a cura di Sofia Toselli
N. 10 /aprile 2004
 

Quale cultura per la scuola italiana?
Oggi, tutti i Paesi si interrogano su come rifondare le coordinate del sapere, su quali debbano essere i nuovi principi e i nuovi paradigmi culturali.Si ragiona di nuove scansioni disciplinari, di nuove conoscenze, dell'intreccio e della contaminazione fra i vecchi quadri conoscitivi e i nuovi.
Dovunque si discute di una nuova idea di cultura.
Oggi, invece, alla scuola italiana viene propinato un antiquato e pasticciato elenco di contenuti e abilità, privo di ogni riferimento teorico e di un modello culturale che ne giustifichi la scelta. Vedere (per rendersene conto) le Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati, redatte non si sa dove e non si sa da chi.
Si consiglia la lettura ai soli adulti.

             Va'… pensiero scientifico!
Approvato il decreto legge sul precariato
Devolution? Per Alleanza nazionale è meglio un sistema nazionale di istruzione
A proposito di funzione tutoriale
L'Ocse e il vertice di Dublino
Piccoli "bulli"
Nasce la Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL
Docet
Le interrogazioni parlamentari
Segnaliamo
Iniziative del Cidi
 
            
 
             Va'… pensiero scientifico!

Dal 22 al 28 marzo 2004 si è svolta, promossa dal Miur, la XIV settimana della cultura scientifica e tecnologica. Lo scopo: appassionare i giovani alle scienze.
I cambiamenti climatici, il problema dell'energia nella società moderna, la vita umana si allunga: prospettive e problemi sono stati i temi scelti quest'anno dalla Direzione Generale per i sistemi informativi, cui è affidato il coordinamento del progetto sull'Educazione scientifica e tecnologica.
Le iniziative (pubblicate sul sito del Miur) sono state numerosissime: 551 manifestazioni complessive, in testa le scienze biologiche, con oltre 155 proposte.
E' apprezzabile che il Ministro dell'istruzione dia tanto rilievo alla cultura scientifica e tecnologica. Ma se è importante - come anche l'Europa sostiene - che i giovani accrescano le loro conoscenze in tale ambito, perché in Italia se ne diminuiscono le ore di insegnamento obbligatorio? E se è importante che i giovani siano formati ad una "buona" mentalità scientifica, perché si elimina dai programmi di scienze della scuola media Darwin con la sua teoria dell'evoluzione biologica?
Fatto, quest'ultimo, alquanto sconcertante, "una mordacchia - ha scritto recentemente Pietro Greco - che neppure ai tempi di Galileo"!

 
 
             Approvato il decreto legge sul precariato

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, venerdì 2 aprile, il decreto legge sul precariato al fine di garantire l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2004/05. Ma i tempi per l'ordinato avvio "sono a rischio", sostiene Enrico Panini, secondo il quale "il decreto non risolve i problemi del precariato perché eredita tutte le contraddizioni contenute nel testo del Disegno di legge arenatosi al Senato". Insomma, è un decreto destinato ad alimentare incertezza e confusione, a scontentare tutti: precari storici e quelli delle SISS. Il numero delle immissioni in ruolo (circa 15.000) è infatti ridicolo di fronte al grande numero (circa 300.000) di precari della scuola. Per la Cisl "il Governo ha scelto la precarietà, spacciata per flessibilità, come metodo di approccio alle politiche sul personale della scuola". Tra gli aspetti più controversi del decreto c'è, senza dubbio, l'assegnazione del punteggio per gli obblighi di leva: "In questo modo, sottolinea Di Menna, si introduce una sorta di discriminazione tra uomini e donne".

 
             Devolution? Per Alleanza nazionale è meglio un sistema nazionale di istruzione

L'on. Angela Napoli ha presentato, il 26 febbraio 2004, alla Camera dei Deputati la proposta di legge n. 4759 sulla nuova disciplina del sistema nazionale di istruzione. Come a dire: "in regime di autonomia e nella previsione di un assetto federalista dello Stato" è meglio darsi qualche norma di sicurezza nazionale!
Gli articoli 1, 2 e 3 stabiliscono l'articolazione e le finalità del sistema scolastico. L'art. 5 disciplina lo statuto dei docenti: funzione, carriera, organo di autogoverno, criteri di reclutamento. Gli articoli 6, 7, 8, 9 definiscono la funzione dei dirigenti scolastici. Gli articoli 13, 14, 15 introducono la figura della vicedirigenza scolastica e ne disciplinano la funzione. Gli articoli 16, 17, 18 definiscono il servizio ispettivo tecnico nazionale, mentre l'art. 19 stabilisce il riordino degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche. L'art. 20 disciplina lo statuto dei discenti e il 22, l'ultimo articolo, elimina le rappresentanze sindacali unitarie nelle istituzioni scolastiche.
La relazione di accompagnamento è un vero elogio all'autonomia delle scuole, alla dimensione "nazionale" e unitaria del servizio nazionale d'istruzione, al diritto di eguaglianza sostanziale (!).

 
             A proposito di funzione tutoriale

In un documento del coordinamento nazionale dei dirigenti scolastici della CGIL, CISL, Uil scuola, a proposito della funzione tutoriale, si suggerisce ai dirigenti di "evitare forzature" nel caso in cui il Collegio e il Consiglio si rifiutassero di indicare i criteri di nomina del tutor e nel caso in cui i singoli docenti non volessero accettare la funzione; anche in considerazione del fatto che su questo punto la circolare 29 annuncia ulteriori indicazioni e precisazioni. Una diversa decisione (ad esempio, nominare il tutor anche in assenza dei criteri espressi dagli Organi Collegiali) potrebbe andare incontro ai ricorsi e ai contenziosi facilmente prevedibili e annunciati dai Sindacati confederali.

 
             L'Ocse e il vertice di Dublino

Il 18 e 19 marzo 2004 si è svolto il vertice di Dublino, al quale hanno partecipato i ministri dell'educazione dei 30 Paesi aderenti all'Ocse. Scopo dell'incontro: favorire uno scambio di idee sul tema dell'accrescimento della qualità dell'istruzione per tutti.
A Dublino è stato anche presentato il rapporto dell'Ocse sugli insegnanti.
Il quadro che emerge è poco confortante per l'Italia, dove circa il 45% dei docenti è sopra i 50 anni di età. Oltre il 40% fra i 40 e i 49 anni. Meno del 10% fra i 30 e i 39 anni. Ecco perché fra i nostri insegnanti è diffusa la cosiddetta "sindrome da sfinimento". L'Italia inoltre ha un problema di esubero specie in alcuni insegnamenti. Tutto ciò dipende, secondo i tecnici dell'Ocse, dall'inadeguatezza del nostro sistema di reclutamento e dalla mancanza di qualsiasi pianificazione. La maggior parte degli altri paesi avrà invece, nei prossimi anni, il problema di assicurare un numero adeguato di insegnanti e di attrarre al mestiere i laureati più qualificati.

 
             Piccoli "bulli"

Se la prendono con il più debole, con il diverso, perché dai sei ai dodici anni è facile essere cattivi con i compagni di classe.
Secondo il parere degli esperti quello del bullismo è un fenomeno destinato ad aumentare tra i banchi di scuola. Risulta infatti dalle ultime ricerche che nella scuola elementare il 41% dei bambini ne è stato vittima almeno una volta. Alle medie il fenomeno diminuisce (si scende al 36%). Le cause: la violenza assorbita dai bambini attraverso cartoni animati, scene di film e videogiochi.
Anna Oliverio Ferraris suggerisce di lavorare sull'autostima dei bambini "vittime" e sull' aggressività dei bambini "bulli". Intanto invita gli insegnanti a vigilare e a stare attenti a quello che succede in classe.

   
 
             Nasce la Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

I direttivi nazionali della Cgil scuola e del sindacato università e ricerca Cgil sono riuniti in questi giorni a Roma (il 6 e 7 aprile per l'esattezza) per costituire la FLC (Federazione Lavoratori della Conoscenza). L'obiettivo è quello di tutelare e difendere meglio i diritti dei lavoratori che operano nel mondo della formazione e della ricerca. "L'istruzione e la formazione - si legge nella delibera n.6 del 2 aprile 2004 - rappresentano sempre più percorsi intrecciati ed integrati, che mettono radicalmente in discussione la tradizionale separatezza dei sistemi formativi…".
Alla nuova struttura della Cgil il Cidi invia i più vivi auguri di buon lavoro.

   
 
             Docet

Dal 15 al 18 aprile prossimo avrà luogo a Bologna la seconda edizione di Docet (idee e materiali per l'educazione e la didattica dalla scuola dell'infanzia alla scuola superiore). E' una iniziativa promossa dalla Fiera del Libro per ragazzi, in collaborazione con Motoridimpresa, con il patrocinio del Miur (che ha concesso l'esonero ai docenti) e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L'iniziativa risponde - si legge nel depliant illustrativo - "alla nuova ottica imprenditoriale impressa alla scuola dell'autonomia". La riforma della scuola sarà uno dei temi di spicco della manifestazione.
Quando gli editori si fanno… più realisti del re!

   
 
             Le interrogazioni parlamentari

Gli onorevoli Colasio e Bimbi della Margherita hanno presentato una interrogazione, a risposta immediata in commissione, sul taglio delle ore di insegnamento della lingua inglese nella scuola media. Gli onorevoli Grignaffini, Capitelli, Sasso dei Democratici di Sinistra hanno presentato una interrogazione sull'impiego dei fondi, di cui all'art. 1 della legge 440/97, per le varie attività di "comunicazione" del processo di riforma (pubblicità e spot di propaganda). Per leggere le risposte clicca qui (allegati 2 e 3).

 
             Segnaliamo

Diario è in edicola con una edizione speciale sulla scuola da non perdere assolutamente.
Si intitola "Nessuno nasce imparato" ed è dedicata a Sandro Onofri

   
 
             Iniziative del Cidi

Roma 16 aprile Come la Francia prepara la riforma della scuola

Roma 22 aprile Presentazione di percorsi di storia mondiale in prospettiva interculturale
Roma 26 aprile Un silenzio assordante


 

 


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