Newsletter CIDI
a cura di Emma Colonna n.94 del 10 giugno 2010
Perché è importante andare a votare
Perché il voto è il modo più democratico che abbiamo per esprimere la nostra opinione e la nostra volontà. Perché le questioni oggetto di referendum non sono di poco conto. Non si può dire che non ci riguardano. Riguardano noi, i nostri figli, i nostri studenti, le loro famiglie. La scuola ha il dovere di fare la sua parte, fornendo il massimo delle informazioni e gli strumenti per capire.
Perché è cominciato tutto dalla scuola, quando la scorsa estate i precari hanno fatto lo sciopero della fame, in tantissime città italiane. Poi i ricercatori sono saliti sui tetti, gli studenti hanno sfilato facendosi scudo con i libri, le donne hanno mobilitato l’intero paese. E ancora: l’informazione, la giustizia, la Costituzione. Le donne, gli uomini e i ragazzi della scuola italiana sono stati sempre in prima fila, perché questo governo e questo presidente del consiglio hanno dichiarato guerra alla scuola dal primo giorno che si sono insediati. Hanno rubato alla scuola pubblica risorse vitali, nella speranza di annullarne la vitalità. Hanno offeso insegnanti, studenti, dirigenti scolastici, e con loro tutti i cittadini, perché in ogni casa c’è qualcuno che va a scuola o all’università, in ogni casa si è potuto vedere, si è vissuto sulla pelle il risultato disastroso di questa politica.
Per tutte queste ragioni gli insegnanti italiani vanno a votare il 12 e il 13 giugno, perché il voto è l’arma più bella in un paese democratico. L’esercizio del voto è la forma più alta di libertà, e la scuola ha il dovere di dirlo.

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Nel Coordinamento nazionale del Cidi del 4 e 5 giugno 2011 si è insediato il nuovo presidente Giuseppe Bagni, a cui vanno gli auguri di buon lavoro.
A Sofia Toselli che per 5 anni ha diretto la nostra associazione con tenacia e autorevolezza, lasciando oggi un Cidi ricco di iniziative e di idee nonostante la difficile situazione politica, il grazie di noi tutti.
La discussione del Coordinamento ha interessato sia i temi generali della scuola e dell’associazione che alcune questioni più urgenti come la valutazione e la professionalità, partendo anche dai risultati dell’indagine sugli insegnanti pubblicata sul dossier di Insegnare.
Quattro sì
cari amici,
credo giusto dirvi che domenica andrò a votare e voterò 4 sì ai quesiti referendari.
Spero che la mia scelta sia condivisa da molti, che il quorum venga raggiunto e vincano i 4 sì.
Molti dicono che non bisogna politicizzare i temi sottoposti domenica e lunedì al voto, ma se questa posizione è condivisibile, lo è solo perché quei temi sono di per sé Politica (con la p maiuscola) in quanto al centro delle regole di convivenza, della "polis", appunto.
Con queste parole si apre la dichiarazione di Beppe Bagni, presidente nazionale del Cidi, sul voto ai referendum del 12 e 13 giugno. Cliccare qui per continuare a leggere.

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