Ripartire da Barbiana.
Il primo atto del ministro Fioroni ha giustamente assunto il valore
simbolico di indicare la prospettiva ideale a cui riferirsi:
"la scuola è di tutti e per tutti e a questo principio fondamentale non
è possibile derogare". Una politica di inclusione, dunque, senza "lasciare
indietro nessuno". E a rafforzare il valore simbolico di questo luogo anche il Presidente
della Camera dei Deputati on. Fausto Bertinotti, che non a caso nel suo discorso di
insediamento alla Camera aveva avuto parole importanti per la scuola,
è andato a Barbiana in questi giorni.
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Le donne della scuola e l'Unione
Il decreto sulla sperimentazione nelle superiori è stato sospeso.
Dalla
scuola un NO per impedire di stravolgere la Costituzione
Iniziative
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Le donne della scuola e l'Unione |
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Da
una ricerca diffusa in questi giorni risulta che il voto più favorevole
all'Unione, rispetto al Centrodestra, è stato quello degli insegnanti:
non c'è area del Paese che non veda gli insegnanti di gran lunga
in testa rispetto alle altre categorie sociali (imprenditori,
commercianti, operai, disoccupati, casalinghe, studenti ecc.)
nel consenso all'Unione; un dato ovunque ricorrente, dal Nord
(54,80% vs 27,00%) al Centro Nord (61,60% vs 19,80%), dal Centro
Sud (54,70% vs 29,50%) al Sud (54,30% vs 25,30%). Dunque, massiccio
è stato il consenso dato dalla scuola all'Unione, peraltro non
scontato visto che, secondo i ricercatori, si è trattato di un
"ritorno" rispetto alle elezioni del 2001. A tali considerazioni
bisognerebbe aggiungere che è stato un voto colto, stante il fatto
che quasi tutti gli insegnanti sono laureati; e anche un voto
in larga misura dato da donne, vista la massiccia prevalenza femminile
nella scuola. Leggi
il commento
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Il decreto sulla sperimentazione nelle superiori è stato sospeso. |
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"Non
intendo iniziare il mio mandato all'insegna dell'instabilità e
dell'incertezza per studenti, insegnanti e genitori e con gravi
contenziosi aperti con le Regioni e l'autonomia scolastica." Con
il Decreto
n. 4018 del 31 maggio il Ministro dell'Istruzione ha sospeso
il D.M. n. 775 del 31 gennaio 2006 sulla sperimentazione nel secondo
ciclo. Appena in tempo per bloccare l'iter dei ricorsi presentati
da ben 15 Regioni al Tar del Lazio!
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Dalla
scuola un NO per impedire di stravolgere la Costituzione |
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La Costituzione è stata fino a oggi per il nostro Paese fattore
fondamentale di coesione sociale, culturale, politica, morale,
di solidarietà e di crescita civile e democratica; e la scuola
pubblica statale, che da essa trae mandato, pur con molti ritardi,
ne rappresenta lo strumento più efficace - anche attraverso il
perseguimento di pari traguardi educativi - per la costruzione
di un'etica pubblica laica e condivisa, con la garanzia per tutti
di una piena cittadinanza. Il venir meno del carattere nazionale
e istituzionale della nostra scuola in cambio di tanti sistemi
scolastici per quante sono le Regioni, ridimensiona la possibilità
di scelte strategiche di lungo periodo nei processi di alfabetizzazione
della popolazione; tende a far mutare l'idea stessa di cultura
scolastica, meno orientata a una completa, "disinteressata", lungimirante
educazione della persona, e più soggetta a quei condizionamenti
spesso maturati sulla base di visioni riduttive e/o localistiche
del mercato. Fa assumere un significato diverso al lavoro dei
docenti, non più collocato all'interno di un impegnativo disegno
nazionale.
Dalla scuola un NO per impedire di stravolgere la Costituzione.
E' questo lo slogan del documento che il Cidi diffonde nelle scuole
per affrontare il dibattito sul referendum. Stampiamolo, portiamolo
a scuola, diffondiamolo via mail, presentiamolo in dibattiti e
incontri con i colleghi.
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Iniziative
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Roma 17 e 18 giugno
- Coordinamento nazionale del Cidi
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