a cura di Emma Colonna
N. 50 del 16 novembre 2007
"Non c'è democrazia senza donne e uomini che possiedano gli strumenti e la consapevolezza necessari per farla vivere e crescere". Queste parole di Norberto Bobbio sono assai attuali e richiamano l'urgenza per la scuola - luogo per eccellenza della costruzione democratica - di farsi baluardo contro i gravi rigurgiti di xenofobia, violenza, squadrismo, terrorismo, intolleranza che in queste settimane hanno visto protagonisti giovani e giovanissimi. E' nella scuola, chiamata più che mai a realizzare il proprio mandato costituzionale, che può stabilirsi un rinnovato patto educativo tra generazioni, che veda protagonisti, ciascuno secondo i propri ruoli, insegnanti, studenti, genitori.


Il clima di violenza che purtroppo è presente nel nostro Paese non può non preoccuparci. In una lettera ai presidi su questo argomento il ministro Fioroni invita le scuole a fare molta attenzione all’insieme dei messaggi educativi che si mandano, che devono essere messaggi di tolleranza, di inclusione, in una parola di cultura democratica: “una società della sicurezza e dell’integrazione si costruisce prima di tutto sui banchi di scuola”. Parole dello stesso tono in una risoluzione della Commissione Cultura della Camera, volta a contrastare e sradicare atteggiamenti di omofobia e bullismo, che porta come prima firma quella di Alba Sasso: “contro l’intolleranza, prima ancora che le misure disciplinari, servono l’educazione e la cultura: servono percorsi formativi che vanno pianificati e costruiti in maniera partecipata e condivisa dalle istituzioni scolastiche, dalle famiglie, dagli studenti”.

Giorni finali per il primo round della Finanziaria. Mentre scriviamo il Senato della Repubblica è alle ultime importantissime battute, decisive anche per le sorti di questo Governo. L’art. 50 riguarda la scuola. L’emendamento in questione, al momento già approvato dall’Aula, – oltre a prevedere le economie di spesa attraverso il taglio di classi e di personale – interviene in modo significativo su molti aspetti della vita della scuola. Intanto, la questione del reclutamento. Sono reintrodotti i concorsi ordinari con cadenza biennale e viene semplificata la procedura di regolamentazione delle nuove assunzioni, affidandone la definizione ad un apposito Regolamento ministeriale, che disciplinerà i corsi di specializzazione universitari (introducendo una forte componente di tirocinio) e tutta la questione della formazione in servizio. Di conseguenza, si sancisce l’abrogazione dell’art. 5 della legge 53 e del decreto legislativo n. 227/2005. La finanziaria introduce anche la sperimentazione, nel prossimo triennio, di un modello organizzativo volto a innalzare la qualità del servizio di istruzione, così come previsto nel Quaderno bianco; sperimentazione che sarà definita con un atto di indirizzo del Ministro della Pubblica Istruzione. Per quel che riguarda il sostegno, inoltre, il numero massimo dei posti attivabili a partire dal 2008-09 non potrà superare il 25% del numero di sezioni e classi dell’organico di diritto dell’anno scolastico 2006-07; il Ministro con un decreto definirà modalità e criteri per raggiungere tale obiettivo. A questo si aggiunga il taglio progressivo, nel prossimo triennio, dei posti di sostegno, fino a scendere complessivamente al 70% di quelli attivati nello scorso anno scolastico. Infine, è prevista la razionalizzazione delle classi prime sperimentali dei vari licei, subordinata alla valutazione della congruenza dei quadri orari e dei piani di studio con i vigenti ordinamenti nazionali, e la proroga al 2009-10 del rientro su cattedra dei docenti in soprannumero.

Attraverso l’O.M. n. 92 del 5.11.07 il ministro Fioroni ha dato attuazione alle disposizioni del decreto sulle attività di recupero scolastico, che quindi diventano operative a tutti gli effetti. Come già abbiamo affermato in una precedente Nota, al di là delle semplificazioni giornalistiche, ci sembra importante che, attraverso questo intervento, si costringa la scuola superiore a farsi carico di questo spinoso problema, con tutte le sue contraddizioni e la sua complessità.

Il Ministero ha istituito il Comitato Scientifico della Matematica, composto da 29 esperti, con il compito di “far capire, studiare e piacere la matematica ai ragazzi”, in considerazione del fatto che il 43,3% degli studenti ammessi con debiti alle classi superiori ha un debito in matematica. La prima riunione si è svolta lo scorso 7 novembre. Seguiremo con attenzione i lavori del Comitato.