a cura di Emma Colonna
N. 23 giugno 2006
 

 

Ripartire da Barbiana. Il primo atto del ministro Fioroni ha giustamente assunto il valore simbolico di indicare la prospettiva ideale a cui riferirsi: "la scuola è di tutti e per tutti e a questo principio fondamentale non è possibile derogare". Una politica di inclusione, dunque, senza "lasciare indietro nessuno". E a rafforzare il valore simbolico di questo luogo anche il Presidente della Camera dei Deputati on. Fausto Bertinotti, che non a caso nel suo discorso di insediamento alla Camera aveva avuto parole importanti per la scuola, è andato a Barbiana in questi giorni.

             Le donne della scuola e l'Unione

Il decreto sulla sperimentazione nelle superiori è stato sospeso.

Dalla scuola un NO per impedire di stravolgere la Costituzione

Iniziative

 
             Le donne della scuola e l'Unione

Da una ricerca diffusa in questi giorni risulta che il voto più favorevole all'Unione, rispetto al Centrodestra, è stato quello degli insegnanti: non c'è area del Paese che non veda gli insegnanti di gran lunga in testa rispetto alle altre categorie sociali (imprenditori, commercianti, operai, disoccupati, casalinghe, studenti ecc.) nel consenso all'Unione; un dato ovunque ricorrente, dal Nord (54,80% vs 27,00%) al Centro Nord (61,60% vs 19,80%), dal Centro Sud (54,70% vs 29,50%) al Sud (54,30% vs 25,30%). Dunque, massiccio è stato il consenso dato dalla scuola all'Unione, peraltro non scontato visto che, secondo i ricercatori, si è trattato di un "ritorno" rispetto alle elezioni del 2001. A tali considerazioni bisognerebbe aggiungere che è stato un voto colto, stante il fatto che quasi tutti gli insegnanti sono laureati; e anche un voto in larga misura dato da donne, vista la massiccia prevalenza femminile nella scuola. Leggi il commento

 
 
             Il decreto sulla sperimentazione nelle superiori è stato sospeso.

"Non intendo iniziare il mio mandato all'insegna dell'instabilità e dell'incertezza per studenti, insegnanti e genitori e con gravi contenziosi aperti con le Regioni e l'autonomia scolastica." Con il Decreto n. 4018 del 31 maggio il Ministro dell'Istruzione ha sospeso il D.M. n. 775 del 31 gennaio 2006 sulla sperimentazione nel secondo ciclo. Appena in tempo per bloccare l'iter dei ricorsi presentati da ben 15 Regioni al Tar del Lazio!

 
             Dalla scuola un NO per impedire di stravolgere la Costituzione

La Costituzione è stata fino a oggi per il nostro Paese fattore fondamentale di coesione sociale, culturale, politica, morale, di solidarietà e di crescita civile e democratica; e la scuola pubblica statale, che da essa trae mandato, pur con molti ritardi, ne rappresenta lo strumento più efficace - anche attraverso il perseguimento di pari traguardi educativi - per la costruzione di un'etica pubblica laica e condivisa, con la garanzia per tutti di una piena cittadinanza. Il venir meno del carattere nazionale e istituzionale della nostra scuola in cambio di tanti sistemi scolastici per quante sono le Regioni, ridimensiona la possibilità di scelte strategiche di lungo periodo nei processi di alfabetizzazione della popolazione; tende a far mutare l'idea stessa di cultura scolastica, meno orientata a una completa, "disinteressata", lungimirante educazione della persona, e più soggetta a quei condizionamenti spesso maturati sulla base di visioni riduttive e/o localistiche del mercato. Fa assumere un significato diverso al lavoro dei docenti, non più collocato all'interno di un impegnativo disegno nazionale.
Dalla scuola un NO per impedire di stravolgere la Costituzione
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E' questo lo slogan del documento che il Cidi diffonde nelle scuole per affrontare il dibattito sul referendum. Stampiamolo, portiamolo a scuola, diffondiamolo via mail, presentiamolo in dibattiti e incontri con i colleghi.

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             Iniziative

Roma 17 e 18 giugno - Coordinamento nazionale del Cidi



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