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 a cura di Emma Colonna N.55 del 17 febbraio 2008
A Milano si è tentato di cacciare dalle scuole dell’infanzia comunali i piccoli immigrati irregolari. A Roma, in un municipio, si dispone, come se fosse la cosa più naturale del mondo, di adottare per le mense scolastiche una dieta detta “quaresimale” (priva di carne il venerdì nel periodo della quaresima). Incursioni pesanti, pesantissime, nella vita della scuola. Ma il problema è più di fondo. Siamo di fronte a un attacco senza precedenti a principi contenuti nella nostra Costituzione (mentre ovunque se ne celebra il 60°) quali libertà religiosa, libertà di espressione, libertà di pensiero, difesa dei diritti dei bambini, diritto all’istruzione per tutti. E non si tratta solo della scuola: da un lato si tenta di affermare che i bambini non hanno tutti gli stessi diritti, dall’altro si lanciano scomuniche, dall’altro ancora si isolano culturalmente i docenti universitari “dissidenti”. E il fatto stesso che usiamo questa parola, “dissidenza”, la dice lunga.
Mai come in questo momento c’è tanto bisogno di avere strumenti culturali solidi, capacità critica, autonomia di pensiero. Mai come in questo momento c’è bisogno di scuola.
Il “cantiere” scuola

Le Indicazioni

Obbligo di istruzione

Iniziative

  Il “cantiere” scuola
  La crisi del governo Prodi lascia la scuola in mezzo al guado. È necessario quindi fare il punto sul lavoro del famoso “cacciavite”, e vedere quali pezzi del “cantiere” di Fioroni sono stati ormai costruiti e quali invece sono rimasti a metà. Certamente è stata compiuta la riforma degli esami di maturità, così come è diventato obbligatorio il recupero dei debiti scolastici. Lo stesso dicasi di tutte le norme per la valorizzazione delle eccellenze, comprese quelle per l’accesso all’università. Sono invece definitivamente decaduti, in quanto non hanno completato l’iter parlamentare, le disposizioni urgenti in materia di istruzione (quelle che contenevano l’abolizione della TARSU per le scuole e l’assegnazione di fondi non spesi all’edilizia scolastica), e il disegno di legge sull’apprendimento per tutta la vita. Sono rimasti a metà strada, in quanto provvedimenti da definire in attuazione di leggi vigenti, ma in attesa di parere delle commissioni parlamentari: riforma dell’istruzione tecnica e professionale (e con essa la riforma complessiva di tutto il secondo ciclo); formazione in ingresso e reclutamento del personale docente. Saranno invece portati avanti perché di ordinaria amministrazione: seconda annualità del piano di assunzione dei precari, prima annualità del piano di stabilizzazione degli insegnanti di sostegno, sperimentazione delle sezioni primavera, procedure concorsuali, estensione del tempo pieno (1000 insegnanti aggiuntivi – organico di diritto), generalizzazione della scuola dell’infanzia (oltre 700 insegnanti aggiuntivi – organico di diritto). Per rendersi conto più nel dettaglio si può vedere la newsletter del vice-ministro Mariangela Bastico.
 
  Le Indicazioni
  Le Indicazioni per il curricolo della scuola di base, approvate con decreto ministeriale del 31 luglio 2007 e destinate a sostituire le Indicazioni nazionali della Moratti, sono attualmente in una fase di sperimentazione. Al termine, cioè alla fine dell’anno scolastico 2008-09, l’adozione del Regolamento previsto dalla stessa legge 53/03 le renderebbe definitive.
Le nuove Indicazioni quindi non hanno abolito le precedenti, che sono tuttora valide, cosa che creerà qualche problema agli editori scolastici. Intanto, però, la sperimentazione può andare avanti nonostante la crisi di governo. Per questa ragione il Ministero ha emanato una serie di misure di accompagnamento, per promuovere iniziative di formazione, di ascolto e di ricerca, con lo scopo di raccordare i prossimi piani dell’offerta formativa delle scuole con le Indicazioni. Le misure sono contenute in una Nota del Capo Dipartimento dr. Cosentino, e, non essendo firmate dal ministro, costituiscono un atto di ordinaria amministrazione. Si tratta di una positiva azione di sostegno alle scuole impegnate nella sperimentazione e riguarda il periodo che va da febbraio ad agosto 2008. Le misure prevedono, con il supporto di tutte le strutture amministrative e professionali, di approfondire la conoscenza sulle Indicazioni: corsi di formazione, seminari, conferenze di servizio, incontri a livello nazionale e regionale, costituzione di gruppi di ricerca, raccolta di riflessioni e proposte, disseminazione di buone pratiche, diffusione di materiali.
 
  Obbligo di istruzione
  Dal 1° settembre 2007 è in vigore l’obbligo di istruzione elevato a 10 anni con la legge n.296/06 art.1, comma 622. L’introduzione del nuovo obbligo si colloca nel quadro delle norme vigenti sul diritto/dovere all’istruzione e alla formazione, in base alle quali nessun ragazzo può abbandonare il proprio percorso formativo senza aver conseguito un titolo di studio o una qualifica professionale entro il 18° anno di età. Il Regolamento del 22 agosto 2007 reca norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione, di certificazione dell’assolvimento dell’obbligo, di acquisizione dei saperi e delle competenze (descritte in un documento tecnico, parte integrante del Regolamento stesso). Tali saperi - fermi restando i programmi dei diversi corsi di studio - si concentrano sulle conoscenze chiave irrinunciabili. Le Linee guida, pur previste dall’art. 5 del Regolamento, escono soltanto a dicembre 2007; contengono gli orientamenti per la prima attuazione dell’obbligo di istruzione, a partire dall’anno scolastico in corso; si richiamano ai criteri della gradualità, progressività e flessibilità delle scelte organizzative e didattiche; si ispirano ai principi della sperimentalità e dell’autonomia per la determinazione dei tempi e dei modi di attuazione dell’innovazione; descrivono le modalità con cui l’Amministrazione sosterrà le scuole in questa fase di attuazione dell’obbligo e i finanziamenti assegnati sui bilanci delle scuole.
L’avvio del nuovo obbligo è contestuale alla sperimentazione, anch’essa biennale, delle Indicazioni per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. Sono le scuole che realizzano l’innovazione, sperimentando i possibili percorsi culturali e didattici e la certificabilità delle competenze chiave per la cittadinanza che tutti dovrebbero possedere al termine dell’obbligo di istruzione.
Tutto il percorso di innovazione relativo all’obbligo di istruzione si sarebbe dovuto sviluppare negli anni scolastici 2007-08 e 2008-09, sino alla ricomposizione - in un contesto unitario - di tutti gli ordinamenti dell’istruzione a partire dall’anno scolastico 2009/10, quando si sarebbe dovuto attuare il nuovo assetto del secondo ciclo costituito, in base all’art. 13 della legge 40/07, dal sistema dell’istruzione secondaria superiore articolato in licei e in istituti tecnici e professionali (ricondotti allo Stato con il Dl sulle liberalizzazioni del 7/2007) e dal sistema dell’istruzione e formazione professionale. Stante la situazione, la definizione della nuova identità dei tecnici e professionali attraverso un provvedimento regolamentare (era al lavoro una commissione di esperti, nominata dal ministro Fioroni, con la finalità di ridurre gli attuali indirizzi, di ammodernare i percorsi di studio, di definire un’area comune e aree di indirizzo) resta nelle buone intenzioni, così come resta nelle buone intenzioni la complessiva riforma di tutto il secondo ciclo, biennio unitario compreso.
 
 
  Fermo 21 febbraio
Lingue e cultura

Pontedera 22 febbraio
Curricolo e innalzamento dell’obbligo

Torino febbraio-marzo
La Costituzione compie 60 anni

 
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