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  a cura di Emma Colonna N.78 del 16 novembre 2009   
     
  Il 19 e 20 novembre ci sarà a Firenze il 41° Convegno nazionale del Cidi. Si parlerà di istituti tecnici, di cambiamenti nella scuola superiore, di federalismo scolastico, di ruolo delle Regioni. Perché è importante partecipare? Perché gli istituti tecnici costituiscono una parte importantissima della scuola superiore italiana, quella che raccoglie, insieme ai professionali, il maggior numero di studenti. “Rilanciare il ruolo degli Istituti Tecnici e Professionali – è scritto nel depliant del convegno –  rappresenta una delle sfide più significative per una scuola che voglia contribuire alla costruzione di futuro. Tali Istituti, dagli anni sessanta in poi, hanno rappresentato il settore dell’istruzione secondaria superiore che maggiormente ha reso possibile la crescita della scolarizzazione contribuendo allo sviluppo economico e sociale del Paese. Nel loro sviluppo hanno promosso importanti innovazioni organizzative e curricolari costruite con l’impegno e la competenza di chi in essi opera e che  rappresentano ancora oggi una ricchezza da salvaguardare.
È necessario ora rivolgere l’innovazione ai nuovi bisogni formativi che in questi anni si stanno definendo: l’innalzamento dell’istruzione ad almeno dieci anni a sostegno della formazione culturale per la piena cittadinanza, l’esplosione delle nuove tecnologie, la crescita di competenze trasversali di base di comprensione/interazione all’interno di situazioni complesse e in forte, continua evoluzione”.
Partecipare per capire quello che sta succedendo e soprattutto quello che succederà nella scuola superiore; partecipare per dire la propria nelle commissioni di lavoro (leggi regionali a confronto; idee e pratiche nel biennio; esperienze e prospettive nei trienni; la formazione dopo la scuola); partecipare perché il mondo della scuola deve trovare una dimensione operativa e di lavoro anche in una situazione così difficile e faticosa come quella che stiamo vivendo; partecipare, infine, a una discussione libera, di chi vuole ragionare a partire dalle proposte in campo e nell’interesse della scuola.
 
 

 
 
  In discussione i regolamenti della superiore

Integrazione o segregazione?

Iniziative
 
     
  In discussione i regolamenti della superiore  
   
 

 

Stanno avvenendo in questi giorni presso le Commissioni Cultura di Camera e Senato le audizioni parlamentari sui regolamenti della superiore. Il Cidi, con l’intervento di Sofia Toselli, presidente nazionale, ha espresso con decisione tutta la sua contrarietà all’operazione in corso. Infatti non ci troviamo davanti a una riforma, ma al tentativo di operare qualche cambiamento, con gli occhi rivolti al passato e con molta attenzione ai tagli previsti (8 miliardi di euro in 3 anni!). In tutte le scuole c’è un clima di attenzione e preoccupazione. Diversi Collegi dei docenti hanno prodotto mozioni e lettere aperte al Ministro.

 
 
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  Integrazione o separazione?  
   
 

Da più parti ci giungono segnalazioni di ‘classi d’inserimento’, o ‘classi d’accoglienza’, riservate agli alunni stranieri. Quando l’anno scorso fu presentata la mozione Cota  che proponeva le cosiddette classi ponte con lo stesso obiettivo – separare per inserire! – un coro di indignazione e di opposizione attraversò la scuola democratica. È passato un anno ed eccoci qua: qualcuno sta creando classi ‘sperimentali’ che separano i ragazzi stranieri dagli altri, ‘per favorire la loro integrazione’. Le ‘classi separate’ non sono solo sbagliate sul piano etico e sul piano sociale, sono soprattutto un errore pedagogico, come in tanti affermano e come noi docenti sappiamo bene. Ecco perché accogliamo molto volentieri i contributi di tutti quei colleghi che denunciano questa situazione e ci uniamo alla loro protesta e al loro allarme. Ecco perché segnaliamo con piacere un documento dell’ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione): I minori stranieri extracomunitari e il diritto all’istruzione dopo l'entrata in vigore della legge n. 94/2009.

 
 
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  Iniziative  
   
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Campobasso 26 novembre Emergenza scuola. Norme, prospettive, spazi di intervento

Rovereto 27 novembre Gli Istituti comprensivi: risorsa o limite?

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Bologna 4 dicembre 2010/11: cosa cambia nei “nuovi” licei?
 
 
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