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Le sfide educative di Socrates 2 di Maria Teresa Calzetti
Si è sviluppato in
questi ultimi anni, a livello europeo, un vivace dibattito pedagogico-didattico
centrato su diverse questioni di politica educativa. Nel recepire
le istanze di questo dibattito, la seconda fase del programma Socrates
si prefigge obiettivi di cooperazione, scambio e mobilità fra Istituti
di istruzione oltreché di innovazione nello sviluppo di prassi e
materiali didattici.
Il programma, basato
sugli articoli 149 e 150 del Trattato sull’Unione europea, intende contribuire
«allo sviluppo di un’istruzione di qualità», potenziare
lo sviluppo di conoscenze e competenze attraverso un ampio accesso alla
formazione e istruzione lungo tutto l’arco della vita.
Nuove finalità
Le finalità individuate
dal libro bianco di Cresson ispirano la filosofia educativa di Socrates,
le cui azioni mirano a recuperare situazioni di ineguaglianza ed emarginazione
e operano affinché lo svantaggio sociale non si traduca in esclusione.
Nel Piano Delors l’insuccesso scolastico veniva individuato come fattore
determinante di esclusione economica e sociale.
Tutte le azioni si pronunciano
chiaramente a favore di una politica plurilingue e multiculturale, prospettano
maggiori risorse e occasioni per una più larga diffusione e conoscenza
delle lingue comunitarie, in particolare di quelle minoritarie, e incrementano
l’accesso a una gamma di opportunità di apprendimento disponibili
nell’ambito dell’Unione. Possibilità che non sono sufficientemente
sfruttate, in quanto ancora poco conosciute o scarsamente divulgate.
Le azioni di Socrates intendono,
inoltre, favorire la complementarità fra i programmi scolastici
e gli standard formativi. Si propongono di riconoscere un sistema di crediti
e di certificazioni, valido per tutta l’Unione Europea, attraverso la definizione
di livelli accertabili e la messa a punto di esami standardizzati che consentano
il riconoscimento degli studi effettuati negli altri Paesi.
Si pone, di conseguenza,
l’esigenza di una formazione scolastica con ottica europea che favorisca
non solo l’uniformità nelle certificazioni e la conoscenza reciproca
dei diversi sistemi scolastici, ma adotti anche una pedagogia di progetto
e attitudini alla contrattazione, alla mediazione, alla presa di coscienza
dell’esistenza di modi diversi di relazionarsi e interagire.
Con l’autonomia dell’unità
scolastica è cresciuta la consapevolezza del dover lavorare e cooperare
per progetti. Lavorare per progetti significa valutare i risultati conseguiti,
ma anche monitorare i processi e verificare l’effettiva ricaduta sulla
scuola.
Una rete di rapporti
L’autonomia progettuale
dell’unità scolastica viene valorizzata dalle azioni multidisciplinari
e multilaterali di Comenius 1. L’idea forte di un progetto Comenius - sia
esso scambio di classi, partenariato multilaterale e multidisciplinare
oppure progetto di sviluppo dell’intera unità scolastica - è
di operare scelte organizzative e metodologiche innovative quali il privilegiare
la trasversalità rispetto alle discipline di insegnamento.
Progettare assieme a due
o più partner europei implica costruire qualcosa insieme e quindi
negoziare e accordarsi su tematiche e metodologie, condividere obiettivi,
darsi e rispettare tempi di lavoro, ottimizzare le risorse disponibili,
redigere relazioni, affinare la capacità di comunicare sia a distanza
sia con contatti diretti.
Un progetto scolastico europeo
può potenziare le capacità di socializzazione, di pianificazione
e di gestione di tutte le componenti coinvolte e, se ben impostato, riesce
a inserirsi nella normale programmazione curricolare e a raccordarsi con
gli altri progetti della scuola e del territorio. Il progetto amplia, inoltre,
gli orizzonti conoscitivi e culturali dell’intera équipe di lavoro
e introduce attività di cooperazione e di confronto capaci di dare
consapevolezza di un’ “identità europea” che sia rispettosa delle
culture e delle tradizioni delle varie etnie nell’Unione.
Per introdurre reale innovazione
nella scuola l’équipe di progetto deve costruire il consenso all’interno
del Collegio dei docenti, saper coinvolgere le famiglie e tessere rapporti
di collaborazione con la comunità e il contesto scolastico. Il progetto
deve diventare occasione di apertura all’esterno e di valorizzazione della
pluralità e diversità.
La Guida del candidato Socrates
chiede che ogni aspetto del progetto sia documentato, per poter valutare
il prodotto finale e rendere trasferibili le “pratiche innovative” ad altre
scuole a livello locale, nazionale e internazionale. Un progetto documentato
in tutte le varie fasi entra a far parte della storia dell’unità
scolastica e può innescare un effetto moltiplicatore dell’esperienza.
Uscire dall’isolamento
Questa prospettiva progettuale
richiede insegnanti che sappiano collaborare con l’ottica dell’operatore
interculturale, capaci di interazione didattico-educativa in ambito multidisciplinare
e multilaterale. Va, quindi, ripensata la formazione continua dei docenti
per affinarne la capacità di comunicazione interculturale. I contatti
diretti con docenti e studenti appartenenti ad altre culture non garantiscono
la capacità di osservare, riflettere e analizzare fenomeni culturali
da diversi punti di vista; l’assenza di analisi riflessiva e rielaborazione
dell’esperienza di contatto con la diversità può indurre
infatti ad atteggiamenti di resistenza e difesa della propria identità,
della propria lingua e cultura.
Accanto al problema degli
insegnanti in servizio da riqualificare per orientare conoscenze e abilità
già acquisite verso lo scambio e il partenariato multilaterale,
esiste anche il problema dei futuri insegnanti da formare a una progettualità
che sia capacità di orientare e controllare il processo educativo.
Le scuole di specializzazione devono anche aprire uno spazio di riflessione
comune che mostri come il problema della dimensione europea dell’educazione
non si esaurisca nel garantire competenze professionali, ma vada affrontato
su nuovi presupposti di valore, di azione comune e consapevole, di cultura
e lingua.
Le ricerche inter e multi-culturali
della commissione Europea e del Consiglio d’Europa, puntano a promuovere
la conoscenza reciproca fra i partner, conoscenza che riguarda le lingue,
le culture, ma anche le normative e le filosofie educative caratteristiche
di ogni sistema formativo. Risulta infatti difficile immaginare progetti
multilaterali validi in assenza di una formazione che saldi ricerca riflessiva
e operatività e che solleciti negli insegnanti atteggiamenti di
disponibilità al dialogo fra prospettive culturali differenti.
I progetti europei hanno
scarso significato in termini di collegialità e nessun impatto positivo
sul fare scuola se sono esperienze isolate e marginali, portate avanti
faticosamente da pochi docenti rinchiusi nel loro specialismo disciplinare
e non attrezzati a interagire con filosofie educative e logiche istituzionali
diverse.
Nonostante il blocco della
riforma
In questi ultimi anni si
è accentuata, con il diffondersi dei programmi comunitari, l’attenzione
verso i sistemi d’istruzione nei diversi Paesi dell’Unione ed è
anche migliorata la cooperazione nel settore dell’insegnamento a distanza.
Diversi Istituti hanno assunto
iniziative significative sia sul piano culturale sia linguistico e molti
docenti e studenti si sono già avvalsi delle svariate opportunità
di mobilità reali e multimediali rese possibili dalle azioni comunitarie
di Socrates 2, Leonardo 2, Gioventù’ per l’Europa IV, del nuovo
Programma quadro per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, del piano di
promozione delle pari opportunità e della piena partecipazione di
persone con bisogni educativi speciali.
La nuova prospettiva che
si è aperta per la scuola europea con il programma Socrates sembra
essere in linea con le finalità tracciate nel disegno riformatore
Berlinguer–De Mauro. La riforma pone le basi per progetti di continuità
e trasversalità, contiene proposte innovative per la costruzione
di una cittadinanza europea e di un’identità culturale sopranazionale
fondate sulla condivisione, sul contatto fra diversi, sulla solidarietà
nelle responsabilità.
Il blocco di una riforma
che, pur complessa e sofferta, si ispira a una nuova filosofia e a una
strategia dell’istruzione e formazione, rischia di riportarci alla settorializzazione,
frammentazione e discontinuità tuttora presenti nella nostra scuola.
Il vanificare il lavoro
e lo sforzo di elaborazione di tanti docenti e studiosi rende più
faticoso il cammino verso la progettazione di itinerari multilaterali ed
esperienze di partenariato che rappresentino momenti forti di incontro
e dialogo fra sistemi culturali differenti.
Scheda
SOCRATES 2
(1° gennaio 2000-31
dicembre 2006)
Comenius 1 (Progetti
europei di cooperazione tra scuole che si propongono di migliorare la qualità
dell'insegnamento scolastico, di incoraggiare la cooperazione multilaterale
e di rafforzare la dimensione europea e scuola).
-
Progetti scolastici Comenius
(Partenariati di cooperazione tra alunni e docenti di diverse scuole europee).
-
Progetti linguistici Comenius
(Scambi di classi tra scuole europee).
-
Progetti di sviluppo della
scuola Comenius (Partenariati di cooperazione tra scuole europee per
il miglioramento della gestione dell'Istituto).
Comenius 2 (Formazione
e aggiornamento delle competenze di tutto il personale coinvolto nell'istruzione
scolastica).
-
Progetti europei di cooperazione
per la formazione del personale della scuola (Partenariati europei
tra Istituti di formazione per l'aggiornamento nel mondo scolastico).
-
Borse individuali di
formazione (Formazione iniziale e/o in servizio per il personale della
scuola).
-
Catalogo Comenius (Raccolta
di corsi europei di aggiornamento per il personale della scuola).
Comenius 3 (Cooperazione
tra progetti Comenius per l'analisi, lo studio, l'approfondimento di tematiche
di comune interesse già affrontate o da sviluppare).
LINGUA (Progetti
di apprendimento e insegnamento delle lingue).
-
Lingua 1 (Progetti per
la promozione e l'apprendimento delle lingue, il sostegno delle diversità
linguistiche nell'Unione Europea e il miglioramento delle strutture per
l'insegnamento).
-
Lingua 2 (Progetti per
lo sviluppo di materiali e strumenti didattici per l'apprendimento delle
lingue).
MINERVA (L'azione
Minerva promuove la cooperazione europea nel settore dell'istruzione aperta
e a distanza – Iad - e in quello delle tecnologie dell'informazione e della
comunicazione – Tic - applicato al’istruzione. Contribuisce a garantire
la qualità didattica nella realizzazione di prodotti multimediali).
GRUND (Progetti
europei di cooperazione nell'ambito dell'educazione degli adulti).
-
Grundtvig 1 (Progetti
per l'educazione degli adulti e l'apprendimento lungo tutto l'arco della
vita).
-
Grundtvig 2 (Partenariati
di apprendimento).
-
Grundtvig 3 (Borse individuali
di formazione per il personale impegnato nel settore dell’educazione degli
adulti).
-
Grundtvig 4 (Reti Tematiche
e Reti di Progetto Grundtvig).
Visite preparatorie:
si possono ottenere contributi finanziari per incontri finalizzati a porre
le basi di un futuro progetto transnazionale.
La prossima scadenza
per la presentazione di progetti Comenius 1 e di domande per ospitare assistenti
di lingua Comenius è stata anticipata al 1° febbraio 2002, allineando
così l’Italia a Francia, Spagna, Regno Unito e Germania, che già
hanno adottato una scadenza anticipata rispetto a quella del 1° marzo,
definita dalla Commissione Europea.
Eurydice è
la rete di informazione sull'istruzione in Europa creata nel 1980 e, dal
1995, parte integrante del programma Socrates. La rete è composta
da Unità nazionali e da un'Unità europea, con funzioni di
coordinamento, con sede a Bruxelles.
Eurydice produce la banca
dati Eurybase, che costituisce la fonte prioritaria sui sistemi
educativi in Europa. L'Unità italiana di Eurydice provvede all'aggiornamento
annuale del Dossier sul sistema educativo italiano. L'Unità italiana
di Eurydice ha sede presso l’Indire (ex Bdp http://www.bdp.it) di
Firenze. Oltre alla normale attività della rete, l'unità
italiana cura il Bollettino di informazione internazionale e la collana
"I Quaderni di Eurydice" dove sono pubblicati studi a carattere comparativo
su tematiche inerenti i sistemi scolastici europei. |
numero 11/2001
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