L'appello per la cultura della scuola ,
lanciato dal Cidi e rivolto a quanti hanno a cuore le sorti della scuola italiana, sta registrando una
grande adesione.
Migliaia sono le firme già raccolte (in questo momento oltre 4.000), a partire da quella prestigiosa di Jerome Bruner,
posta di suo pugno sul testo dell'appello che girava fra i colleghi nei giorni del nostro bellissimo convegno di Roma.
Tanti gli esponenti del mondo della cultura che hanno voluto aderire. Non si possono nominare tutti, ma per Starnone,
Camilleri e Roberto Vacca non se ne può fare a meno, e così per Simona Marchini, Maddalena Crippa, Beppe Grillo, Luciana Littizzetto.
Ultimissima firma, mentre scriviamo, quella di Moni Ovadia. Tantissime le voci anche dal mondo dell'università per
poterle segnalare tutte. Ma non possiamo non dire che l'università di Pisa ha firmato in massa, e che, dal rettore
di Potenza al preside della facoltà di lettere di RomaTre ad alcuni ricercatori italiani di università americane,
inglesi e tedesche, il corpo accademico è presente in forma veramente massiccia.
E poi il sindacato con Enrico Panini, la politica con Nichi Vendola, Agazio Loiero e Andrea Ranieri, il Parlamento
con Alba Sasso, Albertina Soliani, Chiara Acciarini. E tantissimi assessori di Comuni, Province, Regioni. E poi medici,
architetti, avvocati, imprenditori, fotografi, musicisti. E infine, tantissimi genitori e nonni preoccupati.
E ci sono anche tanti studenti, sia medi che universitari, alcuni che ricordano una scuola bella e importante,
altri che, pur definendosi "un pessimo scolaro", non sono però indifferenti "a questa riforma miope, raffazzonata,
distruttiva".
Tantissime le preoccupazioni, i commenti, i suggerimenti. Fra tutti, uno: "Grazie. Per avere dato voce alla nostra
preoccupazione e al nostro dissenso".
Adesso però, come ci hanno chiesto in tanti, non possiamo fermarci qui. Questo appello deve trasformarsi davvero in iniziativa democratica. Quindi, a chi ha già firmato chiediamo di raccogliere altre adesioni, e a tutti i Cidi di promuovere specifiche iniziative.
E alla fine dell'anno scolastico questo appello (forte di almeno 10.000 firme!) sarà portato all'attenzione del Presidente della Repubblica.
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