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  a cura di Emma Colonna N.81 del 22 gennaio 2010   
     
 

La scorciatoia dell’apprendistato. È questo il titolo del comunicato stampa del Cidi a proposito di un emendamento approvato dalla Commissione Lavoro della Camera che, se passasse in Aula, consentirebbe di assolvere l’ultimo anno di obbligo scolastico anche in percorsi di apprendistato. Il Cidi è decisamente contrario. Tutti i ragazzi, anzi tutti i cittadini, hanno diritto ad un percorso di istruzione che dovrebbe essere di almeno 10 anni. Non ci possono essere mediazioni, né compromessi sui principi fondamentali e i diritti delle persone. Equiparare un anno di apprendistato, che significa quasi sempre un non lavoro sottopagato, a un anno di istruzione, vuol dire un ritorno indietro di qualche decennio. È un modo per coprire l’evasione dall’obbligo scolastico con una legge, ma è anche un modo per vanificare il lavoro di tanti colleghi e tante scuole che nei territori di frontiera, ogni giorno, cercano di sottrarre gli adolescenti al lavoro precoce per riportarli in classe, per motivarli allo studio, consapevoli che la scuola sia un luogo di libertà ed emancipazione.

 
     
  Superiore. VII Commissione e Consiglio di Stato

Iscrizioni, emanata la circolare per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo

La circolare sull’integrazione

Iniziative
     
  Superiore. VII Commissione e Consiglio di Stato  
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In questi giorni sono stati resi noti i pareri sui regolamenti della superiore, sia della Commissione Cultura della Camera, che del Consiglio di Stato. La Commissione Cultura ha votato a maggioranza: infatti, come si dice nel comunicato stampa del Cidi, non si sono volute sentire né le ragioni dell’opposizione, che ha votato contro su tutti e tre i provvedimenti, né del mondo della scuola, che un po’ dovunque in tutta Italia, già a partire da quando sono stati resi noti i regolamenti, ha fatto sentire a gran voce la propria contrarietà. Mozioni dei collegi dei docenti, raccolte di firme aperte ai genitori e agli studenti, lettere aperte al ministro, sono arrivate un po’ da tutta Italia nella nostra sede come in quelle delle altre associazioni e dei sindacati: la scuola chiede a gran voce almeno il rinvio di un anno di tutta questa operazione, che, invece di  ‘riordinare’, impoverisce e irrigidisce tutta la scuola superiore. Comunque, non sarà una strada semplice, anche perché il MIUR non potrà non tenere conto dei rilievi presenti nei pareri, specie in quelli del Consiglio di Stato. Alcune modifiche ai testi originari sono già in corso, mancano ancora programmi, cattedre e, per i tecnici e i professionali, anche le articolazioni dei vari indirizzi. Come faranno le scuole a orientare i ragazzi e le loro famiglie? A organizzarsi in tempo per settembre? Questo rimane un mistero. Intanto, la fibrillazione è altissima. I licei scientifico tecnologici si sono organizzati in rete, i professori di diritto ed economia hanno fatto sentire la loro voce, i licei artistici protestano, scompare la geografia…tutta la scuola superiore è in tensione. Già dal mese di novembre, in audizione presso le Commissioni Cultura di Camera e Senato, il Cidi espresse il suo netto dissenso verso questa proposta di riordino, chiedendo almeno il rinvio di un anno. Ma al  governo non interessa ascoltare la scuola, né confrontarsi in parlamento, anzi, affrettano i tempi procedendo a testa bassa senza sentire, vedere e parlare.

 
 
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  Iscrizioni, emanata la circolare per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo  
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Per la prima volta, la circolare sulle iscrizioni riguarda solo un pezzo della scuola, e cioè il primo ciclo e la scuola dell’infanzia, e ciò a causa dell’enorme ritardo di tutto l’iter legislativo legato alla superiore. Abbiamo quindi una prima scadenza, il 27 febbraio, per la scuola dell’infanzia e il primo ciclo, e una seconda, che quasi certamente sarà il 26 marzo, per la superiore. Come già fece l’anno scorso, anche quest’anno il Cidi, insieme al  CGD e al coordinamento Non rubateci il futuro, ha preparato una scheda informativa rivolta soprattutto ai genitori, per guidare alle scelte rispetto ai moduli orari e per  offrire alcune semplici ma utili indicazioni.

 
 
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  La circolare sull’integrazione  
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Fra i simboli prodotti dal ‘900 l’arcobaleno è sicuramente uno dei più potenti. Perché raccoglie tutti i colori. Perché sono tutti sullo stesso piano e concorrono a formare un unico insieme. Senza uno solo di essi non ci sarebbe più l’arcobaleno, ma soltanto una somma di colori. Per questo non ci piace la C.M. 2/10 sull’integrazione degli alunni stranieri in cui si indica il 30% come tetto massimo. Perché dietro c’è un’idea di maggioranza e di minoranza. È come se si dicesse: la scuola è nostra, gli altri non possono superare una certa quota. Il problema è tutto qui, non è una questione di quantità. La scuola dovrebbe essere di tutti, e tutti dovrebbero avere gli stessi diritti. Naturalmente ciò non toglie che non si debbano individuare (come la circolare fa) e affrontare (come hanno fatto e fanno le scuole tutti i giorni da anni) i tanti problemi che l’integrazione pone, cercando soluzioni concrete, quelle didatticamente più efficaci, ma nel quadro dei diritti fondamentali di tutti. Abbiamo analizzato attentamente la circolare, perché siamo consapevoli che il problema di gestire bene l’integrazione esiste, e non si può far finta di non vederlo. Ma, pur riconoscendo in più punti il tentativo di definire e descrivere seriamente il problema, noi pensiamo che “in una situazione come quella che oggi si vive nelle scuole, dove si respira un clima di continua incertezza e precarietà, e dove la qualità dell’insegnamento e apprendimento è destinata a peggiorare, quelle indicazioni e raccomandazioni, laddove sono ragionevoli, resteranno buoni propositi; laddove sono velleitarie, saranno un problema che verrà scaricato sulle scuole.” E ognuno, stabilito il concetto delle quote, cercherà le soluzioni a modo suo. Infatti, già è stato reso noto che nelle scuole comunali della città di Roma i bambini stranieri non potranno superare il numero di 5 per classe. E come si farà a stabilire chi è il n. 6, il n. 7, ecc.? e dove andranno se nella scuola vicina non ci sono posti?...

 
 
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  Iniziative  
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Bari 22 gennaio Per il rinnovamento dell’insegnamento linguistico e scientifico. Proposte nell’ottica del curricolo verticale
Bologna 23 gennaio Alla ricerca del tempo perduto… l’organizzazione del tempo nella scuola primaria
Palermo 28 gennaio Lo studente competente
Cagliari 30 gennaio A scuola di Costituzione
Cagliari 1 febbraio Da Gentile a Gelmini. Quale futuro per la scuola superiore
Pescara 10 febbraio La scuola e i nuovi giovani. Imparare ad imparare

 
 
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