a cura di Emma Colonna e Marina Boscaino
N. 38 del 22 marzo 2007
Il nuovo anno scolastico non è molto lontano: si avverte un palpabile malumore negli interventi pubblici e nelle parole di tanti colleghi. Tempo pieno in via d’estinzione, risorse che mancano, impreparazione nell’affrontare i grandi cambiamenti che dovrebbero verificarsi da settembre tengono banco sui titoli di giornali e riviste. Le conseguenze della Finanziaria e gli effetti della politica del ministero sembrano trovare in questi giorni il loro punto di impatto negativo.  Il convegno nazionale del Cidi Scommettere sulla scuola, per una scuola di tutti e di qualità – che si è tenuto a Roma il 16, 17 e 18 marzo – ha evidenziato preoccupazioni diffuse e sottolineato alcune emergenze alle quali chiediamo ancora una volta di dare delle risposte.


             La nostra idea di scuola

La ricerca di senso

Quali sono i saperi e le competenze per la cittadinanza

Dell’insegnare e dell’apprendere

Infine le priorità

 
            
 
             La nostra idea di scuola

In un clima di grande partecipazione e di interesse diffuso (oltre 500  insegnanti) Sofia Toselli ha “raccontato” la nostra idea di scuola, ponendo l’accento su alcuni punti che rappresenteranno il contenuto e il senso delle nostre prossime iniziative e del nostro impegno sui territori: scuola di base, innalzamento dell’obbligo, individuazione di commissioni autorevoli e con un mandato chiaro, Indicazioni Nazionali, rivalutazione della professionalità dei docenti, valorizzazione dell’autonomia. Peccato che il ministro Fioroni non sia stato presente per constatare di persona l’energia, l’entusiasmo e le competenze che la scuola italiana riesce – nonostante tutto – a mettere in campo.

            
 
             La ricerca di senso

Non è stato solo il titolo efficace della prima sessione dei lavori. Ricerca di senso significa interrogarsi quotidianamente sulle prospettive e sulle contraddizioni che caratterizzano il ruolo della scuola all’interno della complessa società contemporanea. Ci hanno aiutato a definire tracce e nodi problematici Alain Touraine, il famosissimo teorico della società post industriale, e – in una seguitissima tavola rotonda condotta da Tullio De Mauro – Alberto Asor Rosa, Enrico Bellone, Stefano Rodotà. Ci auguriamo che l’intensità e il notevole apporto di suggestioni e stimoli possa inaugurare un nuovo cammino di collaborazione tra mondo della scuola e mondo accademico, troppo spesso lontani. Occorre trovare spazi e modalità affinché il confronto sia continuo e efficace: quanto lo è stato nella lunga intervista pubblica che il ministro Fabio Mussi ha rilasciato durante la serata.

 
             Quali sono i saperi e le competenze per la cittadinanza

Gli interventi della mattinata, intitolata L’educazione nella società dell’immateriale, sono serviti a definire il bagaglio che ogni ragazzo deve essere messo nelle condizioni di portare con sé all’uscita della scuola, attraverso il contributo e la riflessione di esperti nelle varie discipline, universitari e di scuola. Una riflessione ampia e stimolante, che non ha tralasciato gli aspetti dell’intercultura e delle nuove tecnologie.

 
             Dell’insegnare e dell’apprendere

L’analisi della complessità del nostro mestiere attraverso le parole di insegnanti che quotidianamente affrontano l’impegno tra i banchi. Perdita di autorevolezza sociale, indebolimento della dimensione culturale, attacco mediatico e mandato costituzionale nella società neoliberista, la proposta di riscoprire l’essenza profonda dell’essere maestro sono stati gli argomenti che hanno caratterizzato la tavola rotonda. E poi l’altra faccia della luna: loro, i ragazzi, con quel particolare bisogno di futuro, urgenze sempre più difficilmente identificabili e attese. Come li vediamo noi, come ci vedono loro. Il quadro complesso è stato affrontato nella tavola rotonda che ha concluso la seconda giornata dei lavori.

 
             Infine le priorità

In un mondo che non investe, che addirittura disinveste sulla scuola pubblica – un disinvestimento, oltre che economico, culturale – alcuni autorevoli interlocutori hanno segnalato le emergenze e le priorità che devono essere affrontate.
Sono state tre bellissime giornate: intense, emozionanti. Sono state giornate che hanno consolidato rapporti, fatto sorgere dubbi, alimentato curiosità; e il fatto che abbiamo potuto trascorrere quelle ore all’interno di un’università ha rappresentato quell’ “in più” che ci ha fatto sentire a casa. Grazie a tutti. Innanzitutto grazie a noi del Cidi: al nostro continuare a credere nella centralità della scuola pubblica, al nostro impegno, alla nostra passione, alla nostra capacità di iniziativa. Grazie ai tantissimi insegnanti che hanno partecipato, alcuni venendo da molto lontano e affrontando spese e disagi. Grazie agli assessori Coscia e Monteforte e al viceministro Bastico, che sono stati con noi. Un grazie di cuore, infine, alle case editrici del gruppo Zanichelli (Zanichelli, Loescher e D’Anna) che con la loro presenza e il loro contributo hanno reso possibile il nostro convegno.

 
             Iniziative

Pescara 2 aprile
Più scuola per tutti. Un salto di qualità se...

Trento 30 marzo
Le stagioni della scuola

Torino 30 marzo
Il teatro per parlare di Costituzione

Genova 27 marzo
A scuola di Autonomia




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