Rappresentiamo il fanalino di coda per i livelli di apprendimento
in matematica e addirittura regrediamo per quanto riguarda la comprensione
della lettura, ma siamo bravissimi a fare il presepe (questo a prescindere
dal fatto che si faccia o meno a scuola!). Perché chi governa la
scuola non si occupa di assicurare a tutto il paese un livello di
istruzione più alto, invece di appassionarsi a questioni che, pur
se significative, non lo riguardano?
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Legge
finanziaria, altri tagli alla scuola
Nubi sulla superiore
La valutazione fra autonomia e nuovo centralismo
Indagine PISA, una forbice fra scuole del nord
e scuole del sud
Segnaliamo
Iniziative
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Legge
finanziaria, altri tagli alla scuola |
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Lingua
inglese alle elementari? Se ne può certamente fare a meno, si
tratta di uno spreco inutile. E' questa la scelta del governo
che, tramite la finanziaria, sottrae sempre più risorse alla scuola.
In barba alle tre i, ma soprattutto in barba agli obiettivi indicati
dall'Unione Europea e al lavoro di ben 14.000 docenti specialisti.
A questa operazione si affianca quella sulle supplenze, per cui
la sostituzione dei docenti ammalati non verrà più garantita neanche
oltre i 15 giorni, a causa delle fortissime riduzioni dei fondi
a disposizione delle scuole. Intanto, mentre sulla scuola pubblica
si tagliano organici e risorse e se ne colpisce il funzionamento
quotidiano con il provvedimento sulle supplenze, si immettono
in ruolo oltre 9.000 insegnanti di religione con un fulmineo provvedimento
del ministro Baccini.
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Nubi
sulla superiore |
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Il
ministro Moratti ha chiesto ed ottenuto dal Parlamento una proroga
di sei mesi (da marzo a settembre 2005) per emanare il decreto
sulla scuola superiore. Anche se, contemporaneamente, al Ministero
funzionari ed "esperti" (che - incredibile a dirsi! - hanno lavorato
quasi due anni nel più completo anonimato) avevano già preparato
uno schema di decreto sul secondo ciclo di istruzione, contenente
anche nuovi quadri orari e programmi allegati. Ma ora, assicura
il ministro, dopo le vacanze di Natale partirà un ampio confronto
con le parti sociali e tutti i soggetti interessati. Vedremo.
Certamente, se verranno confermate le notizie
di questi giorni, (8 licei per complessivi 20 indirizzi, conferma
dell'impostazione duale e rigida della scuola superiore - che
pare abbia indignato lo stesso Bertagna - , sostanziale centralità
dell'asse umanistico) si aprirà contro il Governo un nuovo fronte
di lotta del mondo della scuola.
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La
valutazione fra autonomia e nuovo centralismo
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La
circolare
ministeriale n. 85 del 3 dicembre scorso interviene finalmente
sulla valutazione degli alunni della scuola dell'obbligo. In essa
viene stabilito che per tutta la primaria e per la prima media
le scuole dovranno predisporre autonomamente una nuova modulistica.
Potranno anche tenere conto dei modelli precedenti, integrandoli
però con la valutazione dei comportamenti (sic!) e, per la media,
della frequenza. Per la seconda e la terza media, invece, le scuole
dovranno provvedere autonomamente (e quindi a proprie spese) alla
duplicazione delle vecchie schede che gli anni scorsi erano fornite
dal Ministero. E' introdotto il portfolio delle competenze dell'alunno,
la cui strutturazione viene demandata esclusivamente alle scuole,
e la cui compilazione affidata all'intera equipe degli insegnanti.
Anche sull'attestato finale, le scuole possono decidere in piena
autonomia. Inoltre, sono definitivamente aboliti gli esami di
licenza elementare.
Alcune considerazioni. Di fatto, al di là dell'apparente richiamo
all'autonomia delle scuole, vengono imposti modelli elaborati
dall'alto che hanno lo scopo di accreditare gli obiettivi specifici
di apprendimento elencati nelle Indicazioni Nazionali, il cui
carattere è tuttora transitorio. Inoltre, prendendo a pretesto
l'autonomia organizzativa si scaricano sulle scuole nuovi costi
e carichi di lavoro, mentre se ne diminuiscono le risorse. Infine,
la circolare avrebbe dovuto limitarsi al tema della valutazione.
Aver introdotto in questo contesto lo strumento del portfolio,
confondendo i piani dell'orientamento, della documentazione e
della valutazione, crea solo nuovi motivi di conflittualità. Il
dibattito sul portfolio, infatti, sulla sua funzione e sull'utilità
della sua introduzione è tuttora aperto.
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Indagine
PISA, una forbice fra scuole del nord e scuole del sud
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Che
la scuola italiana stia regredendo verso livelli inaccettabili
è confermato purtroppo dalla pubblicazione dei primi dati dell'indagine
PISA (Programme for International Student Assessment). Non
solo per quel che riguarda le competenze matematiche degli studenti
quindicenni l'Italia è al 32° posto su 41 paesi OCSE che hanno
partecipato all'inchiesta, ma rispetto ai dati del 2000 non c'è
nessun miglioramento (del resto, c'è forse qualcuno che investe
sulla scuola in questo Paese?). Molto preoccupante è soprattutto
il regresso, sempre rispetto al 2000, nelle abilità di lettura,
dato che ci pone in controtendenza rispetto alla strategia indicata
dall'Unione Europea a Lisbona. Uno di quegli obiettivi infatti
era ridurre entro il 2010 di almeno il 20% il numero degli alunni
quindicenni con scarse abilità di lettura. Inoltre, l'indagine
rivela una notevole differenza sui livelli di apprendimento dei
quindicenni (soprattutto in matematica) fra diverse zone geografiche
del paese: fra il nord e il sud c'è una forbice che attraversa
il livello medio dei Paesi Ocse (il nord al di sopra, il sud al
di sotto). Tutto ciò la dice lunga sulla politica del fai da te
senza risorse adottata da questo governo. In questo modo la differenza
fra nord e sud del Paese è destinata purtroppo ad aumentare.
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Iniziative
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Roma
4,5,6 marzo 34° convegno nazionale
Una
scuola per la cultura il lavoro la democrazia
Napoli 21-22
gennaio Valutazione
e certificazione delle competenze di base
A
scuola di Costituzione
Giornata della memoria -APPELLO
- LETTERA APERTA delle associazioni professionali
Cosenza
21 dicembre
La
Comunicazione nelle Istituzioni scolastiche e nella didattica
Firenze 20
gennaio La
scuola oltre la riforma
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