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Scuole "a rischio"
a cura di Velia Di Pietra e Loriana Pupolin

 Sommario: Come si organizzano le scuole "a rischio", entro quali contesti sociali si situano, quali contenuti privilegiano? Tre casi di scuole ‘a rischio’ situate a Genova, Bari e Palermo.

Sono 475 le scuole italiane che hanno ricevuto incentivi per il miglioramento dell’offerta formativa in zone a "forte complessità sociale": da qui il termine "scuole a rischio". Che cosa sono le scuole a rischio? Sono scuole che si trovano ubicate in zone in cui devianza sociale, criminalità minorile e abbandoni scolastici si presentano in misura sensibilmente superiore alla media nazionale; scuole in cui, dunque, non solo si concentra il disagio ma si gioca in gran parte la sfida dell’efficacia e della qualità sul terreno della formazione dell’intero sistema scolastico italiano.
Il contratto nazionale collettivo di lavoro della scuola, siglato nel 1999, ha definito i criteri per l’individuazione delle scuole che si distinguono per efficace progettualità nel contenere i fenomeni legati, in modo vario e complesso, al disagio.
Il modello assunto come riferimento è quello delle Zep (zone di educazione prioritaria) realizzate in Francia nel 1982. La politica delle Zep si fonda sull’attenzione al contesto extrascolastico nell’individuazione delle cause del disagio e dell’insuccesso dei ragazzi.
Anche in Italia nella scelta e definizione delle aree a rischio sono stati utilizzati dati forniti sia dal ministero degli Interni (devianza) sia dal ministero della Pubblica Istruzione (abbandoni).
I progetti delle scuole, formulati sulla base di una griglia strutturata, vengono inviati al ministero della Pubblica Istruzione; una volta approvati e attribuito il relativo finanziamento, il Collegio dei docenti, al termine dell’anno scolastico ed entro il mese di giugno, verifica e valuta il raggiungimento degli obiettivi per un’eventuale riconferma da parte del ministero.
Sono considerate a rischio vaste aeree provinciali soprattutto del Mezzogiorno e delle Isole, e aree metropolitane come quelle di Genova, Milano, Roma, Torino.
Le scuole interessate possono essere di ogni grado, con particolare attenzione alla fascia dell’obbligo.

Presentiamo qui alcuni progetti di scuole ad alta "complessità sociale" che operano in realtà tra loro simili nonostante le diverse latitudini. Le scuole di Bari e di Genova sono situate nei rispettivi centri storici, in aree di degrado e di abbandono, la scuola di Palermo è ubicata in un quartiere periferico "storico", non soltanto dormitorio.
Simili le realtà sociali con cui esse interagiscono: povertà, disagi familiari, devianza e criminalità minorile, forte presenza di immigrati. La scuola di Genova presenta una composizione sociale particolare, data la presenza di figli di intellettuali tornati a vivere nel centro storico.
La pubblicizzazione di queste scuole come istituti "a rischio" ha in qualche caso determinato un effetto boomerang scoraggiando iscrizioni, come sta accadendo alla scuola di Bari che denuncia un forte calo di iscrizioni nonostante la qualità e la quantità dell’offerta di interventi formativi.
I progetti didattici che le scuole presentano hanno aspetti simili anche se con differenti livelli di compiutezza. Le caratteristiche principali sono: la rottura della rigidità delle scansioni temporali; un lavoro scolastico che si sviluppa attraverso interventi e progetti realizzati in laboratorio, utilizzando tecniche innovative (ipertesto) e migliorando, così, la dimensione partecipativa attraverso un sapere operativo.
Infine è comune l’attenzione alla valutazione intesa come processo in itinere per quanto riguarda sia le fasi specifiche interne sia il rapporto con le famiglie e con il territorio.
 

Scuola media statale "Melo da Bari"
via Maggiore Turitto, 13 - 70123 Bari - tel. 080/5277843-5277825

La scuola opera nel quartiere Libertà, caratterizzato da fenomeni di criminalità e devianza che non offre valide alternative alla strada o ai circoli ricreativi, a bambini e a preadolescenti, spesso nel mirino dell’azione penale della magistratura.
Nella scuola si concentrano alunni particolarmente deprivati, spesso già segnati da modelli valoriali negativi, caratterizzati da forme di comunicazione basate sullo "scarto della regola" percepita come coercitiva.
È molto frequente che gli adolescenti siano illegalmente inseriti in attività lavorative e malavitose per sopperire a carenze e deprivazioni economiche familiari con conseguente allontanamento dalla frequenza scolastica.
La scuola si è attivata da tempo per il recupero degli alunni così connotati, cercando di ottenere risorse finanziarie e umane. Rilevante è stato anche l’impegno per motivare e rimotivare le risorse professionali mediante diverse forme di incentivazione, di aggiornamento e di autoaggiornamento.
La scuola "Melo" lavora da sempre sul problema dell’emarginazione, ma ora rischia di ritrovarsi a sua volta emarginata; il timore di impattare nella convivenza con alunni-problema induce molti genitori a preferire altre Istituzioni scolastiche.

DATI GENERALI SULL’ISTITUTO
DESCRITTORI PROGETTO a.s. 1999/2000
Dati monitoraggio
PROGETTO a.s. 2000/’01
Dati presumibili
Alunni  257 di cui 90 EdA 200 di cui 100 EdA
Classi  9 e 5 moduli EdA 6 e 5 moduli EdA*
Docenti  33 e 13 del CTP 15 e 13 del CTP
Docenti coinvolti nel progetto 10 e 6 EdA 11 e 6 EdA
Non docenti  10 10
Non docenti coinvolti nel progetto 3 3
Istituzioni esterne coinvolte nel progetto 12 15

Denominazione istituzioni 
esterne coinvolte

Itis "Marconi", Itg "Euclide", Enaip - Formazione professionale, Confocooperative, Associazioni "Crisi", "Filo di Arianna", "Gulliver", Ceat (L. 285/97), VIII Circoscrizione, Prefettura (area sociale), Questura (ufficio minori), Tribunale dei minori Accademia delle Belle Arti, Itis "Marconi", Itc "Vivante", Itis "Panetti", Itg "Euclide", Enaip-casa alloggio, Isas, Confcooperative Puglia, Associazione "Crisi", Apri, Ceat (L. 285/97), VIII Circoscrizione, Prefettura (area sociale), Questura (ufficio minori), Tribunale dei minori

* c/o Sms "Melo da Bari"

TABELLA RIASSUNTIVA DEI DATI SUL FENOMENO DISPERSIONE RELATIVI ALL’A.S. 1999/2000
CLASSI PRIME SECONDE TERZE TOTALE
Iscritti 45 46 76 167
Frequentanti 40 37 61 138
Ripetenti 6 7 13 26
Evasioni 2 4 6 12
Abbandoni 1 1 3 5
Trasferiti in entrata 2 / 1 3
Trasferiti in uscita 1 3 4 8
Ritiri formalizzati 1 1 1 3

Programmazione didattica e progetti
PROBLEMA
STRATEGIE
PROCEDURE
OBIETTIVI
Reperimento di risorse.
  • Sdoppiamento delle cattedre di Lettere
  • Riduzione dell’unità oraria
  • Istituzione di cattedre di Italiano (14 ore) e di Storia, Educazione civica e Geografia (15 ore).
  • Unità oraria di 55 minuti.
  • Reperire ore da destinare ad attività laboratoriali in compresenza e al recupero.
    Offerta di pari opportunità. Unificazione del tempo scuola. Tempo-scuola per tutti di 36 ore. Superare la dicotomia tempo normale/tempo prolungato per offrire a tutti le stesse opportunità educative.
    Orientamento. Stages formativi in collaborazione con gli istituti Vivante, Marconi, Panetti e con l’Enaip. Moduli di 30 ore da effettuarsi presso gli Istituti menzionati con i quali è stata stipulata un’intesa.
  • Prendere coscienza delle proprie attitudini per una scelta oculata degli indirizzi.
  • Acquisire crediti formativi.
  • Continuità/formazione.
  • Percorso formativo con la scuola elementare Principessa di Piemonte.
  • Continuità verticale.
  • Gruppo di docenti (scuola elementare/ scuola media) per la formazione sulla mediazione del conflitto.
  • Possibile istituzione di un gruppo di ricerca sugli standard formativi.
  • - Condividere le problematiche. 
     
  • Superare pregiudizi e diffidenze reciproche.
  • Costruire un curricolo verticale.
  • Innalzamento dell’obbligo scolastico e formativo (EdA).
  • Percorsi integrati con Istituti superiori.
  • Percorsi integrati con enti di formazione professionale e di istruzione superiore.
  • Moduli integrati tra Ctp e Progetti Sirio:
  • modulo di disegno tecnico 

  • (Itis Marconi);
  • modulo di trattamento testi

  • (Itc Vivante);
  • modulo di inglese (Itis Panetti);
  • prosecuzione del Progetto "Scuola-lavoro";
  • adesione al Progetto "Spes nova" per giovani disoccupati e drop-out.
  • Favorire:
  • la continuità;
  • l’acquisizione di crediti formativi.
  • l’acquisizione di qualifiche professionali;
  • l’avviamento al lavoro.
  • Integrazione degli stranieri. Rientro in formazione di genitori stranieri nelle attività del Ctp, per valorizzare l’esperienza scolastica. Corsi di lingua italiana per stranieri adulti. Favorire 
  • l’inserimento al lavoro;
  • il rientro in formazione;
  • l’inserimento dei figli minori nelle scuole.
  • Programmazione didattica: ampliamento offerta formativa
    PROBLEMA
    STRATEGIE
    PROCEDURE
    OBIETTIVI

     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     
     

    Ampliamento dell’offerta formativa

    Progetto immagine 
    laboratorio obbligatorio  
     
    Intesa con l’Accademia delle Belle Arti di Bari per l’allestimento di laboratori di scenografia, scenotecnica, costumistica, ceramica, cartapesta, cinema. La fase operativa sarà gestita da allievi tirocinanti dell’Accademia e da docenti della scuola. Ridurre il disagio:
    • promuovere le capacità manipolative;
    • sviluppare la creatività.
    Ridurre la dispersione:
    • acquisire competenze tecniche e tecnologiche;
    • potenziare la motivazione all’apprendimento;
    • acquisire competenze testuali;
    • esercitare le capacità collaborative e operativa;
    • autogestirsi;
    • affinare le abilità psicomotorie e l’autocontrollo;
    • sviluppare/potenziare le abilità e le capacità cognitive;
    • favorire la concentrazione e la socializzazione;
    Progetto musica 
    laboratorio obbligatorio
    Formazione di un gruppo strumentale e vocale con la collaborazione di esperti esterni.
    Progetto teatro
    laboratorio obbligatorio
    Ideazione e allestimento di uno spettacolo teatrale con la collaborazione dei laboratori del Progetto immagine e del Progetto musica.
    Progetto multimediale
    laboratorio obbligatorio
    Costruzione di un ipertesto con la guida dell’operatore tecnologico e/o un esperto esterno.
    Progetto cooperative
    laboratorio obbligatorio
    Protocollo d’intesa con le Confcooperative. 
    Progetto sport-Giochi della gioventù
    laboratorio obbligatorio
    Organizzazione di corsi di pallavolo, calcio e atletica con l’intervento di esperti esterni. 
    Progetto recupero
    laboratorio obbligatorio
    Periodi intensivi di recupero (per esempio, a inizio trimestre).
    Progetto Educazione stradale
    laboratorio obbligatorio
    Simulazione di percorsi stradali.
    Progetto dama
    laboratorio opzionale
    Tornei di dama per il mese di febbraio.

    VALUTAZIONE
    La scuola intende attivare momenti di verifica e di valutazione degli esiti formativi, finalizzati all’assunzione di responsabilità circa i risultati effettivamente conseguiti sulla base delle scelte compiute e all’individuazione delle priorità di cambiamento.
    Nel corso dell’anno scolastico saranno curate quattro fasi.
     
    Prima fase: ingresso
    Seconda fase: "in itinere"
    Terza fase: fine anno
    Quarta fase: autoanalisi valutativa d’Istituto
    Si procederà, inizialmente, a una valutazione analitica delle competenze di base di ogni allievo e delle sue abilità trasversali, nonché di quelle specifiche richieste per determinati apprendimenti, tenendo presenti la provenienza socioeconomica e i tratti metacognitivi, nonché il profilo del gruppo classe. 
     
     

     

    In itinere si procederà a valutazioni formative per accertare quali competenze ciascun allievo stia acquisendo e quali difficoltà incontri, in modo da attivare tempestivamente gli opportuni interventi di potenziamento-arricchimento o compensativi di recupero. A fine anno si procederà a una valutazione finale che consideri sia gli apprendimenti conseguiti da ciascun allievo, sulla base di prove di verifica strutturate, sia i risultati sul piano metacognitivo.

    Ci si avvarrà, per le classi intermedie, dello strumento del debito formativo, opportunamente formalizzato.

    Si procederà a un bilancio consuntivo della programmazione didattica, confrontando gli esiti attesi e quelli effettivamente raggiunti, per individuare, attraverso un’autoanalisi valutativa di Istituto, le priorità di cambiamento.

    Sulla base di tali priorità si stenderanno progetti di miglioramento e revisione del Piano dell’offerta formativa. A tali momenti valutativi potranno partecipare gli alunni e le famiglie.

    Corso di formazione in servizio: leggere il disagio, prevenire la violenza
    Finalità: Il corso si propone di impostare un "laboratorio formativo" con l’obiettivo di elaborare un metodo efficace e soddisfacente per riconoscere le diverse attitudini professionali, di instaurare un clima di rispetto e di fiducia.
    Modalità, procedura di lavoro e articolazione: Il progetto prevede 6 incontri di 4 ore ciascuno, più 2 incontri autogestiti dai partecipanti. Il metodo è interattivo e comprende momenti di gioco e di rielaborazione riflessiva, lezioni frontali, esercitazioni individuali e di piccolo gruppo. Ogni incontro sarà dedicato a un aspetto specifico del problema:

    • Leggere il disagio: ascoltarsi e ascoltare. La scuola come luogo privilegiato per l’ascolto e l’osservazione dei bambini.
    • Di fronte al maltrattamento. Un fenomeno sommerso difficile da far emergere.
    • La difficoltà a rilevare i segnali del disagio. La lettura degli indicatori di maltrattamento e abuso.
    • Rilevare e segnalare:un percorso complesso. La segnalazione: come, quando, a chi.
    • Progettare nuove situazioni comunicative: giocare e giocarsi. Il gioco come momento fondamentale di conoscenza di sé e della propria storia.
    • I nodi della rete. Scuola e servizi sociali: conoscersi per collaborare.
    a cura di Licia Positò e Franco Gasso

    * * * *

    Scuola elementare "G. Daneo"
    Via della Concezione, 2 - 16124 Genova - tel. 010 2477056

    La scuola è situata ai margini del centro storico e ha una tradizione consolidata rispetto ai problemi del disagio. La sua esperienza si dipana sul filo della storia del centro della città.
    I bambini che la scuola ospita sono figli sia di laureati sia di famiglie che non rispondono affatto alle sollecitazioni che essa offre. Utenza assai disomogenea, dunque. E questo accade perché il centro storico di Genova ospitava, prima della guerra, l’élite cittadina che, poi, negli anni cinquanta-sessanta si è trasferita nelle nuove periferie. Il centro storico è diventato l’habitat di chi vive ai margini in una città ad alto tasso di immigrazione.
    Da circa vent’anni è in atto un processo di cambiamento. Angoli della città vecchia sono stati recuperati e tornano alla vita.
    Si è creata quindi una coesistenza tra ceto intellettuale e fascia di marginalità. I bambini della "Daneo" possono vivere una situazione di totale abbandono o possono essere oggetto di cure parentali attente; ci sono figli di prostitute, di immigrati, che crescono con figli di intellettuali i quali hanno scelto per i propri figli un percorso educativo difficile ma ricco di implicazioni sociali. Per questo la scuola "Daneo" e i suoi docenti sono impegnati soprattutto sui temi dell’integrazione.

    DATI
     
    a.s. 1998/1999
    a.s. 1999/2000
    numero alunni
    242
    243
    alunni stranieri
    67
    68
    alunni portatori di handicap
    12
    12
    alunni segnalati ai servizi
    50
    50

    I bambini stranieri provengono dai seguenti Paesi: Ecuador, Perù, Cile, Marocco, Senegal, Ghana, Capoverde, India, Sri Lanka, Filippine, Cina, Repubblica Jugoslava, Canada, Germania.

    PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
    Integrazione tra gli alunni
    • progetti di accoglienza.
    • Interventi individualizzati.
    • Attività in continuità (materna, elementare, media).
    Didattica laboratoriale
    • Psicomotricità. 
    • Lettura scrittura. 
    • Bilinguismo.
    • Scambio culturale.
    • Educazione alimentare.
    • La stanza dei colori.
    • Teatro.
    • Danze popolari.
    • Altro
    Collaborazione con enti diversi
    • Scaffale multietnico.
    • Bambini e il centro storico.
    • Migrazioni.
    • Corrispondenze e scambio di materiale documentario.

    Di seguito, riassunti in tabelle due progetti della scuola "Daneo": il primo, relativo alla tematica dell’accoglienza; il secondo, alla didattica laboratoriale di lettura-scrittura: "La stanza dei colori", "Il premio soffitta".

    "La stanza dei colori"

    PROBLEMA
    PROCEDURE
    OBIETTIVI
    Spazio
    Allestimento della stanza con oggetti che provengono da ogni parte del mondo. Creare una dimensione familiare per il bambino straniero e suscitare senso di appartenenza e curiosità per "l’altro".

    Accoglienza

    • I bambini vengono accolti con saluti in tutte le lingue.
    • Feste, giochi, doni.
    • Vengono pronunciate parole o piccole frasi nella lingua d’origine del bambino.
  • Il bambino è "benvenuto".
  • Il bambino è "atteso".
  • Diminuire l’ansia.
  • Ascolto e narrazione

    • Ascoltare per attivare la relazione tra sé e l’altro.
    • Raccontare la propria autobiografia.
    • Ascoltare l’autobiografia di altri bambini.
  • Creare la dimensione della reciprocità.
  • Dare un senso al viaggio.
  • Elaborare.
  • Condividere.
  • Modalità creative
    Utilizzazione di materiali artistici (tutti i materiali possibili) Facilitare la comunicazione attraverso linguaggi non verbali.

    Alfabetizzazione

    Mettere in gioco fattori affettivi e psicologici necessari a creare le condizioni dell’apprendimento rafforzando le caratteristiche non verbali della comunicazione. Rafforzare e ampliare la possibilità di capire e di farsi capire.

     
     
     
     

     


     
     

    Interventi di Alfabetizzazione

    (sintesi)

    1ª fase - approccio naturale;
    • approccio biografico;
    • parole chiave.
    2ª fase- costruzione di semplici messaggi scritti e orali;
    • parole d’uso quotidiano;
    • costruzione di semplici testi; parlare di sé.
    3ª fase - lettura e produzione di testi significativi.
    Intercultura
    Mostra-laboratorio sul tema "Segni, disegni-percorso poetico tra le scritture del mondo" Valorizzazione della lingua d’origine (in collaborazione con le famiglie) finalizzata al mantenimento della propria radice per un corretto percorso interculturale.

    "IL PREMIO SOFFITTA"

    PROCEDURE
    PROBLEMI
    OBIETTIVI
    VALUTAZIONE
    Inizio anno Un bando propone un tema nuovo ogni anno. Partecipano le classi della scuola dell’infanzia e le classi della scuola elementare.
     
     
    • Acquisire familiarità con la lingua.
    • Avvicinare il bambino alla lettura e alla produzione scritta.
    • Favorire la continuità tra scuola materna e scuola elementare.
     

     
     
    • Favorire la comunicazione.
    • Creare e rinforzare competenze di lettura e scrittura.
    • Favorire l’ingresso dei bambini della scuola dell’infanzia alla scuola elementare in un’ottica di continuità e accoglienza.

     
     
    • Viene stampato un volume corredato da immagini e illustrazioni di artisti e il libro assume la veste di "libro che si compra";
    • L’"evento" crea attenzione intorno alla scuola e si stringe il rapporto con il territorio.
    Prima parte dell’anno I bambini, dopo aver discusso il tema, formano dei gruppi e scrivono da due a cinque testi. I bambini più piccoli realizzano illustrazioni corredate da didascalie.
    Febbraio Ogni classe presenta gli elaborati a una giuria e contemporaneamente giudica gli elaborati prodotti dalla classe omologa. 

    Le classi vengono abbinate dagli insegnanti.

    Ogni giuria sceglie un solo elaborato ed esprime una motivazione circa la scelta compiuta.

    Maggio giugno Viene presentato il libro dell’anno con le storie premiate da ciascuna giuria.

    Il premio consiste in libri che vengono consegnati dal capo di Istituto durante una cerimonia alla presenza dei genitori.

    a cura di Francesca Colao e Carla Lusenti


    * * *

    Scuola media statale "Gregorio Russo"
    piazza Santa Cristina, 2 - 90135 Palermo - tel. 091.67324218

    Borgo Nuovo è un quartiere periferico a sud di Palermo, di 45.000 abitanti, caratterizzato da un’edilizia realizzata negli anni sessanta. Gli uomini sono disoccupati o sottoccupati per l’80%. Le donne per il 95% sono casalinghe. Il titolo di studio, nella migliore delle ipotesi, è la licenza media, conquistata nei corsi serali. La tossicodipendenza e la delinquenza sono fortemente presenti. Le abitazioni sono di massimo 4 piani, chiuse a cortile su ampi slarghi verdi, che però non sono mai diventati spazi di relazione, ma cumuli di erbacce.
    Vi sono due scuole elementari, una scuola media, la "Gregorio Russo", e un Istituto professionale specializzato nel settore odontotecnico.
    L’assessore comunale Alessandra Siragusa, durante la presentazione del libro edito dalla scuola "Borgo Nuovo in cammino" ha così definito la popolazione del quartiere: "Gli abitanti di oggi sono i figli di coloro che furono allontanati dalle loro case del centro storico o di altre zone, da "risanare". Sradicati dai loro luoghi di origine, privati spesso delle relazioni parentali, sociali ed economiche, questi cittadini hanno vissuto lo strappo dal loro tessuto sociale interiorizzando un sentimento di estraneità, sia nei confronti del loro nuovo quartiere, sia nei confronti del resto della città. Oggi, questa situazione sta rapidamente mutando, grazie soprattutto allo straordinario lavoro della scuola che è stata capace di uscire da se stessa e svolgere un ruolo di promozione di una nuova cultura e di un nuovo sentimento di cittadinanza".
    Dell’azione educativa intrapresa dalla scuola media "Gregorio Russo" è segno tangibile il libro "Borgo Nuovo in cammino", che gli studenti hanno realizzato dal 1994 al 1998. "Esso - dice la preside, Mirella Pezzini - è la testimonianza di un nuovo modo di guardare a se stessi, al proprio quartiere. I ragazzi scoprono le risorse di Borgo Nuovo e scoprono che è bello, scoprono il loro senso di responsabilità e il significato di essere cittadini oggi, portatori di diritti e di doveri".

    Maurizio Muraglia (Cidi di Palermo)


    Un ipertesto per l’educazione alla cittadinanza.
    Come apprendere la storia politica e artistica del proprio territorio
    L’educazione alla legalità e alla cittadinanza, la crescita della coscienza civile degli alunni è una finalità prioritaria del Piano dell’offerta formativa dell’Istituto, operante in uno dei più grossi quartieri periferici di Palermo.
    Tra i percorsi attivati per raggiungere questa finalità, la scuola svolge da anni lo studio attento e accurato della storia del proprio quartiere, della propria città e del proprio territorio: percorso che conduce l’alunno non solo a una corretta acquisizione di identità culturale e sociale, ma anche a una riappropriazione e difesa dei valori positivi presenti nella propria realtà.
    Nell’anno 1998-99, nell’ambito dei finanziamenti dell’Unione Europea per progetti contro la dispersione scolastica, la scuola ha prodotto un cd-rom su "Storia di Palermo e della Sicilia dalla fondazione della città alla fine del dominio aragonese", con circa 300 immagini di monumenti, schede riassuntive e sintesi storico/artistica. Il progetto è stato concluso nell’anno scolastico 1999-2000.
    La dimensione ludica facilita nei partecipanti la capacità di dare contributi costruttivi. In questa condizione i ragazzi apprendono, si autovalutano e, soprattutto, sono partecipi.

    COSTRUZIONE DELL’IPERTESTO
    Organizzazione
    Principi metodologici
    Obiettivi educativi e didattici
    Discipline coinvolte
    Classi coinvolte: tre (a tempo prolungato) con 60 alunni, tra cui n.3 portatori di handicap.

    Docenti-guida del progetto: Mariella Fileccia (Lettere), Giuseppe Parisi (Educazione Tecnica), Giacomo Tinnirello (Educazione tecnica), Rosa Pane (Educazione Artistica).

    I partecipanti vengono messi in condizione di costruire un ambiente di apprendimento multimediale, nel quale apprendere, ma anche autovalutarsi e, soprattutto, essere partecipi del ‘progresso’ tecnologico.

    L’ipertesto attiva la potenzialità di un gruppo di lavoro misto stimolando la motivazione all’apprendimento e la volontà a impegnarsi per ottenere il successo.

    • Sviluppare la conoscenza di sé e della realtà esterna a sé.
    • Acquisire comportamenti critici ma costruttivi da cittadini capaci di iniziativa democratica e indipendente.
    • Acquisire e sviluppare competenze comunicative ed espressive.
    • Acquisire la capacità di integrare diversi linguaggi (verbale, grafico, fotografico, informatico, musicale, artistico…).
    • Sviluppare la capacità di cooperare per un progetto comune.
    • Comprendere e usare software, non solo di videoscrittura, ma anche di produzione di ipertesti.
    • Conoscere le potenzialità del computer e dei suoi possibili campi di applicazione.
    • Sviluppare le proprie potenzialità per un futuro inserimento nel mondo del lavoro.
    • Italiano. 
    • Storia.
    • Educazione Civica. 
    • Educazione Tecnica. 
    • Educazione Artistica.

    numero 11-12/2000


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