Con la riforma Moratti
la teoria dell'evoluzione della specie esce dalla scuola italiana.
La teoria dell'evoluzione
biologica di Charles Darwin non è solo una delle più grandi
conquiste del pensiero scientifico, è anche una delle più
grandi acquisizioni della cultura di ogni tempo. La sua teoria dell'evoluzione
biologica ha contribuito a ridisegnare la visione che noi tutti abbiamo
del mondo che ci circonda e di noi stessi. Darwin, per intenderci, siede
al tavolo dei grandi del pensiero insieme ad Aristotele e a Kant, a
Euclide e a Godel, a Galileo e Newton, a Platone ed Einstein. Cancellarlo
dai libri di testo significa, né più né meno, cancellare
un pezzo decisivo della cultura occidentale e della cultura tout court.
Può la società
italiana accettare che i suoi ragazzi si formino senza aver mai sentito
parlare di Charles Darwin e della sua teoria evoluzionista in un'epoca
in cui la scienza biologica disegna gran parte della frontiera sociale
ove si incontrano cultura, etica e persino economia?
No che non può
accettarlo.
Ma molti - troppi
- tacciono, facendo finta, proprio come accadeva in URSS, di non vedere.
Di non vedere che qualcuno - non si sa se più per sciatteria
o per spirito reazionario - sta manipolando la scienza e la storia.
Che qualcuno sta minando alla base la cultura - e il futuro - dei nostri
figli. E' davvero assordante questo silenzio.
Queste parole sono tratte
da un articolo recentemente scritto da Pietro Greco e comparso
sull'Unità.
Per questo lo abbiamo invitato a discuterne con noi, perché noi
non vogliamo tacere.