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  a cura di Emma Colonna N.77 del 1 novembre 2009   
     
  Quest’anno tocca alle superiori. Con meno ore, senza l’elevamento dell’obbligo, senza neanche una parvenza di area comune nel biennio. Senza che gli schemi di regolamento abbiano compiuto l’iter previsto e acquisito i pareri richiesti dalla legge. Si va avanti e basta, dichiara il Ministro. Ignorando volutamente che al momento delle iscrizioni, se come sembra il processo non sarà compiuto, le scuole non sapranno che cosa dire alle famiglie, come orientare le scelte dei ragazzi e aiutare i genitori con proposte chiare. E a ben poco servirà aver rinviato di un mese la scadenza delle iscrizioni. In barba a tutte le dichiarazioni sulla necessità di una scuola più moderna e più aderente ai bisogni culturali di una società avanzata, praticamente si torna indietro di decenni, a  prima delle sperimentazioni degli anni ’70, imponendo una scuola superiore più povera culturalmente, più rigida, a canne d’organo, gerarchizzata al suo interno, che non agevola né tanto meno incoraggia passaggi in orizzontale. Non solo non esistono più le cosiddette ‘passerelle’ – che appunto in altri tempi erano previste per agevolare il passaggio, soprattutto al biennio, da un tipo di scuola all’altro – ma nei tecnici diminuiscono anche le ore di diritto e lingua straniera, fondamentali per rafforzare la preparazione di base. C’è un unico obiettivo da raggiungere, e di fronte al quale tutto il resto è secondario: tagli, tagli, tagli. Per questo bisogna rispettare i tempi previsti, costi quel che costi.  
 

 
 
  Un convegno sui tecnici

Una mappa per…

La Conferenza Unificata

Iscrizioni. Anche quest’anno si rinvia

I licei

A scuola di Costituzione 2009/2010

Iniziative
     
  Un convegno sui tecnici  
   
 

In collaborazione con la Regione Toscana si svolgerà a Firenze, il 19 e 20 novembre, il 41° convegno nazionale del Cidi, dal titolo La ‘nuova’ istruzione tecnica e professionale. Problemi e prospettive. Rilanciare il ruolo degli istituti tecnici e professionali rappresenta una delle sfide più significative per una scuola che voglia contribuire alla costruzione di futuro. Questo convegno si pone tale obiettivo nonostante le politiche del governo non vadano in questa direzione. Capire quale profilo culturale e formativo sia utile oggi ai ragazzi che frequentano questi istituti (che costituiscono la maggior parte della popolazione scolastica) è una sfida importante, capire quale sia la direzione di marcia dei nuovi tecnici e professionali è altrettanto importante. Contemporaneamente, è indispensabile che in questo processo venga pienamente riconosciuto il ruolo delle Regioni e delle autonomie scolastiche all’interno di un sistema educativo nazionale in grado di valorizzare le specificità dei territori.

 
 
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Una mappa per…

 
   
 

Ad anno scolastico appena avviato, raccogliendo l’invito di tanti colleghi che ci esortavano a costruire uno strumento di lavoro per orientarsi nella miriade di provvedimenti che si vanno definendo, il Cidi ha ritenuto opportuno riassumere la situazione mettendo a confronto gli atti normativi emanati da questo governo, i nostri documenti e  i pareri espressi dagli organismi di rito e di controllo sui medesimi.
Una mappa per…, è questo il titolo di un testo che vuol essere uno strumento utile per aiutare i colleghi e le scuole a muoversi fra le leggi, i regolamenti, i decreti, e che sarà aggiornato durante l’anno man mano che la situazione evolverà. E’ nostra convinzione che le scuole vivano per effetto dei  tagli, del dimensionamento e dell’aumento del numero degli alunni per classe, una situazione assai complessa sul piano organizzativo, tale da rendere più difficile gli spazi di confronto sui curricoli, la ricerca didattica, le strategie educative.
Perciò l’intento della mappa è quello di aiutare le scuole a capire che cosa sta succedendo e i colleghi a individuare tutti gli spazi di autonomia per continuare a fare, nonostante tutto, “buone”  pratiche didattiche,  efficaci per far conseguire a tutti i migliori risultati possibili.

 
 
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La Conferenza Unificata

 
   
 

Finalmente la Conferenza Unificata Stato Regioni, superato l’empasse di natura politica che ne ha rallentato per mesi i lavori, ha potuto affrontare, nella seduta del 29 ottobre, una serie di questioni che riguardano la scuola, ormai da tempo all’ordine del giorno. Innanzitutto è stato raggiunto l’accordo per la prosecuzione delle  cosiddette ‘sezioni primavera’, che, come è noto, rappresentano una risposta, anche se molto parziale e con tanti punti interrogativi, alla carenza dei servizi socio-educativi per i bambini dai due ai tre anni. Poi, ed era questo il punto più atteso, sono stati emessi i pareri sugli schemi di regolamento per le superiori. “Complessivamente è un passo avanti”, pare abbia dichiarato  il Ministro alla fine della riunione, ed effettivamente lo è, nel senso che i pareri sono stati dati, e questo è quello che conta per la Gelmini. Non importa che sui licei le Regioni abbiano dato parere negativo a maggioranza (hanno votato a favore solo Lombardia, Veneto e Molise). Sull’istruzione tecnica invece il parere è stato favorevole, mentre sull’istruzione professionale sono stati proposti alcuni emendamenti. Sulla spinosa questione del precariato, invece, è stato concordato un rinvio, perché il tema è delicato e, a detta di Vasco Errani, presidente della Conferenza, il governo tende a scaricarlo sulle Regioni.

 
 
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Iscrizioni. Anche quest’anno si rinvia

 
   
 

Con una nota dello scorso 26 ottobre anche quest’anno, come l’anno scorso, il Ministro ha deciso lo slittamento delle iscrizioni per l’anno scolastico 2010-11 al 27 febbraio 2010. Tale decisione viene motivata dalla necessità di consentire alle scuole “una conoscenza approfondita” delle nuove disposizioni che riguardano soprattutto la scuola superiore. In realtà la ragione vera è che non ci sono i tempi tecnici perché i Regolamenti dei tecnici, dei professionali e dei licei (che, dopo i pareri del CNPI, hanno acquisito in questi giorni quelli della Conferenza Unificata) siano in Gazzetta Ufficiale in tempo utile per le iscrizioni. La riforma della scuola superiore avrebbe meritato ben altro iter: il coinvolgimento del Parlamento, del mondo della scuola, del fior fiore di intellettuali e  rappresentanti dei vari settori lavorativi; avrebbe meritato un’analisi dei risultati delle tante sperimentazioni introdotte in questi ultimi decenni nella scuola, un dibattito colto sul progetto culturale e sui saperi di cittadinanza, sul biennio unitario, sui profili di uscita. Altro che rinviare di un mese le iscrizioni: questa è una scelta che lascerà le scuole nella confusione.  

 
 
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I licei

 
   
 

Lo schema di Regolamento ministeriale sui licei sta incontrando molti ostacoli. Dopo il sofferto parere del Cnpi, fortemente critico, c’è stato in questi giorni il parere negativo della Conferenza Unificata. L’iter legislativo – che riguarda anche i tecnici e i professionali –  prevede che a questo punto ci  sia il passaggio per il prescritto parere dalle Commissioni parlamentari, poi il Consiglio di Stato, la seconda lettura del Consiglio dei ministri e la firma del Presidente della Repubblica. Contemporaneamente, al MIUR lavora una ‘cabina di regia’ (coordinata dal Consigliere del Ministro Max Bruschi), istituita con un decreto del Ministro, di cui tuttavia è difficile capire il mandato. Altre commissioni stanno lavorando agli OSA. Complessivamente, dalla lettura dei vari regolamenti sulla superiore viene fuori una scuola vecchia, superata dalla realtà e dalle sfide della complessità, a forte impianto gentiliano, con un percorso culturale molto debole, dove si afferma che la cultura “alta” è quella dei licei, classico in testa, e la cultura scientifica e tecnologica non è prerogativa di un percorso dell’obbligo di istruzione, non fa parte dei saperi cosiddetti di cittadinanza. Viene fuori un percorso di istruzione destinato ad una Italia marginale nella competizione internazionale,  fanalino di coda dell’Europa e del mondo.  

 
 
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A scuola di Costituzione 2009/2010

 
   
  Moltissime le adesioni arrivate per la partecipazione al concorso “A scuola di Costituzione”, che per il sesto anno consecutivo il CIDI, d’intesa con l’Associazione Nazionale Magistrati e la Fondazione Lelio e Lisli Basso-Issoco, propone alle scuole di ogni ordine e grado del territorio nazionale. Le scuole potranno realizzare, nel quadro dell'attività didattica, percorsi curricolari finalizzati a 'leggere', esplorare e praticare la Costituzione italiana. Tale attività si situa nell’ambito di un progetto di Educazione alla legalità che prevede un concorso di idee per una cittadinanza attiva, da svolgersi su base regionale e nazionale.
Giurie regionali selezioneranno i lavori più significativi che verranno inviati alla Giuria nazionale che ne sceglierà tre per ogni grado scolastico; all'interno di ciascuna terna verrà proclamata la scuola (o la classe) prima classificata. Le scuole premiate per il 2008/2009 hanno partecipato il 19 ottobre alla Cerimonia di premiazione che si è svolta a Roma in una sede del Senato.
 
 
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Iniziative

 
   
  Bari 4 novembre   L’insegnamento linguistico e scientifico nella scuola di base
Serramanna (Cagliari) 5 novembre   A scuola di Costituzione
Bari 12 novembre   La scuola in bilico. Precariato e abusivismo nell’immagine della scuola
Fermo 12 novembre   Come cambia la scuola. Problemi e prospettive
Jesi 13-14 novembre   Insegnare e apprendere oggi
Firenze 19-20 novembre    La ‘nuova’ istruzione tecnica e professionale. Problemi e prospettive
 
 
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CIDI
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