a cura di Emma Colonna e Marina Boscaino
N. 37 dell' 8 marzo 2007
Gli ultimi dati Istat ci rivelano – se mai ce ne fosse bisogno – che la situazione nella scuola e nelle università italiane è a dir poco preoccupante. Ci dicono anche che si continua a considerare l’istruzione soltanto una spesa e non un investimento. Eppure i dati sulla dispersione scolastica e gli episodi drammatici che testimoniano un malessere sempre più diffuso dovrebbero suonare come campanelli d’allarme. Investire nell’istruzione – più istruzione per tutti, più tempo per la conoscenza, per lo studio, per educare la mente in modo disinteressato – non significa spreco di risorse. Investire oggi vuol dire avere domani un numero minore di ragazzi dispersi che, senza un minimo di capacità per capire e decodificare la realtà che li circonda, sono sempre più in balia di falsi miti e facili scorciatoie e, allora sì, diventano un peso, un problema, un costo assai più grande per la società tutta. Il Presidente del Consiglio ha messo le politiche della scuola e dell’università in cima alle priorità del governo. Gli vogliamo credere: ci attendiamo quindi atti concreti.

 

             Scommettere sulla scuola: per una scuola di tutti e di qualità

È questo il titolo del 36° Convegno nazionale che il Cidi organizza a Roma, presso l’Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università RomaTre, il 16, 17 e 18 marzo prossimi. Un’occasione utile e importante per avviare una riflessione sulla centralità della scuola, sulla professione docente, sui saperi e le competenze che la scuola è chiamata a fornire e sulle problematiche relative al sistema dell’istruzione; per stabilire alcune priorità in vista di un serio investimento, non solo economico ma anche culturale, sulla scuola. E per tradurre la scommessa sulla democrazia e sul valore democratico della cultura, che costituiscono il senso più alto della scuola italiana, in una proposta concreta di istruzione pubblica, laica e pluralista, strumento irrinunciabile di equità, di pari opportunità per tutti i cittadini e di crescita per il Paese. Il convegno si svilupperà su una serie di nuclei tematici particolarmente significativi: nella giornata di apertura – inaugurata dal preside della Facoltà che ospita l’evento, Vito Michele Abrusci – si colloca la prima sezione, intitolata La ricerca di senso. In essa, oltre all’intervento del ministro Giuseppe Fioroni e del presidente nazionale del Cidi, Sofia Toselli, Alain Touraine tratterà il tema Per una democrazia non formale e subito dopo Tullio De Mauro coordinerà una tavola rotonda sul tema La cultura di cui c’è bisogno, cui parteciperanno Alberto Asor Rosa, Enrico Bellone e Stefano Rodotà. La sera sarà dedicata al tema Scuola, Università e Ricerca, nell’ambito del quale verrà intervistato il ministro dell’Università Fabio Mussi con un’introduzione del rettore di RomaTre, Guido Fabiani. La seconda giornata dei lavori si svilupperà in due sezioni: quella del mattino, intitolata L’educazione nella società dell’immateriale, e quella del pomeriggio, sul tema Dell’insegnare e dell’apprendere, una riflessione sulla complessità del lavoro dell’insegnante. Domenica 18 marzo, infine, in una mattinata dedicata al tema Investire nella scuola, sono in programma – tra gli altri – gli interventi di Susanna Mantovani, Alba Sasso, Benedetto Vertecchi e del viceministro Mariangela Bastico


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