a cura di Emma Colonna | N.79 del 3 dicembre 2009 |
Speriamo che sia un falso allarme, ma nei giorni scorsi è venuto fuori che per il 2010 non c’è la copertura finanziaria per la gratuità dei libri di testo nelle scuole elementari. Infatti, il governo non ha rifinanziato il relativo capitolo che è sul bilancio del ministero dell’interno, e che serve a spesare i comuni per questo compito. Come andrà a finire? Allo stato attuale, se non ci saranno modifiche, dovrebbero essere i comuni, con altre entrate, ad affrontare questa spesa. Ma comunque, e speriamo che sia così, il Ministero fa sapere con una nota che i finanziamenti “saranno recuperati”. Questo fatto ci preoccupa per due motivi: il primo è che qui non si tratta di un finanziamento come tanti altri, da mettere in discussione in tempo di crisi. Qui siamo di fronte al venir meno di un preciso obbligo istituzionale, che è quello di garantire pienamente il diritto di ogni alunno della fascia dell’obbligo a godere dell’istruzione nelle migliori condizioni. Il secondo motivo è che, come dimostrano scelte lungimiranti di altri paesi sotto gli occhi di tutti – pensiamo ovviamente a Obama e alla politica degli USA, ma non solo – e come viene affermato anche da un recente studio della Banca d’Italia – investire in istruzione conviene. Perché allora in Italia si pensa di affrontare la crisi facendola pagare alla scuola, e per giunta si rischia di toccare addirittura l’istruzione come diritto fondamentale? |
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Un convegno importante 11 dicembre Sintesi rapporto Invalsi
Iniziative |
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Un convegno importante | ||
Diverse centinaia di partecipanti, tante scuole presenti, tanti colleghi e dirigenti, dalla Toscana e da tutta Italia. E non solo. Amministratori, sindacalisti, funzionari e dirigenti delle Istituzioni regionali e dell’Amministrazione, per una iniziativa di cui si sentiva il bisogno per conoscere, discutere, approfondire, valutare quanto sta per accadere all’Istruzione tecnica e professionale. È stato un bel convegno, quello di Firenze, che ha visto molti significativi interventi, a partire dalla relazione di apertura di Sofia Toselli e dall’intervento di M. Grazia Nardiello, dirigente del Ministero, cui hanno fatto seguito quelli di Domenico Chiesa e tanti altri, fra cui il prof. Tagliagambe e Mario Fierli. Affollatissima anche la tavola rotonda con gli assessori regionali, coordinata da Emanuele Barbieri, su scuola e federalismo. Alla fine, le commissioni di lavoro hanno consentito a tutti i partecipanti un rapporto più ravvicinato con i relatori e un dibattito ricco e approfondito. A tutti il ringraziamento del Cidi. I materiali disponibili sono sul sito. |
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11 dicembre
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La scuola è in ginocchio, vogliamo risposte concrete. Queste alcune delle parole d’ordine con cui |
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Sintesi rapporto invalsi | ||
Il rapporto Invalsi sulla “Rilevazione degli apprendimenti nella scuola primaria”, di cui in questi giorni è stata resa nota una sintesi, si riferisce agli esiti delle prove svoltesi nella scorsa primavera nelle seconde e quinte classi delle scuole che appartengono al campione. L’indagine si riferisce agli apprendimenti in italiano e matematica. Un dato importante che il Rapporto mette in evidenza riguarda i risultati in italiano: in entrambe le classi esaminate i bambini delle regioni del mezzogiorno rivelano una differenza negativa rispetto ai loro coetanei del centro-nord. Complessivamente appare, fra la seconda e la quinta classe, un progressivo distacco fra gli alunni del Nord, quelli del Centro e quelli del Sud. Per quel che riguarda i bambini di cittadinanza diversa da quella italiana i risultati sono inferiori rispetto a quelli degli altri sia in matematica ma soprattutto in italiano. Ovviamente, vista la differenza nei bambini italiani fra nord e sud, quelle dei bambini stranieri sono ancora più accentuate nelle stesse zone del Paese. |
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Autonomia della scuola e rispetto delle regole | ||
Rendiamo nota la lettera aperta con cui alcuni dirigenti scolastici chiedono al ministro Gelmini e alla dott.ssa Novelli, direttrice regionale USR Lazio, di ritirare il procedimento disciplinare nei confronti di Simonetta Salacone, che in occasione del minuto di silenzio dopo i fatti di Kabul si comportò in modo diverso da quello chiesto dalla circolare ministeriale. Anche altri dirigenti, nella stessa occasione, hanno assunto analogo comportamento e hanno avuto ugualmente sanzioni disciplinari. Riflessione: un ministro può, in circostanze eccezionali e particolarmente drammatiche, indicare alle scuole dei comportamenti. Ma è giusto imporli? Può un dirigente scolastico decidere autonomamente come affrontare nella propria scuola temi delicati e difficili, nel rispetto delle sensibilità di tutti? Può decidere di discuterne prima con i propri docenti, soprattutto se si tratta di una scuola in cui gli alunni sono bambini? Noi pensiamo che i dirigenti siano tenuti a rispettare le leggi del nostro Stato, prima fra tutte |
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Iniziative | ||
Palermo 4 dicembre Insegnare (ancora?) latino Gemona 4 dicembre Quale scuola per quale paese? Brescia 11 dicembre Insegnare matematica ai ragazzi di oggi Cagliari 14 dicembre A scuola di Costituzione Firenze dicembre/febbraio Valutare gli apprendimenti nell’area scientifica e tecnologica, dai 6 ai 19 anni |
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CIDI centro iniziativa democratica insegnanti piazza sonnino 13, 00153 roma
tel. |
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