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  a cura di Emma Colonna N.67 del 21 dicembre 2008   
     
  Regalo di Natale. “Per la prima volta in Italia dopo la Riforma Gentile del 1923, si mette mano alla scuola con una riforma organica di tutti i cicli”…”La riforma porta a sistema le migliori sperimentazioni attuate negli anni e lo fa in una visione di insieme e non con interventi su parti singole scollegate dal resto, come spesso accaduto in passato”. Queste parole sono sul sito del Ministero, in un comunicato stampa che porta la data del 18 dicembre, subito dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato i primi regolamenti attuativi del piano programmatico. Qualcuno si era illuso, dopo la riunione con i sindacati della scorsa settimana, che qualcosa fosse accaduto. Invece, sono poche le aperture e le retromarce. Puntualmente, vengono ribaditi, come cardini della “riforma”, il maestro unico e quindi l’abolizione del modulo nella scuola primaria (c’è scritto proprio così: “abolito il modulo a più maestri”); il tempo pieno senza compresenze; l’anticipo selvaggio nella scuola dell’infanzia.
In questi mesi un intero paese, genitori, studenti, docenti, ha protestato con forza contro il pesantissimo attacco del governo alla scuola e all’università. Il giorno dello sciopero generale sulla scuola, il 30 ottobre, si è fermata l’Italia per dire no alla legge 133. Ma, come se niente fosse, questo governo va avanti. Soprattutto, si confermano tutti i tagli. Così si chiude questa prima parte dell’anno scolastico.
 
 

 
  Regolamento sulla scuola dell’infanzia e il primo ciclo

Bozze di regolamenti sui licei e sui tecnici

Il regolamento sulla valutazione e la discussione al Cnpi

Finalmente una buona notizia

Contratto: la FLC non firma

Iniziative
     
  Regolamento sulla scuola dell’infanzia e il primo ciclo  
 
  Nel Consiglio dei ministri del 17 dicembre sono stati varati due regolamenti, quello sulla scuola dell’infanzia e il primo ciclo, e quello sul dimensionamento e gli organici.
Il regolamento sul primo ciclo sancisce il modello organizzativo della scuola dell’infanzia, della primaria e della media. Una considerazione preliminare: questa operazione è certamente prevista all’interno della legge 133/08, ma rappresenta comunque una forzatura sul piano giuridico e costituzionale, in quanto si delegifica attraverso un regolamento l’intero ordinamento scolastico. Sul piano politico poi non ci sono dubbi, in quanto tutto ciò è frutto di un decreto-legge e di una legge di conversione approvata con voto di fiducia.
Nel merito del primo ciclo, al di là di tutte le parole e le dichiarazioni, la verità è una sola: il modello organizzativo della scuola elementare sarà quello di 24 ore col maestro unico. Infatti, il regolamento avrebbe potuto limitarsi ad assegnare le risorse per il funzionamento delle classi, in base all’orario richiesto dai genitori, senza entrare nel modello organizzativo e didattico che è prerogativa dell’autonomia delle scuole. Invece prescrive i modelli organizzativi e didattici e prefigura un atteggiamento che lede l’autonomia e la libertà organizzativa dei docenti. Infatti, fermo restando le risorse assegnate, la scuola avrebbe potuto nella sua autonomia adottare l’ organizzazione didattica ritenuta più efficace, prevedendo una pluralità di apporti, anche nei modelli orari a 24-27-30 ore, tenendo conto della richiesta dei genitori e delle competenze dei docenti.
Inoltre, con questo intervento si crea un inaccettabile scambio tra superamento del modulo e possibile espansione del tempo pieno, perché si dice che le risorse risparmiate eliminando i moduli ed estendendo il maestro unico saranno utilizzate per il tempo pieno. Insomma, un baratto fra modulo e tempo pieno. Un tempo pieno, però, senza compresenze!
Per quel che riguarda la scuola dell’infanzia, la cosa più preoccupante è il ritorno di un anticipo “selvaggio”. Non sono indicati infatti i requisiti e le condizioni di qualità indispensabili per l’anticipo (dal numero massimo di allievi alle ore di compresenza, dalla presenza di personale ausiliario alla qualificazione dei docenti). Il tutto, in contraddizione con le stesse “sezioni primavera” e con i bisogni di bambini così piccoli. Discutibili anche i criteri di formazione delle sezioni, che prefigurano classi composte in base alle scelte dei genitori: “le istituzioni scolastiche organizzano le attività educative per la scuola dell’infanzia con l’inserimento di bambini in sezioni distinte a seconda dei modelli orario scelti dalle famiglie”, cosa che lascia intendere che ci saranno un orario e un organico ridotti, oltre alla scomparsa delle compresenze.
 
 
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  Bozze di regolamenti sui licei e sui tecnici  
 
  Il comunicato stampa del ministero citato prima li dà per approvati dal Consiglio dei ministri, ma così non sembra. Comunque, l’assetto ordinamentale della scuola superiore, indirizzi e quadri orari, è pronto, è solo questione di tempo. Il rinvio di un anno dovrebbe servire soltanto ad avere il tempo per l’orientamento delle famiglie. Per il resto, al di là delle affermazioni del ministero, sono confermati tutti i tagli alle discipline e agli organici e la scuola superiore ne risulta complessivamente impoverita. È questa la riforma?  
 
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  Il regolamento sulla valutazione e la discussione al Cnpi  
 
  Il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, nella seduta del 17 dicembre, ha discusso dello schema di regolamento sulla valutazione degli alunni, in applicazione delle norme contenute nella legge 169. Dalla riunione non è emersa una posizione condivisa, ma un parere di maggioranza e uno di minoranza (votato dai consiglieri della FLC Cgil e del Cidi). I due documenti, pur avendo molti punti in comune, non vanno tuttavia nella stessa direzione.  
 
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  Finalmente una buona notizia  
 
  I risultati dell’indagine TIMSS 2007 (Trends in International Mathematics and Science Study), progetto dell’IEA che si pone l’obiettivo di misurare i livelli di apprendimento in matematica e scienze degli studenti che frequentano il quarto e l’ottavo anno del primo ciclo di istruzione – in Italia quarta elementare e terza media – sono veramente lusinghieri per quanto riguarda la scuola primaria. L’indagine rivela un valore positivo per la matematica (rispetto al valore medio di 500 l’Italia si colloca a 507) e di eccellenza per le scienze, dove gli alunni italiani raggiungono 525 punti. Ancora una volta viene riconfermata la qualità della nostra scuola primaria e del buon funzionamento del modulo.  
 
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  Contratto: la FLC non firma  
 
  Durissimo il comunicato stampa con cui la FLC spiega le ragioni della scelta di non firmare il contratto. “Le risorse messe a disposizione sono una miseria e offendono la dignità dei lavoratori della scuola”, in un momento in cui essa è sottoposta ad un attacco senza precedenti. Prossima tappa, il referendum di approvazione o meno del contratto, con cui i lavoratori della scuola esprimeranno il loro parere.  
 
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  Iniziative  
 
 

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