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  a cura di Emma Colonna N.73 del 13 maggio 2009   
     
  Che significa occuparsi oggi di curricolo verticale? Si tratta di un atteggiamento nostalgico, di una passione verso un modo di fare scuola che però (dati i tempi) rischia di non incidere più sulle pratiche didattiche e sull’apprendimento degli allievi, oppure ha ancora (e più che mai) un senso discutere di come impostare l’insegnamento, come scegliere i contenuti, di quali strategie servirsi, quale relazione educativa, per quali soggetti? Guardando lontano (avanti e dietro di noi) per considerare le differenti età, i vari stili di apprendimento, le discontinuità dannose, le gradualità necessarie. In questi tempi difficili, fatti di voti, condotta, tempi contratti e scuola in pillole occuparsi di didattica potrebbe far venire in mente quelli che suonavano mentre il Titanic colava a picco. Ma se ci pensiamo bene, è l’unico modo che noi insegnanti abbiamo per opporci a quello che sta capitando alla scuola italiana. Puntare sulla qualità dell’insegnamento e continuare a fare buona scuola, nonostante tutto. È l’unica cosa che si può fare, e nessuno ci può sottrarre questo margine di autonomia e libertà. Per questo, ragionare di curricolo verticale (dai tre ai diciannove anni) come faremo domenica prossima a Firenze, replicando per la quarta volta quello che ormai è diventato uno storico appuntamento e che vede presenti centinaia di docenti (da tutta Italia, di ogni ordine di scuola), è il nostro modo per andare avanti, nonostante tutto. Insegnare bene significa mantenere viva la scuola. E una buona scuola, una buona pratica didattica rappresentano uno spazio di democrazia che va attentamente e gelosamente curato.  
 

 
  Andare a scuola senza paura

Adozione libri di testo

Il Decreto del Dirigente dell’USP di Milano

Merito senza merito

La nuova istruzione tecnica

Congresso della CISL

A scuola di Costituzione

Iniziative
     
  Andare a scuola senza paura  
 
  È questo il titolo del comunicato stampa con cui AIMC, CIDI, FNISM, LSF, MCE, UCIIM hanno espresso la preoccupazione del mondo della scuola per il Ddl sulla sicurezza, che, istituendo il reato di clandestinità, impone ai pubblici ufficiali la denuncia degli immigrati irregolari. Anche se, in seguito all’opposizione di tanta parte del mondo della scuola e di tanti cittadini (non ultimo il Presidente della Camera) è stata eliminata la disposizione che prevedeva l’obbligo di esibire il permesso di soggiorno anche per le iscrizioni alla scuola dell’obbligo. La nostra preoccupazione comunque resta alta, anche per le altre norme del pacchetto sicurezza che rischiano di aumentare il clima di diffidenza e paura e di violare i diritti fondamentali delle persone. Siamo davvero allarmati per la piega che stanno prendendo le cose e invitiamo tutti i colleghi a mantenere anche su questa questione la massima attenzione. Le scuole sono in prima linea sul terreno dell’accoglienza, la nostra società è multietnica, le nostre aule sono multietniche, mentre il razzismo, come stiamo drammaticamente vedendo ogni giorno, è dietro l’angolo.  
 
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  Adozione libri di testo  
 
  Il 7 maggio il TAR Lazio ha accolto il ricorso contro la C. M. n. 16 del 10 febbraio 2009 relativa all’adozione dei libri di testo, presentato da un gruppo di docenti sostenuti dalla FLC Cgil di Milano. Il Tribunale infatti conferma che la circolare non è conforme a quanto previsto dalla legge 137/08, perché non prevede la possibilità di deroga all'adozione quinquennale o sessennale nel caso di "specifiche e motivate esigenze". Poiché una circolare non può essere più restrittiva di una legge, il TAR accoglie la richiesta di sospensiva e ordina al Miur il riesame della predetta circolare. Questa sentenza conferma le preoccupazioni che, rispetto alla circolare sull’adozione dei libri di testo, erano presenti fin dall’inizio nel mondo della scuola, e riguardano l'autonomia scolastica, l'autonomia del singolo docente, l'autonomia del Collegio e del Consiglio di classe.  
 
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  Il Decreto del Dirigente dell’USP di Milano  
 
 

Il Dirigente dell’USP di Milano in data 6 maggio ha pubblicato un suo Decreto (e come lui forse altri Dirigenti) per la definizione dell’organico funzionale della scuola primaria nella Provincia di Milano per l’anno scolastico 2009/10. Tale decreto è stato redatto in assenza di qualsivoglia presupposto normativo. I Regolamenti non sono ancora usciti sulla G.U. e il Decreto Interministeriale sugli organici non è stato ancora firmato dal Ministro: è quindi privo di valore giuridico. I Dirigenti della scuola, così come tutti i Dirigenti dello Stato, dovrebbero rispettare e far rispettare le leggi (ci sembra che viga ancora la legislazione che garantisce l’autonomia della Dirigenza dello Stato dal potere politico!). E’ vero che il paese sembra anni luce lontano da quella cultura, ma almeno la rivista “Tuttoscuola” avrebbe dovuto convenire che il dovere dei Dirigenti é quello di attuare le leggi, tenendo conto delle Direttive del Ministro. Nel caso del Decreto interministeriale sugli organici ciò non è avvenuto. E’ così difficile riconoscere che un Dirigente attua le leggi e non le decisioni politiche del suo superiore gerarchico, fosse anche il ministro di turno? A proposito, qualcuno si è accorto che il ministro Gelmini non ha ancora redatto la Direttiva sull’azione amministrativa per il 2009?

 
 
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  Merito senza merito  
 
  Il 4 maggio, organizzato dal Cidi e dal Dipartimento di Progettazione educativa e didattica dell’Università Roma3, si è svolto un interessante seminario di studio sul merito. L’iniziativa ha visto un’ attenta partecipazione di pubblico: molto interessanti infatti sono stati gli approfondimenti sul tema, da quello di Bruno Losito e di Emma Nardi, a quello di Emanuele Barbieri e Benedetto Vertecchi. Non è puntando sul bisogno di cambiamento e di valorizzazione del merito – ha detto Sofia Toselli – che ci potranno essere nella società e nella scuola gli effetti desiderati, servono scelte, anche di comportamento, coerenti con l’obiettivo. Perciò, prima di lasciarsi andare all’esaltazione della meritocrazia nella scuola, ne vanno considerati il significato, il senso educativo, tutti i fattori e le variabili che verrebbero toccati.  
 
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  La nuova istruzione tecnica  
 
  Si è svolto a Rovereto nei giorni scorsi il Convegno nazionale del Cidi dal titolo La nuova istruzione tecnica, che ha visto presenti Luciana Zou, Mario Fierli e Arduino Salatin, della Commisione ministeriale, e che ha visto svilupparsi una bella discussione, a cui hanno partecipato anche Gian Luca Vigne, vice presidente di Confindustria Veneto, e Marta Dalmaso assessore all’istruzione della Provincia di Trento. Presto in rete i materiali, e un grande ringraziamento all’efficientissimo Cidi di Trento.  
 
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  Congresso della CISL  
 
  Si svolge in questi giorni a Riccione il Congresso nazionale della CISL scuola. L’importante appuntamento ha visto dopo la relazione politica del segretario generale, Francesco Scrima, l’intervento del Sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Giuseppe Piazza, dell’on. Giuseppe Fioroni, della presidente della VII Commissione Camera, Valentina Aprea. Ha concluso le prime due giornate di lavoro il Segretario Confederale, Raffaele Bonanni. E’ stato affrontato, inoltre, in una interessante tavola rotonda, la questione molto attuale del Federalismo: catena di valore o gioco a perdere?  
 
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  A scuola di Costituzione  
 
  Scadono il 18 maggio i termini per la presentazione dei lavori per il concorso nazionale A scuola di Costituzione, giunto ormai alla sua quinta edizione. Circa 250 scuole hanno aderito quest’anno al nostro progetto. L’elenco delle giurie regionali a cui mandare i lavori è sul sito del Cidi.  
 
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  Iniziative  
 
 

Lauria 15 maggio
Vivere la cittàdinanza a scuola

Pescara 15 maggio
5 in condotta? No grazie!

Firenze 17 maggio
4° Seminario nazionale sul curricolo verticale

 
 
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