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  a cura di Emma Colonna N.80 del 19 dicembre 2009   
     
 

Stiamo vivendo un momento molto difficile: la realtà appare sempre più ingiusta e violenta. Ingiusta perché, un giorno dopo l’altro, sono minati diritti fondamentali, quali la libertà di espressione e di stampa. Il diritto di riunirsi e manifestare, di incontrarsi e scrivere in rete. Il diritto allo studio e la libertà di insegnamento, garanzie di traguardi uguali per tutti e tutela delle minoranze e della laicità della scuola. Una società sempre più violenta e aggressiva: contro i deboli, i poveri, gli immigrati, i cosiddetti diversi. Contro i giovani, a cui sono stati sottratti futuro e speranza. Immersi come siamo in un totalitarismo mediatico, che non aiuta a crescere, anzi, dietro una curiosità morbosa nasconde una profonda indifferenza alle cose del mondo.
Che cosa può fare la scuola? Per il semplice fatto di esistere la scuola, e la scuola pubblica in particolare, è un antidoto naturale a tutto ciò. E forse per questo è oggetto di continui attacchi. La conoscenza, la cultura, il sapere disinteressato generano anticorpi, perché educano il pensiero, lo irrobustiscono, lo rendono libero. Ecco perché il ruolo degli insegnanti è importantissimo e la funzione della scuola fondamentale e insostituibile.

 
     
  Il Consiglio di Stato sospende il parere sui regolamenti
della superiore


Dal Cnpi

Iniziative

Auguri
     
  Il Consiglio di Stato sospende il parere sui regolamenti della superiore  
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Il Consiglio di Stato il 9 dicembre scorso ha pronunciato dubbi di legittimità e una serie di valutazioni negative sui tre regolamenti della scuola secondaria superiore.
Il Cnpi, nei suoi pareri sui tecnici, professionali e licei, aveva già espresso significative contrarietà, così come le Regioni. Ora anche le obiezioni dei giudici che, per il peso politico che hanno, consiglierebbero prudenza e una battuta d’arresto di tutto il convulso iter legislativo.
Mancano i pareri delle Commissioni parlamentari, mancano i decreti attuativi, alcuni dei quali molto importanti. Manca soprattutto il tempo per informare gli insegnanti e i dirigenti, gli studenti e le loro famiglie di quale sarà l’offerta educativa prevista a regime.
Invece si va avanti e a chi dovesse illudersi circa il rinvio di un anno, la Gelmini replica: “nessun passo indietro, risponderemo ai giudici, la riforma partirà dal prossimo anno scolastico”.
Il Ministro, evidentemente, ritiene che le obiezioni del Consiglio di Stato siano superabili e che la scuola possa comunque partire a settembre 2010 adeguandosi d’emblée a quanto viene disposto.
Con l’idea, dunque, che la scuola sia cinghia di trasmissione di decisioni prese dall’alto, che nulla hanno a che fare con i bisogni di apprendimento dei ragazzi e con i problemi organizzativi e didattici di chi in essa lavora.
Il riordino della scuola superiore, così come è stato per la primaria e la media, diventa così un’altra occasione per impoverire e indebolire il sistema scolastico voluto dalla nostra Costituzione.

 
 
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  Dal Cnpi  
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Nella seduta del 16 dicembre il CNPI si è espresso sulle classi di concorso (documento di prima valutazione), sullo schema di regolamento per il riordino dei centri per adulti (parere) e sulla cultura musicale nel nostro paese (pronuncia di propria iniziativa). Con questi ultimi importanti documenti si concude questa fase. I prossimi appuntamenti sono i pareri sulle Indicazioni nazionali del II ciclo e  quello sulle Indicazioni provinciali di Trento.

 
 
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  Iniziative  
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