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Scuole "a rischio" a cura di Velia Di Pietra e Loriana Pupolin
Sommario:
Come si organizzano le scuole "a rischio", entro quali contesti sociali
si situano, quali contenuti privilegiano? Tre casi di scuole ‘a rischio’
situate a Genova, Bari e Palermo.
Sono 475 le scuole italiane
che hanno ricevuto incentivi per il miglioramento dell’offerta formativa
in zone a "forte complessità sociale": da qui il termine "scuole
a rischio". Che cosa sono le scuole a rischio? Sono scuole che si trovano
ubicate in zone in cui devianza sociale, criminalità minorile e
abbandoni scolastici si presentano in misura sensibilmente superiore alla
media nazionale; scuole in cui, dunque, non solo si concentra il disagio
ma si gioca in gran parte la sfida dell’efficacia e della qualità
sul terreno della formazione dell’intero sistema scolastico italiano.
Il contratto nazionale collettivo
di lavoro della scuola, siglato nel 1999, ha definito i criteri per l’individuazione
delle scuole che si distinguono per efficace progettualità nel contenere
i fenomeni legati, in modo vario e complesso, al disagio.
Il modello assunto come
riferimento è quello delle Zep (zone di educazione prioritaria)
realizzate in Francia nel 1982. La politica delle Zep si fonda sull’attenzione
al contesto extrascolastico nell’individuazione delle cause del disagio
e dell’insuccesso dei ragazzi.
Anche in Italia nella scelta
e definizione delle aree a rischio sono stati utilizzati dati forniti sia
dal ministero degli Interni (devianza) sia dal ministero della Pubblica
Istruzione (abbandoni).
I progetti delle scuole,
formulati sulla base di una griglia strutturata, vengono inviati al ministero
della Pubblica Istruzione; una volta approvati e attribuito il relativo
finanziamento, il Collegio dei docenti, al termine dell’anno scolastico
ed entro il mese di giugno, verifica e valuta il raggiungimento degli obiettivi
per un’eventuale riconferma da parte del ministero.
Sono considerate a rischio
vaste aeree provinciali soprattutto del Mezzogiorno e delle Isole, e aree
metropolitane come quelle di Genova, Milano, Roma, Torino.
Le scuole interessate possono
essere di ogni grado, con particolare attenzione alla fascia dell’obbligo.
Presentiamo qui alcuni progetti
di scuole ad alta "complessità sociale" che operano in realtà
tra loro simili nonostante le diverse latitudini. Le scuole di Bari e di
Genova sono situate nei rispettivi centri storici, in aree di degrado e
di abbandono, la scuola di Palermo è ubicata in un quartiere periferico
"storico", non soltanto dormitorio.
Simili le realtà
sociali con cui esse interagiscono: povertà, disagi familiari, devianza
e criminalità minorile, forte presenza di immigrati. La scuola di
Genova presenta una composizione sociale particolare, data la presenza
di figli di intellettuali tornati a vivere nel centro storico.
La pubblicizzazione di queste
scuole come istituti "a rischio" ha in qualche caso determinato un effetto
boomerang scoraggiando iscrizioni, come sta accadendo alla scuola di Bari
che denuncia un forte calo di iscrizioni nonostante la qualità e
la quantità dell’offerta di interventi formativi.
I progetti didattici che
le scuole presentano hanno aspetti simili anche se con differenti livelli
di compiutezza. Le caratteristiche principali sono: la rottura della rigidità
delle scansioni temporali; un lavoro scolastico che si sviluppa attraverso
interventi e progetti realizzati in laboratorio, utilizzando tecniche innovative
(ipertesto) e migliorando, così, la dimensione partecipativa attraverso
un sapere operativo.
Infine è comune l’attenzione
alla valutazione intesa come processo in itinere per quanto riguarda sia
le fasi specifiche interne sia il rapporto con le famiglie e con il territorio.
Scuola
media statale "Melo da Bari"
via Maggiore Turitto,
13 - 70123 Bari - tel. 080/5277843-5277825
La scuola opera nel quartiere
Libertà, caratterizzato da fenomeni di criminalità e devianza
che non offre valide alternative alla strada o ai circoli ricreativi, a
bambini e a preadolescenti, spesso nel mirino dell’azione penale della
magistratura.
Nella scuola si concentrano
alunni particolarmente deprivati, spesso già segnati da modelli
valoriali negativi, caratterizzati da forme di comunicazione basate sullo
"scarto
della regola" percepita come coercitiva.
È molto frequente
che gli adolescenti siano illegalmente inseriti in attività lavorative
e malavitose per sopperire a carenze e deprivazioni economiche familiari
con conseguente allontanamento dalla frequenza scolastica.
La scuola si è attivata
da tempo per il recupero degli alunni così connotati, cercando di
ottenere risorse finanziarie e umane. Rilevante è stato anche l’impegno
per motivare e rimotivare le risorse professionali mediante diverse forme
di incentivazione, di aggiornamento e di autoaggiornamento.
La scuola "Melo"
lavora da sempre sul problema dell’emarginazione, ma ora rischia di ritrovarsi
a sua volta emarginata; il timore di impattare nella convivenza con alunni-problema
induce molti genitori a preferire altre Istituzioni scolastiche.
DATI GENERALI SULL’ISTITUTO
DESCRITTORI |
PROGETTO
a.s. 1999/2000
Dati monitoraggio |
PROGETTO
a.s. 2000/’01
Dati presumibili |
Alunni |
257
di cui 90 EdA |
200
di cui 100 EdA |
Classi |
9
e 5 moduli EdA |
6
e 5 moduli EdA* |
Docenti |
33
e 13 del CTP |
15
e 13 del CTP |
Docenti
coinvolti nel progetto |
10
e 6 EdA |
11
e 6 EdA |
Non
docenti |
10 |
10 |
Non
docenti coinvolti nel progetto |
3 |
3 |
Istituzioni
esterne coinvolte nel progetto |
12 |
15 |
Denominazione istituzioni
esterne coinvolte |
Itis
"Marconi", Itg "Euclide", Enaip - Formazione professionale,
Confocooperative, Associazioni "Crisi", "Filo di Arianna",
"Gulliver", Ceat (L. 285/97), VIII Circoscrizione, Prefettura (area
sociale), Questura (ufficio minori), Tribunale dei minori |
Accademia
delle Belle Arti, Itis "Marconi", Itc "Vivante", Itis "Panetti",
Itg "Euclide", Enaip-casa alloggio, Isas, Confcooperative Puglia,
Associazione "Crisi", Apri, Ceat (L. 285/97), VIII Circoscrizione,
Prefettura (area sociale), Questura (ufficio minori), Tribunale dei minori |
* c/o Sms "Melo da
Bari"
TABELLA RIASSUNTIVA DEI
DATI SUL FENOMENO DISPERSIONE RELATIVI ALL’A.S. 1999/2000
CLASSI |
PRIME |
SECONDE |
TERZE |
TOTALE |
Iscritti |
45 |
46 |
76 |
167 |
Frequentanti |
40 |
37 |
61 |
138 |
Ripetenti |
6 |
7 |
13 |
26 |
Evasioni |
2 |
4 |
6 |
12 |
Abbandoni |
1 |
1 |
3 |
5 |
Trasferiti
in entrata |
2 |
/ |
1 |
3 |
Trasferiti
in uscita |
1 |
3 |
4 |
8 |
Ritiri
formalizzati |
1 |
1 |
1 |
3 |
Programmazione didattica
e progetti
PROBLEMA
|
STRATEGIE
|
PROCEDURE
|
OBIETTIVI
|
Reperimento
di risorse. |
Sdoppiamento delle cattedre
di Lettere
Riduzione dell’unità
oraria
|
Istituzione di cattedre di
Italiano (14 ore) e di Storia, Educazione civica e Geografia (15 ore).
Unità oraria di 55
minuti.
|
Reperire
ore da destinare ad attività laboratoriali in compresenza e al recupero. |
Offerta
di pari opportunità. |
Unificazione
del tempo scuola. |
Tempo-scuola
per tutti di 36 ore. |
Superare
la dicotomia tempo normale/tempo prolungato per offrire a tutti le stesse
opportunità educative. |
Orientamento. |
Stages
formativi in collaborazione con gli istituti Vivante, Marconi, Panetti
e con l’Enaip. |
Moduli
di 30 ore da effettuarsi presso gli Istituti menzionati con i quali è
stata stipulata un’intesa. |
Prendere coscienza delle
proprie attitudini per una scelta oculata degli indirizzi.
Acquisire crediti formativi.
|
Continuità/formazione. |
Percorso formativo con la
scuola elementare Principessa di Piemonte.
Continuità verticale.
|
Gruppo di docenti (scuola
elementare/ scuola media) per la formazione sulla mediazione del conflitto.
Possibile istituzione di
un gruppo di ricerca sugli standard formativi.
|
-
Condividere le problematiche.
Superare pregiudizi e diffidenze
reciproche.
Costruire un curricolo verticale.
|
Innalzamento
dell’obbligo scolastico e formativo (EdA). |
Percorsi integrati con Istituti
superiori.
Percorsi integrati con enti
di formazione professionale e di istruzione superiore.
|
Moduli
integrati tra Ctp e Progetti Sirio:
modulo di disegno tecnico
(Itis Marconi);
modulo di trattamento testi
(Itc Vivante);
modulo di inglese (Itis Panetti);
prosecuzione del Progetto
"Scuola-lavoro";
adesione al Progetto "Spes
nova" per giovani disoccupati e drop-out.
|
Favorire:
la continuità;
l’acquisizione di crediti
formativi.
l’acquisizione di qualifiche
professionali;
l’avviamento al lavoro.
|
Integrazione
degli stranieri. |
Rientro
in formazione di genitori stranieri nelle attività del Ctp, per
valorizzare l’esperienza scolastica. |
Corsi
di lingua italiana per stranieri adulti. |
Favorire
l’inserimento al lavoro;
il rientro in formazione;
l’inserimento dei figli minori
nelle scuole.
|
Programmazione didattica:
ampliamento offerta formativa
PROBLEMA
|
STRATEGIE
|
PROCEDURE
|
OBIETTIVI
|
Ampliamento dell’offerta
formativa |
Progetto
immagine
laboratorio obbligatorio
|
Intesa
con l’Accademia delle Belle Arti di Bari per l’allestimento di laboratori
di scenografia, scenotecnica, costumistica, ceramica, cartapesta, cinema.
La fase operativa sarà gestita da allievi tirocinanti dell’Accademia
e da docenti della scuola. |
Ridurre
il disagio:
-
promuovere le capacità
manipolative;
-
sviluppare la creatività.
Ridurre la dispersione:
-
acquisire competenze tecniche
e tecnologiche;
-
potenziare la motivazione
all’apprendimento;
-
acquisire competenze testuali;
-
esercitare le capacità
collaborative e operativa;
-
autogestirsi;
-
affinare le abilità
psicomotorie e l’autocontrollo;
-
sviluppare/potenziare le
abilità e le capacità cognitive;
-
favorire la concentrazione
e la socializzazione;
|
Progetto
musica
laboratorio obbligatorio |
Formazione
di un gruppo strumentale e vocale con la collaborazione di esperti esterni. |
Progetto
teatro
laboratorio obbligatorio |
Ideazione
e allestimento di uno spettacolo teatrale con la collaborazione dei laboratori
del Progetto immagine e del Progetto musica. |
Progetto
multimediale
laboratorio obbligatorio |
Costruzione
di un ipertesto con la guida dell’operatore tecnologico e/o un esperto
esterno. |
Progetto
cooperative
laboratorio obbligatorio |
Protocollo d’intesa
con le Confcooperative.
|
Progetto
sport-Giochi della gioventù
laboratorio obbligatorio |
Organizzazione
di corsi di pallavolo, calcio e atletica con l’intervento di esperti esterni. |
Progetto
recupero
laboratorio obbligatorio |
Periodi
intensivi di recupero (per esempio, a inizio trimestre). |
Progetto
Educazione stradale
laboratorio obbligatorio |
Simulazione
di percorsi stradali. |
Progetto
dama
laboratorio opzionale |
Tornei
di dama per il mese di febbraio. |
VALUTAZIONE
La scuola intende attivare
momenti di verifica e di valutazione degli esiti formativi, finalizzati
all’assunzione di responsabilità circa i risultati effettivamente
conseguiti sulla base delle scelte compiute e all’individuazione delle
priorità di cambiamento.
Nel corso dell’anno scolastico
saranno curate quattro fasi.
Prima fase: ingresso
|
Seconda fase:
"in itinere"
|
Terza fase: fine
anno
|
Quarta fase: autoanalisi
valutativa d’Istituto
|
Si
procederà, inizialmente, a una valutazione analitica delle competenze
di base di ogni allievo e delle sue abilità trasversali, nonché
di quelle specifiche richieste per determinati apprendimenti, tenendo presenti
la provenienza socioeconomica e i tratti metacognitivi, nonché il
profilo del gruppo classe.
|
In
itinere si procederà a valutazioni formative per accertare quali
competenze ciascun allievo stia acquisendo e quali difficoltà incontri,
in modo da attivare tempestivamente gli opportuni interventi di potenziamento-arricchimento
o compensativi di recupero. |
A
fine anno si procederà a una valutazione finale che consideri sia
gli apprendimenti conseguiti da ciascun allievo, sulla base di prove di
verifica strutturate, sia i risultati sul piano metacognitivo.
Ci si avvarrà,
per le classi intermedie, dello strumento del debito formativo, opportunamente
formalizzato. |
Si
procederà a un bilancio consuntivo della programmazione didattica,
confrontando gli esiti attesi e quelli effettivamente raggiunti, per individuare,
attraverso un’autoanalisi valutativa di Istituto, le priorità di
cambiamento.
Sulla base di tali priorità
si stenderanno progetti di miglioramento e revisione del Piano dell’offerta
formativa. A tali momenti valutativi potranno partecipare gli alunni e
le famiglie. |
Corso di formazione in
servizio: leggere il disagio, prevenire la violenza
Finalità:
Il corso si propone di impostare un "laboratorio formativo" con l’obiettivo
di elaborare un metodo efficace e soddisfacente per riconoscere le diverse
attitudini professionali, di instaurare un clima di rispetto e di fiducia.
Modalità,
procedura di lavoro e articolazione: Il progetto prevede 6 incontri di
4 ore ciascuno, più 2 incontri autogestiti dai partecipanti. Il
metodo è interattivo e comprende momenti di gioco e di rielaborazione
riflessiva, lezioni frontali, esercitazioni individuali e di piccolo gruppo.
Ogni incontro sarà dedicato a un aspetto specifico del problema:
-
Leggere il disagio: ascoltarsi
e ascoltare. La scuola come luogo privilegiato per l’ascolto e l’osservazione
dei bambini.
-
Di fronte al maltrattamento.
Un
fenomeno sommerso difficile da far emergere.
-
La difficoltà a rilevare
i segnali del disagio. La lettura degli indicatori di maltrattamento
e abuso.
-
Rilevare e segnalare:un percorso
complesso. La
segnalazione: come, quando, a chi.
-
Progettare nuove situazioni
comunicative: giocare e giocarsi. Il gioco come momento fondamentale
di conoscenza di sé e della propria storia.
-
I nodi della rete. Scuola
e servizi sociali: conoscersi per collaborare.
a cura di
Licia Positò e Franco Gasso
* * * *
Scuola
elementare "G. Daneo"
Via della Concezione,
2 - 16124 Genova - tel. 010 2477056
La scuola è situata
ai margini del centro storico e ha una tradizione consolidata rispetto
ai problemi del disagio. La sua esperienza si dipana sul filo della storia
del centro della città.
I bambini che la scuola
ospita sono figli sia di laureati sia di famiglie che non rispondono affatto
alle sollecitazioni che essa offre. Utenza assai disomogenea, dunque. E
questo accade perché il centro storico di Genova ospitava, prima
della guerra, l’élite cittadina che, poi, negli anni cinquanta-sessanta
si è trasferita nelle nuove periferie. Il centro storico è
diventato l’habitat di chi vive ai margini in una città ad
alto tasso di immigrazione.
Da circa vent’anni è
in atto un processo di cambiamento. Angoli della città vecchia sono
stati recuperati e tornano alla vita.
Si è creata quindi
una coesistenza tra ceto intellettuale e fascia di marginalità.
I bambini della "Daneo" possono vivere una situazione di totale
abbandono o possono essere oggetto di cure parentali attente; ci sono figli
di prostitute, di immigrati, che crescono con figli di intellettuali i
quali hanno scelto per i propri figli un percorso educativo difficile ma
ricco di implicazioni sociali. Per questo la scuola "Daneo" e i
suoi docenti sono impegnati soprattutto sui temi dell’integrazione.
DATI
|
a.s. 1998/1999
|
a.s. 1999/2000
|
numero
alunni |
242
|
243
|
alunni
stranieri |
67
|
68
|
alunni
portatori di handicap |
12
|
12
|
alunni
segnalati ai servizi |
50
|
50
|
I bambini stranieri provengono
dai seguenti Paesi: Ecuador, Perù, Cile, Marocco, Senegal, Ghana,
Capoverde, India, Sri Lanka, Filippine, Cina, Repubblica Jugoslava, Canada,
Germania.
PROGRAMMAZIONE DIDATTICA
Integrazione
tra gli alunni |
-
progetti di accoglienza.
-
Interventi individualizzati.
-
Attività in continuità
(materna, elementare, media).
|
Didattica
laboratoriale |
-
Psicomotricità.
-
Lettura scrittura.
-
Bilinguismo.
-
Scambio culturale.
-
Educazione alimentare.
-
La stanza dei colori.
-
Teatro.
-
Danze popolari.
-
Altro
|
Collaborazione
con enti diversi |
-
Scaffale multietnico.
-
Bambini e il centro storico.
-
Migrazioni.
-
Corrispondenze e scambio
di materiale documentario.
|
Di seguito, riassunti in
tabelle due progetti della scuola "Daneo": il primo, relativo alla tematica
dell’accoglienza; il secondo, alla didattica laboratoriale di lettura-scrittura:
"La stanza dei colori", "Il premio soffitta".
"La stanza dei colori"
PROBLEMA
|
PROCEDURE
|
OBIETTIVI
|
Spazio
|
Allestimento
della stanza con oggetti che provengono da ogni parte del mondo. |
Creare
una dimensione familiare per il bambino straniero e suscitare senso di
appartenenza e curiosità per "l’altro". |
Accoglienza
|
-
I bambini vengono accolti
con saluti in tutte le lingue.
-
Feste, giochi, doni.
-
Vengono pronunciate parole
o piccole frasi nella lingua d’origine del bambino.
|
Il bambino è "benvenuto".
Il bambino è "atteso".
Diminuire l’ansia.
|
Ascolto e narrazione
|
-
Ascoltare per attivare la
relazione tra sé e l’altro.
-
Raccontare la propria autobiografia.
-
Ascoltare l’autobiografia
di altri bambini.
|
Creare la dimensione della
reciprocità.
Dare un senso al viaggio.
Elaborare.
Condividere.
|
Modalità creative
|
Utilizzazione
di materiali artistici (tutti i materiali possibili) |
Facilitare
la comunicazione attraverso linguaggi non verbali. |
Alfabetizzazione
|
Mettere
in gioco fattori affettivi e psicologici necessari a creare le condizioni
dell’apprendimento rafforzando le caratteristiche non verbali della comunicazione. |
Rafforzare
e ampliare la possibilità di capire e di farsi capire. |
|
Interventi di Alfabetizzazione
(sintesi)
|
1ª
fase - approccio naturale;
-
approccio biografico;
-
parole chiave.
2ª fase- costruzione
di semplici messaggi scritti e orali;
-
parole d’uso quotidiano;
-
costruzione di semplici testi;
parlare di sé.
3ª fase - lettura e
produzione di testi significativi. |
Intercultura
|
Mostra-laboratorio
sul tema "Segni, disegni-percorso poetico tra le scritture del mondo" |
Valorizzazione
della lingua d’origine (in collaborazione con le famiglie) finalizzata
al mantenimento della propria radice per un corretto percorso interculturale. |
"IL PREMIO SOFFITTA"
PROCEDURE
|
PROBLEMI
|
OBIETTIVI
|
VALUTAZIONE
|
Inizio
anno |
Un
bando propone un tema nuovo ogni anno. Partecipano le classi della scuola
dell’infanzia e le classi della scuola elementare. |
-
Acquisire familiarità
con la lingua.
-
Avvicinare il bambino alla
lettura e alla produzione scritta.
-
Favorire la continuità
tra scuola materna e scuola elementare.
|
-
Favorire la comunicazione.
-
Creare e rinforzare competenze
di lettura e scrittura.
-
Favorire l’ingresso dei bambini
della scuola dell’infanzia alla scuola elementare in un’ottica di continuità
e accoglienza.
|
-
Viene stampato un volume
corredato da immagini e illustrazioni di artisti e il libro assume la veste
di "libro che si compra";
-
L’"evento" crea attenzione
intorno alla scuola e si stringe il rapporto con il territorio.
|
Prima
parte dell’anno |
I
bambini, dopo aver discusso il tema, formano dei gruppi e scrivono da due
a cinque testi. I bambini più piccoli realizzano illustrazioni corredate
da didascalie. |
Febbraio |
Ogni
classe presenta gli elaborati a una giuria e contemporaneamente giudica
gli elaborati prodotti dalla classe omologa.
Le classi vengono abbinate
dagli insegnanti.
Ogni giuria sceglie un
solo elaborato ed esprime una motivazione circa la scelta compiuta. |
Maggio
giugno |
Viene
presentato il libro dell’anno con le storie premiate da ciascuna giuria.
Il premio consiste in
libri che vengono consegnati dal capo di Istituto durante una cerimonia
alla presenza dei genitori. |
a cura di
Francesca Colao e Carla Lusenti
* * *
Scuola
media statale "Gregorio Russo"
piazza Santa Cristina,
2 - 90135 Palermo - tel. 091.67324218
Borgo Nuovo è un quartiere
periferico a sud di Palermo, di 45.000 abitanti, caratterizzato da un’edilizia
realizzata negli anni sessanta. Gli uomini sono disoccupati o sottoccupati
per l’80%. Le donne per il 95% sono casalinghe. Il titolo di studio, nella
migliore delle ipotesi, è la licenza media, conquistata nei corsi
serali. La tossicodipendenza e la delinquenza sono fortemente presenti.
Le abitazioni sono di massimo 4 piani, chiuse a cortile su ampi slarghi
verdi, che però non sono mai diventati spazi di relazione, ma cumuli
di erbacce.
Vi sono due scuole elementari,
una scuola media, la "Gregorio Russo", e un Istituto professionale
specializzato nel settore odontotecnico.
L’assessore comunale Alessandra
Siragusa, durante la presentazione del libro edito dalla scuola "Borgo
Nuovo in cammino" ha così definito la popolazione del quartiere:
"Gli abitanti di oggi sono i figli di coloro che furono allontanati dalle
loro case del centro storico o di altre zone, da "risanare". Sradicati
dai loro luoghi di origine, privati spesso delle relazioni parentali, sociali
ed economiche, questi cittadini hanno vissuto lo strappo dal loro tessuto
sociale interiorizzando un sentimento di estraneità, sia nei confronti
del loro nuovo quartiere, sia nei confronti del resto della città.
Oggi, questa situazione sta rapidamente mutando, grazie soprattutto allo
straordinario lavoro della scuola che è stata capace di uscire da
se stessa e svolgere un ruolo di promozione di una nuova cultura e di un
nuovo sentimento di cittadinanza".
Dell’azione educativa intrapresa
dalla scuola media "Gregorio Russo" è segno tangibile il
libro "Borgo Nuovo in cammino", che gli studenti hanno realizzato
dal 1994 al 1998. "Esso - dice la preside, Mirella Pezzini - è la
testimonianza di un nuovo modo di guardare a se stessi, al proprio quartiere.
I ragazzi scoprono le risorse di Borgo Nuovo e scoprono che è bello,
scoprono il loro senso di responsabilità e il significato di essere
cittadini oggi, portatori di diritti e di doveri".
Maurizio
Muraglia (Cidi di Palermo)
Un ipertesto per l’educazione
alla cittadinanza.
Come apprendere la storia
politica e artistica del proprio territorio
L’educazione alla legalità
e alla cittadinanza, la crescita della coscienza civile degli alunni è
una finalità prioritaria del Piano dell’offerta formativa dell’Istituto,
operante in uno dei più grossi quartieri periferici di Palermo.
Tra i percorsi attivati
per raggiungere questa finalità, la scuola svolge da anni lo studio
attento e accurato della storia del proprio quartiere, della propria città
e del proprio territorio: percorso che conduce l’alunno non solo a una
corretta acquisizione di identità culturale e sociale, ma anche
a una riappropriazione e difesa dei valori positivi presenti nella propria
realtà.
Nell’anno 1998-99, nell’ambito
dei finanziamenti dell’Unione Europea per progetti contro la dispersione
scolastica, la scuola ha prodotto un cd-rom su "Storia di Palermo e
della Sicilia dalla fondazione della città alla fine del
dominio aragonese", con circa 300 immagini di monumenti, schede
riassuntive e sintesi storico/artistica. Il progetto è stato concluso
nell’anno scolastico 1999-2000.
La dimensione ludica facilita
nei partecipanti la capacità di dare contributi costruttivi. In
questa condizione i ragazzi apprendono, si autovalutano e, soprattutto,
sono partecipi.
COSTRUZIONE DELL’IPERTESTO
Organizzazione
|
Principi metodologici
|
Obiettivi educativi
e didattici
|
Discipline coinvolte
|
Classi
coinvolte: tre (a tempo prolungato) con 60 alunni, tra cui n.3 portatori
di handicap.
Docenti-guida del progetto:
Mariella Fileccia (Lettere), Giuseppe Parisi (Educazione Tecnica), Giacomo
Tinnirello (Educazione tecnica), Rosa Pane (Educazione Artistica). |
I
partecipanti vengono messi in condizione di costruire un ambiente di apprendimento
multimediale, nel quale apprendere, ma anche autovalutarsi e, soprattutto,
essere partecipi del ‘progresso’ tecnologico.
L’ipertesto attiva la
potenzialità di un gruppo di lavoro misto stimolando la motivazione
all’apprendimento e la volontà a impegnarsi per ottenere il successo. |
-
Sviluppare la conoscenza
di sé e della realtà esterna a sé.
-
Acquisire comportamenti critici
ma costruttivi da cittadini capaci di iniziativa democratica e indipendente.
-
Acquisire e sviluppare competenze
comunicative ed espressive.
-
Acquisire la capacità
di integrare diversi linguaggi (verbale, grafico, fotografico, informatico,
musicale, artistico…).
-
Sviluppare la capacità
di cooperare per un progetto comune.
-
Comprendere e usare software,
non solo di videoscrittura, ma anche di produzione di ipertesti.
-
Conoscere le potenzialità
del computer e dei suoi possibili campi di applicazione.
-
Sviluppare le proprie potenzialità
per un futuro inserimento nel mondo del lavoro.
|
-
Italiano.
-
Storia.
-
Educazione Civica.
-
Educazione Tecnica.
-
Educazione Artistica.
|
numero 11-12/2000
|