La manifestazione
per la scuola pubblica
E' stata alta l'adesione allo sciopero del 24 ottobre scorso
da parte di tutti i lavoratori, anche di quelli della scuola. Alla
protesta contro la riforma delle pensioni si è unita quella contro
una finanziaria che non affronta i nodi strutturali della crisi del
Paese, che non stanzia i soldi per il rinnovo dei contratti, che continua
con pesanti tagli, in particolare nella sanità e nella scuola. I sindacati
hanno minacciato altre giornate di mobilitazione per le pensioni,
per lo sviluppo del Mezzogiorno, ma anche per la scuola.
Il 29 novembre prossimo a Roma ci sarà una grande manifestazione per
la scuola pubblica, promossa da Cgil, Cisl, Uil, che vedrà la mobilitazione
di numerose associazioni - in particolare di quelle degli insegnanti,
degli studenti, dei genitori - e di varie forze politiche. Difendere
e rafforzare il carattere pubblico e nazionale del sistema dell'istruzione,
ribadire la funzione e il ruolo della scuola del nostro Paese, affermare
il diritto di tutti alla cultura, chiedere più tempo scuola, più obbligo
d'istruzione per tutti i ragazzi e migliori condizioni di lavoro per
tutti gli insegnanti, sono solo alcuni dei contenuti della manifestazione
del 29 novembre.
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Elezioni
Rsu
CIDA-ANP…io ballo da sola
Punto per Punto... il Convegno dell'UDC
Scuola e Comuni
Insegnare
Iniziative
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Elezioni Rsu |
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Nelle scuole, in questo periodo, si stanno presentando le liste
per le elezioni delle Rappresentanze sindacali unitarie (la presentazione
delle liste si chiude il 10 novembre).
Tutti gli insegnanti (indipendentemente dalla loro iscrizione o
meno a un sindacato), saranno chiamati a votare, dal 9 al 12 dicembre
2003, i propri rappresentanti sindacali d'Istituto, che avranno
il compito di garantire all'interno di ciascuna scuola una corretta
contrattazione con il dirigente scolastico.
Le materie di competenza (art.
6 del CCNL 2002 ) sono tutte importanti. E' per questo che le
elezioni delle Rsu sono un appuntamento significativo, una scadenza
non formale sul versante della democrazia scolastica. Certo, il
ruolo delle Rsu va distinto da quello del Collegio docente, che
mantiene intatta tutta la sua autonomia e le sue specifiche prerogative
in merito alle scelte didattiche. L'orientamento per la composizione
delle liste dovrebbe perciò andare verso quei colleghi che si impegnino,
non solo a garantire buone relazioni all'interno dell'Istituto,
ma a favorire ogni azione tendente a migliorare realmente la qualità
della scuola, evitando sovrapposizioni di ruoli e di competenze
all'interno della scuola stessa.
Sappiamo tutti che non è facile motivare i colleghi ad accettare
le candidature, perché l'incarico spesso è visto come un'ulteriore
incombenza, per di più non retribuita.
In un momento però così difficile (basti pensare agli attacchi sistematici
alla funzione e al ruolo della scuola pubblica, al ridimensionamento
degli spazi d'autonomia, di collegialità e di partecipazione, al
tentativo di "aggirare" la contrattazione per diminuire i livelli
di garanzia dei diritti dei docenti) è ancor più opportuno candidarsi
per le liste e ancor più necessario che tutti votino con convinzione.
L'impegno del Cidi è quello di contribuire a far capire l'importanza
di queste elezioni e di collaborare, nel rispetto reciproco dei
ruoli, con tutti i dirigenti sindacali, nazionali e locali, per
il successo di queste elezioni.
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CIDA-ANP…io
ballo da sola |
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L'Anp, il sindacato dei dirigenti scolastici, che da un po' di tempo
vuole rappresentare anche gli insegnanti che ricoprono alcuni particolari
incarichi (come quello di coordinatore o di collaboratore), detti
anche delle "alte" professionalità, sta presentando liste in tutte
le scuole per l'elezioni delle Rsu ma, allo stato attuale delle
cose, non può svolgere assemblee sindacali in orario di servizio.
Il telefax
del Miur (del 22 ottobre 2003, prot. n. 6649), che risponde
al quesito posto dalla stessa Anp, precisa infatti che, ai sensi
della normativa vigente (art.8
del CCNL 2002), la Cida-Anp non può svolgere assemblee sindacali
del personale docente e Ata, in orario di servizio, perché non è
rappresentativa nel comparto scuola.
L'Anp aveva denunciato alla magistratura, per comportamento antisindacale,
i dirigenti degli ex Provveditorati di Latina e di Roma perché non
avevano voluto concedere l'autorizzazione a svolgere le assemblee
territoriali in orario di servizio.
Sono perciò molto infuriati i dirigenti dell'Anp e protestano contro
il Miur, l'Aran, la funzione pubblica, contro gli altri sindacati,
anzi -come si legge in un loro comunicato
stampa- contro "il sindacato unico (confederali e Snals) che
pretende, con la connivenza attiva dell'Amministrazione, di tappare
la bocca al solo soggetto che si pone in modo nettamente alternativo".
Ci chiediamo, perché tanto baccano? Come mai un rinnovato amore
verso i docenti si è impossessato del cuore dell'Anp? Non ha forse
voluto la Anp - tenacemente voluto - staccarsi dal comparto scuola
per correre da sola con la dirigenza amministrativa? Non è forse
(la Anp) inquadrata nella CIDA, ovvero la Confederazione dei dirigenti
e delle alte professionalità del settore pubblico e privato, che
poco o nulla ha a che fare con la scuola e con gli interessi della
scuola?
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Punto per Punto... il Convegno dell'UDC |
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Il 30 ottobre scorso si è svolto a Roma il Convegno nazionale dell'Udc,
"Punto per Punto, le scelte politiche per l'istruzione e la formazione".
Dopo i saluti del Ministro Moratti, all'on. Beniamino Brocca (responsabile
nazionale Udc per le politiche educative) il compito della relazione
iniziale. Dall'on. Volonté all'on. Buttiglione, dall'on. Giovanardi
all'on. Follini, gli illustri rappresentanti dell'Udc erano lì,
compattamente schierati. In verità mancava il sen. D'Onofrio. L'obiettivo
dichiarato dell'iniziativa era quello di riflettere sulle scelte
politiche che sviluppano e orientano il processo di riforma. L'obiettivo
non dichiarato probabilmente era un altro. La sensazione infatti
che l'Udc si preparasse ad un "rimpasto" era proprio forte.
"L'Udc è l'unico partito - ha affermato l'on. Brocca - in grado
di governare la complessa macchina del sistema d'istruzione e formazione.
Moderatamente riformista, è l'unico partito capace di dialogo, di
mediazione e di concertazione". Ha anche detto (l'on. Brocca) che
"non è arrivato ancora il momento di liquidare la scuola pensata
dai democristiani".
La necessità di andare ad una verifica di Governo, a cominciare
da quella sulle politiche scolastiche, è stata ripetuta più volte
anche dall'on. Buttiglione che, fra le altre cose, ha sostenuto
non essere l'Italia in linea con l'Europa nelle politiche dell'istruzione
e che pertanto, se non saranno riviste tali politiche, il Paese
non avrà sviluppo. Tutti hanno poi affermato il bisogno di investire
massicciamente sulla scuola (singolare dichiarazione fatta da chi,
la sera prima, aveva votato la fiducia al decreto collegato alla
finanziaria!).
L'on. Brocca ha concluso il convegno facendo persino alcune promesse.
La prima, "il decreto della scuola dell'infanzia e del primo ciclo
dell'istruzione non rimarrà così come è stato consegnato alle Commissioni
parlamentari, cambierà sostanzialmente" .
La seconda, "il decreto per la secondaria di secondo grado avrà
un'altra gestazione e un altro iter". La terza, "il dialogo con
le parti sociali sarà rispettato" .
Intanto noi, mentre attendiamo che si realizzino le promesse, ci
teniamo la legge 53, uno schema di decreto che fa carta straccia
della legge 148, i pasticciati accordi con le Regioni per il biennio
integrato e una finanziaria che fa sulla scuola economia di spesa.
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Scuola
e Comuni |
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L'Anci ( Associazione Nazionale Comuni Italiani), ha svolto a Firenze,
la settimana scorsa, la sua XX Assemblea annuale. Nel corso dei
lavori ha redatto e approvato un ordine del giorno sul tema dell'educazione
e della scuola. Il documento
sottolinea il valore strategico dell'istruzione per garantire il
diritto di cittadinanza e segnala con preoccupazione le conseguenze
negative che i tagli della spesa per la scuola e la ricerca avranno
sulla qualità della vita dei singoli e della collettività. Evidenzia
inoltre come la riduzione del tempo scuola si ripercuoterà sfavorevolmente
sull'organizzazione della vita famigliare.
I Comuni d'Italia si propongono quali interlocutori di Governo,
Regioni, Istituzioni scolastiche per i temi dell'educazione e della
formazione e chiedono al Governo e al Parlamento un impegno forte
per garantire risorse economiche e umane adeguate a sostenere percorsi
didattici di qualità; per sostenere l'educazione dei bambini da
zero a sei anni; per la generalizzazione della scuola dell'infanzia;
per il tempo pieno.
Si dirà che tutti i Comuni sono gestiti da comunisti?
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Insegnare |
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Abbiamo aperto la campagna pubblicitaria per il rinnovo degli abbonamenti
alla rivista "Insegnare".
I colleghi sanno che "Insegnare" (il mensile del Cidi) è uno strumento
per amplificare idee, esperienze, opinioni, per parlare di scuola
con gente di scuola in modo libero e mai soggetto a compromessi.
E' per il Cidi uno sforzo grande, una scommessa continua quella
di pubblicare "Insegnare". Per questo serve l'aiuto di tutti, anche
del tuo. Fai conoscere la rivista, rinnova l'abbonamento e convinci
i tuoi colleghi ad abbonarsi. Richiedi anche che la tua scuola si
abboni.
Il costo dell'abbonamento annuale è rimasto invariato a 42,00 euro
( 25,00 per gli iscritti al Cidi) da versare sul ccp n. 28507002
intestato a Ciid, gestione Insegnare, piazza Sonnino 13, 00153 Roma.
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Iniziative |
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Livorno10 novembre
SOS Scuola Pubblica.
Potenza 15 novembre
Gli Istituti professionali tra Progetto
'92 e Autonomia scolastica.
Grosseto 19 novembre
La "riforma": quali prospettive.
Genova Concorso
"Scuola e Costituzione"
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