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Educazione degli adulti, scuola, integrazione
editoriale - di Franco Baratta

La richiesta di competenze culturali e professionali della popolazione adeguate a una moderna società industriale e l’esistenza, al tempo stesso, di estese zone di paleo e neo analfabetismo, hanno posto, anche nel nostro Paese, l’esigenza di un sistema diffuso di educazione degli adulti in sintonia con le strategie educative degli altri Paesi dell’Ue.
Da ultimo la legge 30/2000 sul riordino dei cicli collega alla riforma complessiva dell’istruzione la costruzione di un sistema educativo di istruzione e formazione per tutta la popolazione.
Siamo dunque in presenza non solo di un riordino unitario di tutta la nostra scuola – cosa inedita per il nostro Paese – ma del tentativo di costruire un sistema formativo per tutti e per tutto l’arco della vita. Ciò impone una ridefinizione del ruolo della scuola, sia per i caratteri che deve assumere un ciclo di istruzione che non si conclude, ma è parte di un processo formativo più ampio, sia per il contributo che lo stesso sistema dell'istruzione può offrire all’educazione permanente sui terreni culturale e di cittadinanza e su quello di più ampie competenze professionali di base.
Proprio l’esigenza di formare professionalità complesse costituisce il fondamento pratico dell'esigenza di integrazione tra i sistemi di istruzione e di formazione professionale. Un sistema integrato dovrebbe poter consentire infatti di ottimizzare l'uso delle risorse umane e materiali dei diversi sistemi, di potenziare l'offerta formativa sul territorio, di garantire la necessaria flessibilità e personalizzazione dei percorsi formativi.
Come è noto, in Italia, non vi è ancora un vero “sistema” integrato, così come non vi è neppure un diverso sistema, come è per esempio quello tedesco, il cosiddetto “sistema duale”. Diversamente da quest’ultimo, quello integrato che la normativa di questi anni e l’Accordo Stato-Regioni del 2 marzo 2000 sta disegnando, richiede una “contaminazione” - nel rispetto delle relative identità e competenze - tra i vari soggetti e livelli del sistema: scuole (meglio se in rete) dell’autonomia, strutture di formazione professionale, Amministrazione scolastica, Regioni, Province, Comuni, parti sociali.
La costruzione di un sistema integrato costituisce un'impresa complessa e di medio periodo. Il momento legislativo e gli accordi inter-istituzionali intervenuti ne costituiscono un momento essenziale, ma non esclusivo: la cornice d’insieme che essi disegnano è piuttosto la pre-condizione perché possano avviarsi processi attuativi che richiedono fasi di sperimentazione e, probabilmente, correzioni in corso d’opera. L’attuazione del sistema integrato presuppone che i diversi attori riescano a coniugare l'attenzione ai risvolti più squisitamente politici e istituzionali (si pensi alla concomitante ridefinizione in senso federalista del rapporto centro/periferie del nostro Stato), con quelle relative alla capacità del sistema di garantire effettivamente a un’utenza adulta, potenzialmente in grande espansione, un’offerta formativa di qualità che sappia coniugare esigenze territoriali e dimensione nazionale.

numero 1/2001


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