Scelte gravi e restrizioni nel disegno di legge finanziaria
(Comunicato stampa del 3 ottobre 2001)

Esprimiamo grande preoccupazione e viva protesta per alcune disposizioni riguardanti la scuola previste nel disegno di legge Finanziaria 2002 presentato nei giorni scorsi dal governo.
Gli stanziamenti destinati al prossimo rinnovo contrattuale dei docenti sono così esigui da non garantire neanche il completo recupero dell'inflazione e, quindi, ancor meno potranno avvicinarci agli stipendi degli insegnanti europei.
Inoltre, in nome di un risparmio di spesa - ancora un altro, dopo quelli tanto criticati in passato - si prevede che gli 'spezzoni' di cattedra debbano essere assegnati obbligatoriamente, fino a un massimo di 24 ore settimanali, ai docenti in servizio nella scuola; né si potranno nominare supplenti per assenze inferiori ai trenta giorni. La Finanziaria, dunque, oltre a prospettare una drastica riduzione delle possibilità di lavoro per molte decine di migliaia di persone, determinerà, soprattutto, una grave restrizione all'interno delle scuole dei margini operativi che l'autonomia poteva consentire per migliorare l'offerta formativa, dato il maggior carico individuale di orario-cattedra; e tutto questo surrettiziamente e al di fuori di ogni contrattazione sindacale.
Ma ancor più grave è la riduzione della spesa prevista nella Finanziaria per l'esame di Stato: a fronte di un risparmio ridicolo, si prevedono commissioni formate soltanto da membri interni, aprendo in questo modo una vera e propria autostrada sia ai 'diplomifici' sia all'esplicita intenzione dell'attuale ministro di abolire il valore legale del titolo di studio. È, dunque, in gioco la qualità della scuola.
È assai grave che con una legge finanziaria si voglia mettere in discussione il processo di autonomia scolastica appena avviato, e stravolgere i diritti di coloro sui quali tale riforma maggiormente pesa.
È grave, soprattutto, contravvenire a quel principio costituzionale, di garanzia democratica, che l'esame finale della scuola sia veramente di Stato.

La Segreteria nazionale del Cidi