Raffaele Simone - Linguaggio e comunicazione nella tempesta globale


La tempesta globale rappresenta il punto d'osservazione che consente a Raffaele Simone un'indagine a largo raggio sulla più recente contemporaneità. La sua analisi muove dall'asse diacronico, lungo il quale egli individua tre fasi cognitive. Una prima fase, fatta concludere grosso modo all'inizio degli anni 80, che si caratterizza per una sostanziale irrilevanza degli elementi di distrazione esterni all'ambiente scolastico: la sfida cognitiva qui si gioca tra giovani, scuola e linguaggio. Una seconda fase, definibile come esopaideia, caratterizzata dall'ingresso di fattori esterni che influisce sull'apprendimento scolastico e determina la sensibile riduzione del controllo culturale esercitato tradizionalmente dalla scuola. E' l'inizio della globalizzazione. Una terza fase, quella attuale, segnata dalla prepotente e definitiva irruzione dei processi di globalizzazione negli schemi cognitivi ed emotivi degli studenti. Quest'ultima fase presenterebbe, a detta di Simone, connotazioni alquanto invasive che possono essere riconducibili a tre processi fondamentali: un processo di iperconnessione, testimoniato dall'inondazione di elementi della rete che rendono i telefonini cellulari vere e proprie porte sempre aperte sull'immensità della conoscenza mediatica; un fenomeno di destandardizzazione linguistica, segnato dalla pretesa di un nuovo aggregato sociale, pervasivo e trasversale alle classi sociali, di inondare a sua volta gli ambienti culturali con la propria varietà linguistica che rifiuta consapevolmente ogni norma; un fenomeno di digitalizzazione, testimoniato ad esempio dai videogiochi, che scardina alla radice alcune tradizionali distinzioni quali vero-falso o reale-immaginario. Quest'ultimo fenomeno, secondo Simone, produce un effetto devastante di de-realtà, così intendendo una sostanziale barriera cognitiva che giunge a frapporsi tra il soggetto e la realtà. La scuola, che secondo Simone, ha fatto fatica, nel corso della seconda fase, a prendere consapevolezza del processo in corso, è chiamata oggi ad una sfida estremamente ardua. (a cura di Maurizio Muraglia)



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