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A 360°: le scuole comunicano - a cura di Lina Grossi

Assessorato alle Politiche Educative Formative e Giovanili
del Comune di Roma - Dipartimento XI

via Capitan Bavastro, 94 - 00154 Roma - tel. 06 57902002- 5740803

Una manciata di racconti - scritti in classe, per partecipare al concorso “Racconti di immigrazione” proposto dall’Assessorato alle politiche educative formative e giovanili del Comune di Roma agli allievi delle scuole elementari e medie romane - diventano libro, dal titolo Sconfiniamoci. Storie di giovani migranti. All’iniziativa hanno aderito due scuole elementari (“S.Valitutti” e “V.Veneto”) e sette scuole medie (“D.Alighieri”, “B.Croce”, “C.Duilio”, “D.Manin”, “G.Mazzini”, “L.Pavoni”, Via De Magistris).
Si voleva offrire la possibilità a ragazze e ragazzi di prendere la parola e lasciare segni, di scrivere di sé e dei propri compagni e di farsi ascoltare anche da un pubblico più ampio di quello della classe e della propria scuola.
Le storie raccontano di esperienze, speranze, trepidazioni,  ansie, ricordi;  ognuna diversa dalle altre  e insieme sostanziata di elementi, trame, passaggi comuni a tutte le altre. Di più, la diversità che ognuna propone suscita echi e emozioni immediate perché presenti in tutti gli individui e i popoli, al di là delle loro origini.
Da qui il titolo Sconfiniamoci: un invito non solo a conoscere l’altro ma a riconoscere quanto di lui è dentro di noi - oltre le barriere e i confini fisici e mentali - e attraverso questo riconoscimento riuscire a condividerne i sentimenti.
 I racconti sono tenuti insieme da una storia-cornice: Tea, una bambina in viaggio verso il paese d’origine del padre, ascolta da lui una serie di  storie. Eccone alcuni stralci:
 
La storia di Bogdan
«Quel maledetto 21 dicembre 1989! Saranno in pochi a dimenticarlo e fra questi mio padre. Sembrava un giorno come tanti altri quando all’improvviso le piazze si riempirono di gente, in modo caotico, rumoroso…Tra i ribelli c’era anche mio padre al quale, fermato dalla polizia, fu ordinato di sparare sui suoi amici, gli stessi con i quali aveva combattuto per la libertà…un giorno i miei genitori decisero di espatriare in cerca di pace e libertà e l’Italia fu la meta sognata…»
La storia di Sultana
«Non tutti hanno gli stessi motivi per emigrare, ma una persona decide di lasciare il proprio Paese quando veramente ha qualcosa che causa gravi problemi… Arrivata in Italia, mi trovai in un mondo tutto diverso dal mio: la verità è che mi sembrava di essere nata allora e di dover apprendere tutto come un neonato che non sa niente del mondo che vede per la prima volta. Non capivo gli altri quando parlavano, non riuscivo a farmi capire dagli altri bambini…»
La storia di Milo
«Mio padre è nato ad Asmara nel 1932, è diplomato e lavora in banca. Quando è scoppiato il conflitto tra l’Eritrea e l’Etiopia nel 1960, in quanto l’ Etiopia voleva estendere il suo dominio sull’Eritrea, mio padre combatté come tenente nell’esercito eritreo. Dopo diciannove anni di guerra si stancò di questo conflitto e decise di fuggire. Arrivò in Sudan a piedi, da lì con l’aereo raggiunse Belgrado, infine con il treno arrivò a Roma: ha scelto questa città perché aveva degli amici che lo potevano ospitare…»

(L’assessore alle Politiche educative formative e giovanili, Fiorella Farinelli)

 
 

Sms “P. Borrotzu”
via Gramsci, 68 - 08100 Nuoro - tel./fax  0784 30230

La scuola, presente nello stesso luogo da trent’anni, ospita 453 alunni e 46 docenti. È dotata di biblioteca e laboratori: multimediale, musicale, scientifico, artistico, tecnico e ceramico. Nella elaborazione del Piano dell’offerta formativa, la scuola, caratterizzata dalla presenza di corsi a indirizzo linguistico e musicale,  ha ritenuto opportuno  utilizzare questi due percorsi formativi come filo rosso di tutta la sperimentazione curricolare ed extracurricolare degli alunni. Tra i progetti specifici: Lingua 2000 e Musica 2000.
Il Collegio dei docenti ha inoltre deciso di attuare una riprogrammazione delle attività educative e didattiche in chiave modulare e per aree disciplinari affini, nonché una revisione e sperimentazione della flessibilità oraria. Il Pof prevede anche l’integrazione con il territorio, cioè con attori sociali e istituzionali, e accordi di rete.
L’attività di progettazione ha avuto come primi risultati:  una maggiore correlazione fra le attività dei singoli docenti; un migliore coordinamento per classi parallele; una più ampia apertura al territorio.
L’autovalutazione prevista nel piano sulla base di alcuni indicatori di qualità permetterà di migliorare l’offerta formativa, potenziando, da un lato, le esperienze positive e, dall’altro, facendo seguire all’avvenuta rilevazione di ostacoli o disfunzioni, idonee azioni correttive.

 (Il dirigente scolastico, Luciano Maccioni)



Direzione didattica Statale 141° Circolo didattico “San Cleto”
XIII Distretto scolastico
Via Nicola M. Nicolai, 85 - 00156 Roma - Tel./Fax 06 4102614

La scuola si apre al territorio e diviene centro di produzione culturale: è questa un’idea di scuola che, seppur difficile da realizzare, trova  significativi spazi di applicazione. In questa direzione, a Roma, in un giorno di dicembre 2000 nella scuola elementare di Podere Rosa, via Tino Buazzelli, quartiere alla periferia Nord della città, è stata inaugurata la Biblioteca scolastica multimediale territoriale.
La biblioteca è stata realizzata con il finanziamento del Progetto 81 del Mpi per la promozione e lo sviluppo delle biblioteche scolastiche. Una rete di dodici Istituti scolastici di diverso ordine, dalle elementari alle medie superiori, insieme alla biblioteca comunale di via Mozart, ha presentato il progetto, ha avuto il finanziamento e ha allestito la biblioteca. Sono disponibili per la consultazione e il prestito cinquemila testi di narrativa e di divulgazione; l’ambiente permette l’ascolto individuale di cd musicali e la visione di film; sono attive postazioni multimediali con il collegamento Internet.
Fruitori della biblioteca sono i circa tremila alunni delle scuole della rete, gli studenti delle altre scuole pubbliche  e private della zona, e tutti coloro che sono interessati.
Una grande scommessa per avvicinare i giovani e riavvicinare gli adulti alla lettura.

(Il dirigente scolastico, Giovanni Moretti)



Istituto comprensivo di scuola materna,
elementare, media “Don Lorenzo Milani”
 88040 Martirano (Cz) - tel. 0968 99080

“Fare, pensare, creare per… ritrovarsi. Itinerari possibili nella scuola dell’autonomia”, è questo il titolo del fascicolo che contiene il progetto elaborato dall’Istituto, corredato dal cd La mia scuola, diario multimediale degli alunni e degli insegnanti.
Il progetto prevede come ipotesi sperimentale l’idea che un’organizzazione della classe più flessibile, una maggiore attenzione alla relazione interpersonale, una limitazione dello strapotere del linguaggio verbale, una giusta attenzione alle attività pratiche, possano determinare una situazione di benessere in cui è possibile aumentare la motivazione, recuperare l’autostima con la conseguente diminuzione dell’insuccesso scolastico e la possibilità di recupero delle abilità cognitive.
Nell’ambito del  progetto sono previste numerose attività di laboratorio (musicale, tecnico-pratico, informatico, grafico-pittorico, di lettura, espressivo, di traforo, teatrale, fotografico) e corsi di carattere diverso (Educazione alla salute, Lingua e dialetto, Sport a scuola).
Questo lavoro comune di chi vive quotidianamente a contatto con gli adolescenti e tenta di comprenderne esigenze e aspettative trova una valida motivazione nella consapevolezza che «Insieme è possibile costruire una scuola dove si insegni a guardare con gli occhi del cuore».

(La dirigente scolastica, Maria Miceli)



Scuola dell’infanzia “Bay”
via principe Tommaso, 25 - 10125 Torino - tel. 011 6698710

“Intorno al tappeto volante. Bimbi e arte contemporanea nella scuola dell’infanzia di San Salvario, è il titolo di un agile volumetto contenente il resoconto di un percorso educativo d’arte contemporanea iniziato nel 1996 e conclusosi nel 1999. Il percorso elaborato e condotto con l’intervento del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, museo d’arte contemporanea, è documentato con le immagini fotografiche delle fasi del lavoro e raccontato attraverso una serie di riflessioni, commenti, dichiarazioni “a caldo” di tutte le persone coinvolte nell’esperienza: insegnanti, bambini, genitori, esperti del museo, artisti, operatori ecc..
Il progetto, realizzato in collaborazione con il Laboratorio Immagine “Millelire”, si proponeva di sperimentare un percorso formativo che, a partire dai contenuti specifici dell’arte contemporanea, favorisse la crescita e lo scambio all’interno di contesti multietnici.
 Tutta l’attività si è svolta in stretta relazione con le opere del museo che è divenuto una vetrina ideale sul mondo, quindi un contesto specifico con cui poter affrontare i vari temi legati all’intercultura.
Considerata l’età dei bambini, dai tre ai cinque anni, e la diversa provenienza geografica, si è ritenuto opportuno prendere spunto da un oggetto di uso comune: il tappeto, presente in tutto il mondo e al tempo stesso ricco di significati metaforici e simbolici.
A cadenza settimanale e per l’intero anno scolastico, gli operatori museali hanno animato i laboratori a scuola, a cadenza mensile i bambini hanno visitato il museo.
Non è mancato il momento della festa: la fine di ogni anno scolastico ha significato l’occasione dell’incontro tra scuola e territorio con feste multietniche aperte a tutto il quartiere con degustazione di cibi prodotti dalle famiglie.

(I curatori del volume, M.Marcellino, A.Pironti, D.Borra, L. Carri, B.Peirolo, F.Saraco)


numero 2/2001


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