultura e dell'esplicazione del nesso teoria/pratica. E' vero, la tecnologia non è solo un saper fare ma è un sapere assestante. Allo stesso modo tra teoria e pratica esiste un'interazione, una mediazione. Kant afferma che non si può ridurre l'azione alla ferrea legge della ragione ma che tra teoria/prassi si inserisce un atto di giudizio a cui non si possono sempre dare regole. Emerge cosi un'idea molto mossa della razionalità che contribuisce ad abbattere dei giudizi cognitivi e steccati disciplinari. Ad esempio, per Enriques la scienza è cultura, la filosofia apre la sua riflessione verso scenari non solo umanistici. La stessa discussione delle formule è incompleta se non si cerca di spiegare e di discutere l'idea che è loro sottostante. In particolare nella didattica non deve essere proposto un sapere che sottostia sempre ad un logos ma idee irrazionali, che non siano immediatamente esprimibili in un sistema. Siamo figli di una ragione che ha misurato l'episteme e la doxa a favore di una svalutazione della seconda rispetto alla prima. In realtà l'opinione non è solo qualcosa di transeunte ma essa può cambiare, può trasformare. Citando C. S. Peirche si può accettare che esiste un legame tra ragione e conoscenza fallibile. Il progredire della conoscenza non è "un camminare verso la verità è un camminare nella verità". Sono le teorie umane che costruiscono qualcosa nel mondo. In campo sociale l'idealità della convergenza svela paradossalmente anche lo scontro delle teorie . Chi è impegnato nella ricerca deve scommettere non soltanto sulla spiegazione delle teorie ma anche sul disvelamento degli errori. La nostra conoscenza è una costruzione variabile, mentre costante è la revisione dei risultati. D'altra parte compito di una teoria scientifica è generare "modelli" di comprensione aperti e precari per poter strutturare la complessità in modo semplice e coerente. Perché come dice Thom, la minaccia principale al vero non viene dal falso, ma dall'insignificanza.
Occorre che gli studi di logica possano applicarsi sia al calcolo delle probabilità che alla logica dell'incerto. Le ragioni sono soggette ad una trasformazione e con la logica dell'incerto si può scommettere sulle nostre preferenze e riorganizzarle. Parafrasando il poeta Milton "la ragione è scegliere". La libertà di scelta va mantenuta e custodita, va tutelato il suo processo impaziente e instabile. (a cura di Rosanna Angelelli)



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