notecidi
  a cura di Emma Colonna N.84 del 2 aprile 2010   
     
 

Peccato, di nuovo unoccasione perduta. Le Indicazioni nazionali per i Licei bench ancora in bozza e in lavorazione, si caratterizzano comunque le si voglia leggere come riflesso di un pensiero debole. Consegnano alla scuola una modesta nel migliore dei casi modesta proposta culturale. Si ha quasi limpressione che si sia volutamente rinunciato a riflettere ed elaborare un rinnovato patrimonio culturale per la scuola del nuovo millennio. Che si sia intenzionalmente rinunciato a rinnovare le modalit di insegnamento nei Licei. Si rinunciato di fatto a far confluire nelle nuove Indicazioni le riflessioni culturali, educative, metodologiche che la migliore ricerca accademica e scolastica ha prodotto in questultimo decennio, e sulle quali si sono fondate le pi significative esperienze didattiche prodotte dalle scuole in questi anni.

 
     
  Le Indicazioni per i Licei

Il Forum delle Associazioni

La Commissione

Tutor e conflitto di interessi

Una scuola per il Cile

A scuola di Costituzione 2009/2010

Lettera a don Milani


Iniziative
     
  Le Indicazioni per i Licei  
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La bozza di Indicazioni nazionali per i Licei, su cui si aperto sul sito del Miur un confronto con gli insegnanti e i cittadini, sta suscitando molte perplessit trasversali in merito ai contenuti che propone. Contravvenendo a quanto scritto nellAllegato A del regolamento (dove si parla di competenze chiave secondo le raccomandazioni europee, di rinnovamento della didattica, di laboratorialit, ecc), il dato che emerge lelencazione di un convenzionale repertorio di contenuti che si espone fortemente al rischio di una interpretazione nozionistica e prescrittiva del sapere scolastico. Quindi, al di l di ogni polemica, non una questione di contenuti che mancano o meno, ma di format. In tal senso sar pi difficile lauspicato rinnovamento dellinsegnamento e pi lontana la realizzazione di una vera autonomia delle scuole. Non solo, mentre queste Indicazioni sembrano chiudere definitivamente con lidea di un biennio obbligatorio e unitario, complicheranno la vita a tutti quegli insegnanti che lavorano da anni con gli ambiti e le discipline su un curricolo verticale e progressivo dai 3 ai 16 anni. Ci auguriamo per questo che ci sia una correzione in corso dopera.

 
 
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  Il Forum delle Associazioni  
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Il 25 marzo stato convocato dal Miur il Forum delle associazioni professionali di docenti e dirigenti per discutere della bozza delle Indicazioni per i Licei. Era presente il prof. Max Bruschi, consigliere del Ministro che, in apertura di riunione, ha spiegato i criteri sottesi alle Indicazioni; primi tra tutti la fruibilit, lapplicabilit, la spendibilit. Ecco allora ha detto Bruschi la semplicit, la chiarezza e la flessibilit del materiale che viene proposto. Ecco spiegato il linguaggio semplice e chiaro, lapproccio narrativo, pi diretto e naturale; ecco spiegato il materiale duttile e coerente con lautonomia di gestione delle scuole e con i diversi quadri orari. Anche se, ha aggiunto ancora Bruschi, la necessit di non trasformare lautonomia delle scuole in una sorta di autarchia permanente ha indotto gli estensori a rendere prescrittivi gli obiettivi specifici di apprendimento, in un quadro per di estrema flessibilit. La platea delle associazioni stata quasi concorde nei suoi rilievi, sintetizziamo i pi ricorrenti:

  1. Lassenza di ununitaria struttura concettuale che coerentemente converga verso un unico profilo;
  2. la distanza delle Indicazioni con quanto di condivisibile era presente nellAllegato A del Regolamento (dalla didattica per competenze, definite attraverso lindicazione di abilit e conoscenze, alle raccomandazioni metodologiche per il rinnovamento dellinsegnamento);
  3. la mancanza di un nesso tra i risultati di apprendimento (contenuti nellall.A), il profilo generale e competenze e gli obiettivi specifici di apprendimento (declinati in contenuti pi che in competenze);
  4. lassenza di un biennio unitario con una definita area comune (sar difficile immaginarlo anche se mancano ancora le Indicazioni dei Tecnici e Professionali);
  5. la mancanza di un nesso tra le Indicazioni e i quattro assi culturali previsti dal decreto del 2007 per il biennio obbligatorio;
  6. la mancanza di un raccordo con le Indicazioni della scuola del primo ciclo;
  7. lapprossimazione linguistica: la terminologia utilizzata non stata sottoposta ad alcun riscontro scientifico; si fa confusione tra abilit, obiettivi, competenze e contenuti.
  8. limpossibilit di attuare gli stessi obiettivi di apprendimento (declinati in contenuti) in Licei che hanno quadri orari diversissimi;
  9. l'improponibilit di lavorare per competenze senza un serio investimento sulla professionalit docente e sullaggiornamento.

Il Cidi in particolare ha sottolineato la preoccupazione per il delicato e importante lavoro della Commissione incaricata di rivedere le Indicazioni nazionali per la scuola dellinfanzia e per il primo ciclo.

 
 
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  La Commissione  
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L'11 marzo il Miur ha istituito con apposito decreto la Commissione che ha il mandato di armonizzare le Indicazioni della scuola dellinfanzia e del primo ciclo con quelle, ancora in bozza, dei Licei (e perch non con quelle dei Tecnici e Professionali?).

Art.1- Ai sensi della normativa citata e secondo le finalit indicate in premessa, costituita una Commissione di studio con il compito di coordinare e orientare le Indicazioni nazionali per la scuola dellinfanzia, del primo ciclo e dei Licei, secondo criteri di unitariet e di verticalit coerenti con i processi di progressivo approfondimento e sviluppo delle conoscenze e delle abilit e di maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del percorso scolastico.

Sono tutti autorevoli accademici i membri di tale Commissione, sono gli stessi che hanno collaborato con il Miur (ma non si sa per chi del Miur abbia lavorato) alla stesura delle Indicazioni per i Licei. Sono quegli illustri universitari che hanno come dire privilegiato lelencazione di contenuti prescrittivi, secondo la pi autentica tradizione dei programmi ministeriali, piuttosto che la descrizione degli obiettivi di apprendimento in funzione delle competenze, secondo la pi recente tendenza dellautonomia scolastica e secondo le raccomandazioni europee. CՏ da chiedersi con quale esperienza di scuola, con quale conoscenza dei bisogni affettivi e di apprendimento di bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni saranno ora riscritte le Indicazioni del primo ciclo. Quale conoscenza del mondo dei pi piccoli muover le scelte culturali e didattiche degli autorevoli membri della Commissione? Perch non si tenuto conto di quanto previsto dal DPR 89/2009 in merito al monitoraggio e al coinvolgimento delle scuole e degli insegnanti in vista della eventuale revisione delle Indicazioni nazionali?

 
 
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  Tutor e conflitto di interessi  
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Al di fuori di ogni contrattazione sindacale e di ogni confronto con le associazioni professionali e disciplinari, lANSAS (ex INDIRE), con una Nota, definisce i nuovi criteri di valutazione dei bandi per i tutor che collaborano ai piani di formazione degli insegnanti. Criteri che privilegiano pesantemente il possesso di specifici master universitari piuttosto che lesperienza scolastica. Si tratta di una concessione inaccettabile al sistema universitario che, ancora una volta, non si sa con quali competenze relative al mondo della scuola, d lezione alla scuola. E si parla di merito, senza mai imboccare la via maestra del riconoscimento delle professionalit di scuola! Nel frattempo dirigenti e docenti ricevono unaltra nota: questa volta da una certa universit telematica (IUL) che, in collaborazione con lANSAS, propone master specifici! Molte le proteste, molti gli articoli, in un dibattito che si annuncia agguerrito. Anche le Associazioni professionali dei docenti e dei dirigenti scolastici facenti parte del Forum nazionale del MIUR hanno mandato una lettera di protesta allANSAS (ex INDIRE).

 
 
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  Una scuola per il Cile  
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Ancora una volta la terra ha tremato in un paese ad alto rischio sismico. Il terzo terremoto negli ultimi 50 anni di 8,8 gradi della scala Richter, pi forte di quello dell'Aquila e di Haiti. Il Cidi una associazione che ha a cuore l'istruzione dei bambini e dei ragazzi e vuole contribuire alla ricostruzione di scuole offrendo la possibilit, a chi lo vorr, di partecipare alla ricostruzione di una delle tante scuole rurali rase al suolo dal terremoto, unica speranza di crescita culturale, sociale ed economica nelle zone molto povere del Cile. Si tratta della regione del fiume Biobio dove, oltre alla famosa citt di Conception, sono stati colpiti piccoli villaggi, distrutte le case e le infrastrutture. Si sono persi migliaia di posti di lavoro e la gente stenta a ricevere gli aiuti perch le strade sono interrotte: il Cile infatti una terra stretta e lunga migliaia di chilometri. Vorremmo rivolgerci a tutte le persone sensibili per creare un impegno di solidariet, ma anche un momento di crescita delle scuole italiane che parteciperanno con i loro studenti all'iniziativa. Un modo di essere vicini a ragazzi che vivono in una parte del mondo molto lontana, in condizioni di difficolt oggettive, aggravate da questo devastante evento naturale. Attraverso l'intervento di amici ed enti locali cileni, verr individuato il luogo dell'intervento e la scuola destinataria dei fondi raccolti. Delle tappe dell'azione verr data notizia nei siti web, www.cidi.it e www.democraziaoggi.it Infine le scuole che vorranno promuovere un gemellaggio con quelle cilene, potranno inviare le loro richieste a: rosamariamaggio@yahoo.it La sottoscrizione aperta a tutti. Tutti coloro che vorranno inviare donazioni potranno farlo con bonifico intestato a:

Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti
via Sant'Eusebio 10 Cagliari
Banco di Sardegna spa ag.9
iban IT96N0101504805000065013843

 
 
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  A scuola di Costituzione 2009/2010  
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Sono alcune centinaia le schede di adesione pervenute anche questanno per il progetto promosso dal Cidi: si entra, adesso, nella fase conclusiva che prevede linvio dei lavori realizzati entro il 30 aprile 2010. La documentazione e il materiale prodotti nel corso dell'attivit didattica, in forma dattiloscritta (con annesso floppy disk) o multimediale (cd, dvd) o grafico-pittorica, insieme alla "griglia di documentazione", dovranno essere inviati (con la dicitura "A scuola di Costituzione") per posta o per e-mail, alle Giurie regionali. I lavori realizzati dovranno essere in formato multimediale, e non dovranno superare tassativamente i 5 MB. Inoltre non dovranno contenere immagini o foto di minori per i quali non consentita la pubblicazione (nel caso ci fosse il consenso scritto dei genitori, ne va inviata copia): al pi sar possibile inserire foto che ritraggano i minori di spalle e/o con il volto opportunamente oscurato. E, infine, qualora le musiche eventualmente utilizzate non fossero degli stessi autori del lavoro, dovr essere fornita documentazione dellavvenuto pagamento dei diritti dautore. Il formato multimediale si riferisce anche ai lavori in cartaceo per i quali andr allegato il Floppy disk o il Cd e a foto, poster, cartelloni, disegni, plastici ecc. Intanto nel sito del Cidi possibile consultare i lavori delle scuole premiate nel 2008/2009.

 
 
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  Lettera a don Milani  
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Ci segnalano questa lettera di una professoressa a don Milani, (gi apparsa su repubblica.it e micromega on line) che molto volentieri contribuiamo a diffondere.

 
 
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  Iniziative  
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Gemona/Tolmezzo Seminari di filosofia per tutti
Gemona 8 aprile Quale futuro per la scuola?
Brescia 9 aprile Mappe del tempo. Storia, educazione civile, educazione interculturale
Palermo 15/16 aprile Tre scuole o una scuola? Dirigenti e docenti davanti alla mutazione delle superiori
Cagliari 16 aprile L'indipendenza della magistratura a garanzia dei cittadini
Pescara 23 aprile Ragionando di relazione educativa

 
 
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CIDI
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