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 a cura di Emma Colonna N.51 dell'8 dicembre 2007
La scuola italiana non può essere agli ultimi posti nelle graduatorie internazionali. Stiamo passando da una emergenza all’altra, ci agitiamo molto, i giornali come al solito e qualche volta anche giustamente lanciano allarmi, ma poi, passata l’attualità di una notizia, si torna alla vita di tutti i giorni. Adesso si scopre, ma già si sapeva, che siamo al di sotto della media internazionale per le conoscenze scientifiche dei quindicenni. Come sarebbe bello se alle parole seguissero i fatti. L’abbiamo detto tante volte. Il Governo italiano faccia una scelta di fondo, fatta di investimenti e di politiche mirate. Prima che sia troppo tardi.

Indagini internazionali sulla scuola

Recupero dei debiti formativi

A scuola di Costituzione

Iniziative

  Indagini internazionali sulla scuola
  A leggere gli ultimi dati OCSE- Pisa sulle competenze scientifiche, matematiche e di lettura dei quindicenni, la scuola italiana è a livelli medio-bassi, cioè al 36° posto su 57 paesi del mondo, retrocedendo ulteriormente rispetto ai dati del 2003. Però l’indagine IEA PIRLS, che ha lo scopo di misurare i livelli di comprensione della lettura dei bambini al quarto anno di scolarità e di analizzare le esperienze familiari e scolastiche che possono influenzare l’apprendimento, su 45 paesi, colloca l’Italia nella fascia alta, con un’età dei bambini partecipanti mediamente più bassa di tutti gli altri e con un incremento sui dati del 2001 di quasi 11 punti. Ma allora che succede? È una scuola schizofrenica, la nostra? Come è possibile che a una scuola elementare di buon livello corrisponda poi subito dopo una caduta verticale? E che quegli stessi bambini che sono bravi in quarta elementare diventino poi ragazzi svogliati, distratti, privi di curiosità e di voglia di apprendere? Sì, c’è tutto quello che abbiamo sempre detto, non si investe sulla scuola e non si può continuare con la politica del risparmio, però non basta. C’è un altro dato che emerge dall’indagine OCSE-Pisa, e che può aiutarci a capire di più, e cioè la grande differenza fra nord e sud del Paese. Il nord è al di sopra della media, il centro e il sud penosamente al di sotto. Questo significa due cose: la prima è che in Italia c’è una grande differenza fra le scuole e che questa differenza passa a livello territoriale, la seconda è che se il 36° posto è il risultato di una media, il valore assoluto delle scuole del centro-sud è molto più basso, e questa considerazione ci deve veramente allarmare. Concentriamo gli investimenti, le politiche, le energie sulla scuola dai 10 ai 16 anni e diamo di più, più attenzione, più formazione, più investimenti alle scuole e ai territori che ne hanno più bisogno.
 
  Recupero dei debiti formativi
  In questi giorni le scuole superiori sono in fibrillazione perché l’O.M. 92/07 fissa al 31 dicembre il termine entro il quale bisogna modificare il POF 2007/08, includendovi gli interventi di recupero, e comunicare ciò alle famiglie. Di per sé questo non sarebbe un adempimento complesso perché, almeno fino a quando non saranno chiare le risorse attribuite ad ogni scuola, si tratta di decisioni di massima: bisogna inserire l’argomento nel POF e comunicarlo alle famiglie. Il clima però è inquinato dal fatto che con una Nota inviata ai Direttori regionali il ministro Fioroni li invita ad informare i Dirigenti Scolastici delle scuole superiori che "tempestività, flessibilità ed adeguatezza degli interventi di recupero costituiranno elemento primario di valutazione ai fini della retribuzione dell’indennità di risultato e del conferimento e revoca degli incarichi". Ovviamente, di fronte a un tono che appare quasi minaccioso, non si può non condividere la preoccupazione e la protesta dei dirigenti. Come viene giustamente sottolineato in un documento del Direttivo Nazionale A.N.DI.S. "appare in primo luogo incomprensibile l’atteggiamento di sfiducia preventiva che la nota platealmente manifesta nei confronti dei dirigenti che sono ovviamente impegnati fino in fondo nella realizzazione degli interventi previsti".
 
  A scuola di Costituzione
  Numerose le adesioni giunte finora da ogni parte d'Italia per l’edizione 2007/2008: molti Uffici Scolastici Regionali hanno risposto all’invito a divulgare il progetto rivolto loro dal Presidente Nazionale del CIDI.
Molte le città dove si stanno svolgendo iniziative sui temi legati alla nostra Costituzione mentre sono quasi ultimate le cerimonie di premiazione dell'edizione 2006/2007. Nel nostro sito, intanto, la pagina a scuola di costituzione contiene alcune novità: è possibile scaricare materiali di lavoro, utili per la riflessione e la progettazione di percorsi da sviluppare con gli alunni, nell’archivio 06/07 sono visibili i lavori delle scuole premiate e si possono leggere le relative motivazioni. Altre novità si aggiungeranno nei prossimi giorni, fra cui una bibliografia e una sitografia di riferimento. C’è tempo fino al 10 dicembre per inviare la scheda di adesione attraverso cui segnalare la partecipazione al progetto; successivamente verranno pubblicate le giurie regionali a cui far pervenire entro il 15 aprile 2008 la documentazione e il materiale prodotti nel corso dell'attività didattica. Buon lavoro a tutti!
 
 
  Genova 6-13 dicembre
Scuola e migrazione

Roma 12 dicembre
Il recupero dei debiti. Confronto fra le scuole

Gemona del Friuli 18 dicembre
A scuola mi sento...
 
 
 


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