Comunicato stampa
A proposito del decreto delegato sulla formazione iniziale dei docenti La bozza di decreto delegato sulla formazione dei docenti - che dovrebbe essere inserita nell'ordine del giorno di uno dei prossimi Consigli dei ministri - prevede, all'art. 3, la "chiamata diretta" da parte delle scuole. Saranno le scuole, infatti, a stabilire quali insegnanti assumere dopo i due anni di "praticantato". Sono molte però le cose che non vengono spiegate: non si capisce
se saranno le scuole a scegliere i docenti-praticanti (in base a quali
criteri o a quale graduatoria?) o se i tirocinanti potranno scegliere
le scuole dove svolgere i due anni di praticantato (anche in questo caso,
in base a quali criteri?). Non si capisce da chi sarà composto
il comitato per la valutazione del servizio che nelle scuole deciderà
dell'assunzione dei docenti con vincolo di tre anni. Non si capisce che
fine farebbero i "neo-assunti" qualora ci fosse una contrazione
di cattedre, né che cosa succederà dopo i tre anni. Bisognerà quindi aspettare i successivi previsti decreti per scoprire le tante altre "novità" che ci aspettano. Intanto ci interroghiamo sul perché l'abilitazione all'insegnamento (che si consegue con la laurea specialistica) debba precedere il praticantato; sul perché per accedere ai ruoli di un pubblico servizio (l'insegnamento è o non è funzione pubblica?) vengano azzerate trasparenti ed eque procedure di reclutamento; sul perché la formazione in servizio sia affidata in modo così netto all'Università: si ritiene probabilmente che solo l'Università abbia titolo a esercitare la potestà sul sapere scolastico e sulla professione degli insegnanti di scuola! Esprimiamo perciò un forte dissenso sulla bozza di decreto che -se dovesse passare così com'è - determinerebbe una precarizzazione del lavoro docente come in pochi altri settori, a tutto detrimento della qualità della scuola, del diritto allo studio e della libertà di insegnamento.
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La Segreteria nazionale |
Roma 22 luglio 04 |